Siamo infedeli a ciò che siamo stati

Desideriamo ardentemente l’esistenza di un’altra vita, in cui essere uguali a quelli che siamo quaggiù. Ma non riflettiamo che, senza bisogno d’aspettare un’altra vita, in questa stessa, dopo qualche anno, siamo infedeli a ciò che siamo stati, a ciò che volevamo restare per l’eternità. Anche a supporre che la morte non ci modifichi più dei cambiamenti che si producono nel corso della vita, se dovessimo, in quest’altra vita, incontrare la persona che siamo stati, volteremmo le spalle a noi stessi come a certuni cui siamo stati legati, ma che non vediamo più da molto tempo. (…) Si sogna molto il paradiso o, meglio, più paradisi successivi; ma sono tutti, molto prima che si muoia, paradisi perduti, e nei quali ci sentiremmo perduti.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori