L’identità delle cose

Mi accorgevo delle mie trasformazioni confrontandole con l’identità delle cose. Ci si abitua ad esse come alle persone, e quando, di colpo, ricordiamo il significato diverso che hanno comportato e poi – una volta perduto ogni significato – gli avvenimenti, così diversi da quelli presenti, di cui sono state cornice, la diversità degli atti compiuti sotto lo stesso soffitto, fra le stesse librerie a vetri, il cambiamento nel cuore e nella vita che tale diversità implica, ci sembra ancora accresciuto dalla permanenza immutabile dell’arredo, rafforzato dall’unità del luogo.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori