Il volto di Diego Armando Maradona sul palco di Miss Universo. Alina Luz Akselrad, candidata argentina al premio internazionale, ha voluto ricordare così il campione prematuramente scomparso sei mesi fa a Buenos Aires. La modella argentina, vincitrice del concorso nazionale nel Paese andino, si è presentata sul palco con una divisa calcistica: pantaloncini, calzettoni, una giacca numero dieci della nazionale e una maglia col volto del giocatore. “Non ho avuto il privilegio di vederlo giocare, ma insieme alla mia famiglia ho rivissuto tutti i suoi gol. Ha riempito di gioia gli argentini”, ha scritto la modella su Instagram. In realtà Maradona non ha riempito di gioia solo gli argentini e i napoletani, ma tutti coloro che amano il calcio. Perché Maradona era la personificazione dello spettacolo, l’incarnazione del Calcio, l’espressione della magia sportiva. Sul campo non aveva rivali. Era dotato di una tecnica sopraffina che gli permetteva giocate incredibili, pezzi di antologia calcistica che travalicavano i confini delle possibilità umane. Era rinomato per la visione di gioco, il controllo di palla, la precisione nei passaggi e l’eccezionale abilità nel dribbling. Basta vedere il gol realizzato all’Inghilterra in quel famoso Mondiale di Messico ’86, quando Maradona, partendo dalla propria metà campo, saltò uno dietro l’altro sei giocatori inglesi come se fossero birilli, portiere compreso, per poi depositare il pallone nella porta vuota. Maradona aveva un’incredibile padronanza con il pallone, una dimestichezza tale da infondere negli altri la sensazione che la sfera gli restasse attaccata al piede, soprattutto quando partiva in velocità e per fermarlo eri costretto ad atterrarlo. Dotato di grande fantasia e di intelligenza tattica, era uno specialista nella rabona, un finalizzatore eccezionale e un abilissimo esecutore di calci piazzati. Nel corso della sua carriera ha messo a segno sessantadue calci di punizioni e quarantanove rigori su cinquantadue. Praticamente era infallibile. Quando calciava in porta sapeva imprimere alla palla traiettorie imprevedibili e fuori dal comune, riuscendo a segnare direttamente da calcio d’angolo o addirittura dal dischetto di centrocampo con pallonetti “telecomandati”. Mi dispiace che la bella modella argentina tutto questo non lo abbia potuto vedere di persona e che si sia accontentata dei video ricordi. Ma per chi lo ha visto giocare dal vivo, Maradona resta inarrivabile per chiunque. Passato, presente e futuro.