Il Narratore e il marchese di Saint-Loup

L’insolenza che intuivo nel signor di Saint-Loup, e tutto ciò ch’essa implicava in termini di naturale durezza, trovò conferma nel suo atteggiamento ogni volta che ci passava accanto, il corpo sempre inflessibilmente slanciato, la testa sempre ugualmente eretta, lo sguardo impassibile, no, impassibile è dir poco: implacabile, spoglio del sia pur vago rispetto che si ha per i diritti degli altri, anche se non conoscono vostra zia, il rispetto in nome del quale io non ero proprio lo stesso davanti a una vecchia signora e davanti a un lampione a gas.

[…]

Sia pure indirettamente, d’altronde, la stessa Madame de Villeparisis confermò i tratti essenziali – per me già evidenti – del carattere del nipote, un giorno in cui li incontrai entrambi lungo una strada così stretta che la marchesa non poté esimersi dal presentarmi a lui. Parve non sentire che gli si faceva il nome di qualcuno, non un muscolo del suo viso si mosse; gli occhi, in cui non s’accese la minima luce di simpatia umana, si limitarono a mostrare nell’insensibilità, nella vacuità dello sguardo un’esagerazione in assenza della quale nulla avrebbe potuto distinguerli da specchi senza vita. Poi, fissandomi con quegli occhi duri come se avesse voluto informarsi sul mio conto prima di restituirmi il saluto, ebbe uno scatto così brusco da far pensare a un riflesso muscolare piuttosto che a un atto di volontà e, steso il braccio per tutta la lunghezza, quasi a frapporre fra lui e me il maggior spazio possibile, mi diede, a distanza, la mano. Quando, l’indomani, mi fece consegnare il suo biglietto da visita, pensai che si trattasse, come minimo, di un duello. Invece mi parlò soltanto di letteratura, e dopo una lunga chiacchierata dichiarò che era suo vivissimo desiderio vedermi parecchie ore ogni giorno.

M. Proust, Nomi di paesi: il paese

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Il marchese di Saint-Loup (nipote di Mme de Villeparisis)

In un pomeriggio caldissimo, mi trovavo nella sala da pranzo dell’albergo che, per proteggerla dal sole, avevano lasciato immersa nella penombra tirando tende ingiallite dalla luce, nei cui interstizi lampeggiava l’azzurro del mare, quando, nell’arcata centrale che conduceva dalla spiaggia alla strada, vidi passare – alto, sottile, il collo scoperto, la testa eretta e portata con fierezza – un giovane dagli occhi penetranti e dalla pelle così bionda, dai capelli così dorati che sembravano aver assorbito tutti i raggi del sole. Vestito d’una stoffa morbida e biancastra, come non avrei mai creduto che un uomo osasse portarne, e la cui leggerezza evocava al tempo stesso la frescura della sala da pranzo e la calura e il bel tempo di fuori, camminava con passo veloce. I suoi occhi, da uno dei quali cadeva di continuo un monocolo, avevano il colore del mare. Tutti lo guardarono con curiosità, si sapeva che il giovane marchese di Saint-Loup-en-Bray era celebre per la sua eleganza. Tutti i giornali avevano descritto l’abito con il quale aveva fatto da padrino, in un duello, al giovane duca di Uzès. Sembrava che la qualità così particolare dei suoi capelli, degli occhi, della pelle, della figura, per cui sarebbe spiccato in mezzo a una folla come una preziosa vena di opale azzurra e luminosa inguainata in una materia grossolana, dovesse corrispondere a una vita diversa da quella degli altri uomini. E, di conseguenza, quando – prima della relazione di cui si doleva Madame de Villeparisis – le più belle donne del gran mondo se l’erano disputato, la sua presenza, ad esempio su una spiaggia, accanto alla bellezza famosa cui faceva la corte, non soltanto metteva costei in grandissima evidenza, ma faceva convergere tutti gli sguardi sull’uno come sull’altra. Per quel suo chic, per l’impertinenza da “giovane leone”, per la sua straordinaria bellezza soprattutto, certuni gli trovavano qualcosa di un po’ effeminato, ma senza rinfacciarglielo, perché si sapeva quanto fosse virile e quanto appassionatamente amasse le donne. Era il nipote di Madame de Villeparisis  del quale ci aveva parlato la marchesa. Mi deliziò il pensiero che l’avrei frequentato per alcune settimane, e non dubitai che mi avrebbe accordato senza riserve la sua amicizia.

M. Proust, Nomi di paesi: il paese

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

    • Robert, marchese di Saint-Loup-en-Bray Ufficiale, figlio della contessa di Marsantes e nipote dei duchi di Guermantes. Amico del Narratore

Jacques Émile Blanche 

          ha scritto che Saint-Loup può essere considerato la sintesi di parecchi nobili dai nomi storici:
              il duca Armand de Guiche

il marchese Boni de Castellane

il principe Antoine Bibesco

il marchese Bertrand de Salignac-Fénélon

Robert de Billy e molti altri.