Madame de Cambremer e il marchese di Beausergent all’Opéra

Se Madame de Cambremer si trovava quella sera a teatro era perché la principessa di Parma, priva di snobismo come la maggior parte delle autentiche altezze ma, in compenso, divorata dall’orgoglio, dall’ansia di carità, pari in lei alla passione per ciò che credeva fossero le Arti, aveva ceduto qualche palco, qua e là, a donne come Madame de Cambremer, che non appartenevano all’alta aristocrazia ma con le quali la principessa era in contatto per le sue opere di beneficenza. Madame de Cambremer non staccava mai gli occhi dalla duchessa e dalla principessa di Guermantes, facilitata in questo dal fatto che, non avendo con loro alcun rapporto effettivo, non poteva avere l’aria di sollecitare un saluto. Eppure, essere ricevuta da quelle due gran dame era lo scopo che perseguiva, con instancabile pazienza da dieci anni. Aveva calcolato con assoluta certezza di riuscirci entro i prossimi cinque. Ma, colpita da una malattia che non perdona e di cui, credendosi esperta in medicina, era convinta di conoscere l’inesorabilità, temeva di non poter vivere tanto a lungo. Quella sera, perlomeno, la sollevava il pensiero che tutte quelle donne che conosceva così poco l’avrebbero vista in compagnia d’uno dei loro amici, il giovane marchese di Beausergent, fratello di Madame d’Argencourt, frequentatore di entrambe le società.

M. Proust, La parte di Guermantes I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Mme de Cambremer~ by David Richardson | Art appreciation, Marcel, Marcel proust

David Richardson, Mme de Cambremer

(modelli possibili: Comtesse d’Haussonville; Madame de Saint-Marceaux)

[PROUST, LO SNOBISMO E LA POSTERITÀ]