Su Madame de Cambremer e su certe espressioni raffinate

Non potevo impedirmi, del resto, sentendola parlare, di rendere giustizia – senza ricavarne alcun piacere – alla raffinatezza delle sue espressioni. Erano quelle che risultano comuni, in un determinato periodo, a tutte le persone d’una stessa levatura intellettuale, di modo che l’espressione raffinata fornisce subito, come l’arco di un cerchio, la possibilità di descrivere e limitare l’intera circonferenza. Esse mi rendono perciò immediatamente noiosi, come già conosciuti, coloro che le usano, facendo contemporaneamente sì che passino per individui superiori, e che mi siano stati spesso offerti come vicini deliziosi e inapprezzati.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori