Due vite parallele ma diverse. Questo era Franco Battiato, il cui successo pubblico contrastava con la sua dimensione privata. Il cantautore siciliano non si era mai sposato, aveva una considerazione non propriamente positiva delle donne, tanto da essere stato accusato di misoginia, di avere un sentimento di avversione e repulsione nei confronti dell’altro sesso. Cosa che strideva con le sue canzoni che spesso parlavano di amore. In una intervista del passato Battiato aveva dichiarato: “Mi vanto di non essermi mai innamorato, anche se in realtà sono stato innamorato a sedici anni. Lei mi faceva tremare le gambe. Fu bello, perché finì lì. Un altro anno di quei tremori mi avrebbero ucciso”, rivelò sarcasticamente nell’intervista. Battiato considerava l’amore come una una zavorra che trascina le persone verso il basso, ritenendo autentico solo un amore su un milione, mentre gli altri sono da ritenersi solo delle insopportabili routine quotidiane che sovente sfociano in matrimoni infelici, in tradimenti dettati dalla fine della passione, in divorzi e separazioni o, come sta avvenendo ultimamente, nei femminicidi. Battiato aveva confessato di avere avuto con le donne solo rapporti passeggeri, una notte d’amore, qualche serata insieme, ma nulla di più. Perché lui non sopportava l’idea di condividere la propria vita con una donna in casa, litigando per un dentifricio, discutendo per un calzino, dibattendo per un ritardo. No, nell’intervista lui aveva fatto capire di essere troppo attaccato alla sua libertà per farsi legare mani e piedi da una tizia di cui oggi sei innamorato e domani butteresti fuori da una casa. Come spesso succede nelle coppie che, per ovvie ragioni, fingono ancora che la loro relazione sia felice quando invece è solo una messinscena mantenuta in piedi dall’inerzia, dall’abitudine, dalla convenienza, dalla paura di restare soli. Battiato invece amava la solitudine perché era proprio dalla solitudine, da una vita quasi monastica che prendeva spunto per i suoi successi musicali. Anche se era molto legato alla sua famiglia. In particolare ai suoi nipoti che, dopo la sua dipartita, sono diventati i suoi eredi naturali.