Paura di indagare sulle nostre origini?

Parlando di ricerca della nostra identità nei nostri famigliari, potremmo avere un certo senso di disgusto, o di vuoto, pensando di “non avere un’identità”.

L’identità dei nostri famigliari potrebbe non piacerci, guardarli potrebbe farci pensare che proveniamo da una famiglia che ha un’identità non meritevole di tante attenzioni.

I famigliari stessi potrebbero essere reticenti nel volere fare queste indagini.

Allora potreste ritrovarvi a fare delle indagini senza informazioni.

Credo a questo punto, facendo riferimento ad una serie tv su netflix, Gotham, mi riservo di mettere qualche dubbio su questa credenza, che un’identità forte di solito si ha “tramandata”.

Detto meglio, se si eredita un identità debole, di sicuro si andrà a ricercarne una più forte.

Quindi credo di parlare, di scrivere questo blog, dedicandomi in particolare alle persone che non hanno questa identità forte.

Alleati

Se andiamo a cercare alleati, come mezzo per accrescere la nostra identità, abbiamo bisogno di fissare bene i pensieri dei nostri alleati.

Se non li troviamo in famiglia, dove li troveremo?

Altrove, ovviamente.

Questi argomenti li esprimo perchè credo che siano degni di essere impressi in un luogo scritto, come questo blog. Spero possano essere utili a qualcuno che li legga.

Cerco di formulare degli articoli molto corti, per non impegnare il lettore e me stesso in argomentazioni troppo lunghe.

L’identità personale che cerca sostegno da quella altrui

Si può parlare di un’identità personale, quando ci sentiamo di padroneggiarla.

Per padroneggiarla credo siamo inclini a volerla sostenere tramite citazioni, atteggiamenti altrui.

In pratica l’identità personale può essere sorretta solo grazie ad altre persone.

Quindi esiste un’identità personale isolata?

No.

Per poter essere se stessi, dobbiamo cercare “alleati”, persone che si alleano al nostro modo di pensare.

Accrescere la conoscenza sulla propria identità

È così facile non pensare a se stessi, ma agli altri, alle identità degli altri.

Si accende la tv e si cerca qualcuno che dichiara qualcosa, che si identifica in un modo piuttosto che in un’altro.

Pensiamo: questo politico mi piace, dice cose giuste, mi identifico in lui. Lo voto.

A questo punto potremmo pensare che la nostra identità potrebbe crescere grazie alle nostre “simpatie”, a ciò che ci piace.

Tutto qua?

In pratica noi siamo ciò che ci piace essere o ciò che ci piace che gli altri siano?

Non posso parlare in modo più semplice, questa domanda è d’obbligo.

Allora dopo questa domanda, devo pensare che ciò che mi piace, non è ciò che sono. È ciò che vedo negli altri.

Quindi sono a punto da capo. La mia personalità, identità, non cresce “assieme agli altri” semplicemente  simpatizzando con altre persone.

Valutazione della proprita identità

Per andare alla ricerca della propria identità, la prima cosa da fare è ricercarla vicino ai propri famigliari.

Il ragionamento sembra logico, è il primo passo che si fa, per capire da dove veniamo.

Certi atteggiamenti che abbiamo, rispecchiamo sicuramente quello dei nostri genitori. Ma sappiamo definirli, riconoscerli?

Ho parlato di atteggiamenti, quindi mi viene logico pensare che l’atteggiamento sia parte dell’identità di una persona.

Premetto che ciò che scrivo dovrebbe già fare parte della mia identità, non ha nulla a che vedere con pensieri “studiati” a scuola.

Viene difficile valutare la propria identità, se gli elementi per valutarla sono minimi.

Da dove partiamo a valutare la nostra identità? Verrebbe da pensare da un’analisi su se stessi.