C’era chiaro di luna

Tornammo molto tardi, in una notte nella quale qua e là, ai bordi della strada, un paio di pantaloni rossi e, accanto, una gonna rivelavano una coppia di innamorati. La vettura passò, per rientrare, dalla Porte Maillot. Ai monumenti di Parigi si era sostituito, puro, lineare, privo di spessore, il disegno dei monumenti di Parigi, come si sarebbe fatto per una città distrutta di cui si fosse voluto rilevare l’immagine; ma tutt’intorno a questa s’innalzava con tanta dolcezza la bordatura di pallido azzurro su cui essa si stagliava, che gli occhi assetati cercavano ovunque un sorso ancora di quella sfumatura deliziosa che in misura troppo avara era stata loro concessa; c’era chiaro di luna. Albertine lo ammirò. Non osai dirle che l’avrei gustato di più se fossi stato solo, o alla ricerca d’una sconosciuta. Le recitai dei versi o dei brani in prosa sul chiaro di luna, mostrandole come, d’argento che era un tempo, fosse diventato azzurro con Chateaubriand, con il Victor Hugo di Éviradnus e della Fête chez Thérèse, per ridiventare giallo e metallico con Baudelaire e Leconte de Lisle. Poi, ricordandole l’immagine che raffigura la luna crescente alla fine di Booz endormi, le parlai di tutto il componimento.

Marcel Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Un’ora dopo il tramonto, la luna si mostrò sopra gli alberi […] L’astro solitario salì poco a poco nel cielo: ora seguiva tranquillamente la sua corsa azzurra, ora riposava su gruppi di nuvole simili alle cime di alte montagne incoronate di neve […] Sulla terra la scena non era meno splendida: il chiarore bluastro e vellutato della luna scendeva negli intervalli tra gli alberi, e spingeva dei fasci di luce fin dentro lo spessore delle più profonde tenebre.

Chateaubriand, Génie du Christianisme

La melodia continua ancora per qualche istante / sotto gli alberi colorati di blu dalla luna serena, / poi trema, poi muore, e la voce che cantava / si spegne come un uccello si posa; tutto tace.

Victor Hugo, La légende des siècles

Il chiaro di luna blu che bagnava l’orizzonte.

Victor Hugo, Fête chez Thérèse

Più in basso la Terra che ancora sogna e veglia / sotto lo scintillio delle solitudini blu, / guarda sorridendo, lontana migliaia di leghe, / la luna che nell’aria pura tende il suo grande arco d’oro.

Leconte de Lisle, Les Clairs de lune

Tutto riposava in Ur e Jerimadet; / gli astri smaltavano il cielo profondo e cupo; / lo spicchio di luna sottile e chiaro brillava ad occidente / tra quei fiori dell’ombra, e Rut si chiedeva, // immobile, aprendo a metà gli occhi sotto i veli, / quale Dio, quale mietitore dell’eterna estate, / aveva, andandosene, gettato negligentemente / quella falce d’oro nel campo delle stelle.

Ultime due quartine di Booz endormi, la poesia di Victor Hugo più spesso ricordata da Proust (riteneva che fosse la più bella poesia del XIX secolo).

6,069 Paris Street At Night Stock Photos, Pictures & Royalty-Free Images - iStock