La signora grassa

Una signora grassa mi rivolse un saluto per la cui breve durata i più diversi pensieri fecero ressa nella mia mente. Esitai un istante a risponderle, nel timore che non riconoscendo le persone meglio di me mi avesse scambiato per un altro; poi la sua sicurezza mi fece invece accentuare, per paura che fosse una persona di cui ero stato intimo, l’amabilità del mio sorriso, mentre i miei sguardi non cessavano di cercare nei suoi tratti il nome che non trovavo. Come un candidato alla maturità liceale, incerto, fissa il volto dell’esaminatore e spera invano di trovarvi la risposta che farebbe meglio a cercare nella propria memoria, io fissavo i lineamenti della signora grassa. Mi parve che fossero quelli di Madame Swann, il mio sorriso prese così una sfumatura di rispetto mentre la mia indecisione cominciava a svanire. Allora, dopo un attimo, sentii che la signora grassa mi diceva: “Mi state prendendo per la mamma, in effetti comincio a somigliarle molto”. E riconobbi Gilberte.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Swann e sua figlia Gilberte

Swann era di quegli uomini che, vissuti a lungo nelle illusioni dell’amore, hanno visto il benessere di cui hanno fatto dono a molte donne accrescerne la felicità senza suscitare alcuna riconoscenza, alcuna tenerezza nei loro confronti; e tuttavia nel proprio figlio credono d’avvertire un affetto che, incarnato nel loro stesso nome, li farà sopravvivere alla morte. Quando Charles Swann non fosse più esistito, ci sarebbe stata ancora una Mademoiselle Swann, o una Madame X, nata Swann, che avrebbe continuato ad amare il padre scomparso. Magari ad amarlo troppo, doveva pensare Swann, giacché mormorò a Gilberte: “Sei una cara figliola”, con il tono, reso più commosso dall’inquietudine, che ci ispira per l’avvenire la tenerezza troppo appassionata d’una creatura destinata a sopravviverci.

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

W 567 Claude Monet - Les glaçons - Floating Ice [1880] | Flickr

Voyez comme tout miroite, comme tout est mirage par ce dégel : vous ne savez plus ici si c’est de la glace ou du soleil, et tous ces morceaux de glace brisent et charrient les reflets du ciel, et les arbres sont si brillants qu’on ne sait plus si leur rousseur vient de l’automne ou de leur espèce, et on ne sait plus où l’on n’est, si c’est le lit d’un fleuve ou la clairière d’un bois.

Commento di Proust al quadro Glaçons di Monet