Missione Zara

La mattina del sabato è di solito dedicata a Zara…alle 9.30 siamo sul campo operativi…tracciamo la pista, lasciamo invecchiare  e poi proviamo. Di solito ha una gran foga nella ricerca, questo sabato era molto distratta: forse il vento, forse il periodo adolescenziale incomincia a farsi sentire. Comunque, Ceschetti ha proposto un ulteriore esercizio a rinforzo e poi è andata bene. La parte di obbedienza invece ci riesce abbastanza bene. Zara è attenta, ma è un boxer e tutto con lei va impostato in modo diverso, col contatto fisico, con la lotta, con tanta pazienza. Inizialmente abbiamo usato il cono per insegnarle la posizione base al piede, ma appresa la posizione siamo passati alla pallina con il supporto sotto l’ascella, perché la staticità dovuta alla pallina sul cono la rendeva apatica e poco attenta in condotta, mentre ora il suo sguardo è sempre su di me e cammina gioiosa e vivace. La condotta e l’indifferenza  al gruppo sono abbastanza a posto. Buona la posizione finale al “vieni”, sempre bella centrata e vicina vicina…bene il salto e la palizzata…anche l’invio in avanti…Per migliorare l’attenzione durante i fermi in marcia, a volte viene premiata con la pallina, cosicché mentre mi allontano dandole la schiena lei rimanga sempre attenta in attesa della pallina.

Stiamo introducendo i “revier”, in modo da insegnarle a girare stretto intorno ad essi…siccome lavoro con una persona umile, ma davvero capace e professionale nel costruire gli esercizi, il cane al terzo tentativo ha capito subito cosa doveva fare. Le stiamo insegando a girare l’ostacolo in senso antiorario, per evitare che si allarghi troppo nel tentativo di venire in fretta da me e, sempre per canalizzare le sue energie in uno spazio ristretto, abbiamo messo un paletto tra il “revier” e il prato libero, così da costruire una sorta di corridoio in cui è costretta a passare per venire da me. Zara risponde bene.

Un punto dolente è invece il riporto. Sempre a causa della sua difficoltà con gli esercizi statici, non è stato possibile insegnarle il riporto dalla cosiddetta posizione finale come per un pt o un malin, ma il tutto si sta costruendo con la battaglia per avere il riporto…trattengo Zara al guinzaglio mentre calcio lontano il riporto e, per la possessività che la contraddistingue, lo riprende con forza…giro nel campo con lei al guinzaglio che tiene il riporto facendole elogi e poi piano piano la porto a me sempre col guinzaglio…alla fine veloce le prendo la testa tra le mani, tenendo una mano sotto la mandibola e una sopra il cranio e la faccio sedere…per il ora il “lascia” è quasi immediato, ma ci sto lavorando…

Il morso e il lanciato invece non sono un problema, anzi per lei è un modo di scaricare la tensione…

In primavera ci aspetta il primo brevetto BH!