Prostituzione: quando la necessità rompe la legge

thorn2021   9 maggio 2021   Commenti disabilitati su Prostituzione: quando la necessità rompe la legge

1609679127_5ff1c11210ae1La pandemia da Coronavirus ha messo in ginocchio intere economie, compresa la Spagna, dove chi può si arrangia. E’ il caso delle donne che, rimaste disoccupate, sono tornate a fare il mestiere più antico del mondo: le prostitute. Un mestiere redditizio ma che ti priva della stima e della dignità perché vendersi per un piatto di minestra è di uno squallore unico. Il dato peggiore è che queste donne non sono le classiche meretrici che battono i marciapiedi, ma sono impiegate, insegnanti, professioniste, amministratrici, donne di un certo livello culturale che, perso il lavoro, si sono dedicate al sesso a pagamento. La loro attività non viene svolta nelle case di tolleranza che in Spagna pure ci sono, ma negli appartamenti, nei saloni di bellezza, nei centri estetici, nei locali notturni. Luoghi dove il vizio si mescola alla necessità di tirare avanti e le donne si concedono ai clienti tramite incontri a sorpresa o appuntamenti prestabiliti. Una scelta forzata, alimentata dalla pandemia che in Spagna ha mandato in fumo due milioni di posti di lavoro, costringendo donne di ogni età ed estrazione sociale a riconvertite al mercato del vizio. Un business che un tempo era prerogativa esclusiva delle donne straniere e che adesso vede riempirsi sempre di più di donne spagnole che, licenziate dal Covid, si sono ridotte a fare le meretrici, dimostrando come come la necessità sia quella forza potente e primordiale che spazza via le leggi per lasciare il posto all’istinto di sopravvivenza.

Prostituzione: quando la necessità rompe la leggeultima modifica: 2021-05-09T17:02:56+02:00da thorn2021