Se si credesse al cielo

Senza essere precisamente uno di costoro, io ero forse sul punto, ora che Albertine era morta, di conoscere il segreto della sua vita. Ma tutto questo, queste indiscrezioni che si producono solo dopo che la vita terrena di una persona è finita, non provano che nessuno crede, in fondo, a una vita futura? Se le indiscrezioni sono vere, bisognerebbe temere il risentimento di colei le cui azioni vengono svelate per quando la si incontrerà in cielo, e tanto più quanto più la si temeva finché era viva e ci si credeva tenuti a serbare il suo segreto. E se le indiscrezioni sono false, inventate perché lei non è più lì a smentirle, ancora di più si dovrebbe temere la collera della morta se si credesse al cielo.

Marcel Proust, Albertine scomparsa II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori