La sorella scandalosa di Bloch e Nissim Bernard

All’incirca in quei giorni si verificò al Grand-Hôtel di Balbec uno scandalo che non valse certo a mutare il corso dei miei tormenti. La sorella di Bloch aveva da qualche tempo una relazione segreta con una ex-attrice, relazione della quale, presto, non si accontentarono più. Essere viste aggiungeva, per loro, un tocco di perversità al piacere. Cominciarono con delle carezze che, tutto sommato, si potevano ancora attribuire a un’intimità amichevole, nella sala da gioco, attorno al tavolo di baccarà. Poi si fecero più audaci. E infine, una sera, in un angolo nemmeno buio del salone da ballo, su un canapè, si comportarono con non minore licenza che se fossero state nel loro letto. Due ufficiali, che si trovavano, assieme alle mogli, non lontano da loro, protestarono col direttore. Si credette, per un momento, che la protesta avesse qualche effetto. Ma giocava a loro sfavore il fatto che, venuti a Balbec da Netteholme, dove abitavano, per una sera, non presentavano alcuna utilità agli occhi del direttore. Mentre su Mademoiselle Bloch – magari a sua insaputa, e qualunque osservazione potesse rivolgerle il direttore – aleggiava la protezione del signor Nissim Bernard. Bisogna spiegare perché. Il signor Nissim Bernard praticava al più alto grado le virtù familiari. Ogni anno prendeva in affitto a Balbec una magnifica villa per il nipote, e nessun invito avrebbe potuto impedirgli di tornare per pranzo alla sua intimità domestica, che era poi, a dire il vero, la loro. Ma a mezzogiorno non andava mai a casa. Tutti i giorni, a colazione, era al Grand-Hôtel. Il fatto è che manteneva, come altri una ballerinetta dell’Opéra, un “impiegato”, abbastanza simile ai fattorini di cui abbiamo avuto modo di parlare e che facevano pensare ai giovani israeliti di Esther e di Athalie. Veramente, i quarant’anni che separavano Nissim Bernard dal giovane impiegato avrebbero dovuto preservare quest’ultimo da un contatto poco piacevole. Ma, come dice con tanta saggezza Racine nei medesimi cori:

MonDieu, qu’une vertu naissante

Parmi tout de périls marche à pas incertains.

Qu’une âme qui te cherche et veut être innocente

Trouve d’obstacle à ses desseins.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori