Il Narratore e Madame Swann

Le belle giornate erano finalmente ricomparse, e anche il caldo. Sapendo che, prima di colazione, Madame Swann usciva per un’ora e andava a fare quattro passi in avenue du Bois (…), ottenni dai miei genitori di poter mangiare ogni domenica (gli altri giorni della settimana, a quell’ora, ero impegnato) assai più tardi di loro, all’una e un quarto, e di poter andare prima a fare un giro. In quel mese di maggio, mentre Gilberte era ospite di certe amiche in campagna, non mancai una sola volta all’appuntamento.

[…]

E poiché la durata media della vita – la longevità relativa – è per i ricordi delle sensazioni poetiche molto superiore che non per quelli dei dispiaceri amorosi, alle pene che soffrivo allora a causa di Gilberte, e che da tanto tempo sono svanite, è sopravvissuto il piacere che sempre provo – quando mi metto a leggere, in una sorta di quadrante solare, i minuti compresi tra mezzogiorno e un quarto e l’una in un giorno di maggio – rivedendomi discorrere così con Madame Swann, sotto il suo parasole, come sotto il riflesso d’un pergolato di glicini.

(paragrafo conclusivo di Intorno a Madame Swann)

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Ornella Muti nel film Un amore di Swann