Promemoria

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Non c’è pace per Sarah Bernhardt, la più famosa attrice francese di teatro, la stessa a cui si ispirò Proust per la sua Berma nella Recherche. Laura Marinoni avrebbe dovuto portarla in scena a fine ottobre nella commedia scritta da Éric Emmanuel Schmitt La divina Sarah, ma l’appuntamento è stato rimandato a gennaio del 2022 per volere della Siae che ha bloccato i diritti della pièce in tutto il mondo. “La ragione – spiega l’attrice – è che l’undici novembre 2019 è morto il commediografo canadese John Murrell, dal cui Memoir era partito Schmitt, ma nessuno ha avvisato la Siae del decesso, per cui la commedia è stata bloccata finché la figlia di Murrell non dimostrerà di essere la legittima erede dei diritti”.

Interprete di 125 ruoli in 50 anni di carriera, Sarah Bernhardt rimase sempre una ribelle, e fu la prima a non fare differenze di gender. Amava farsi fotografare in una bara di legno con rose e fiori, dove non di rado incontrava i suoi amanti.

La Berma

Quando andai a letto, i rumori della strada, che perduravano più del solito in quella sera di festa, mi tennero sveglio. Pensavo a tutta la gente che avrebbe concluso la notte tra i piaceri, all’amante, alla compagnia di debosciati forse, che dovevano aver raggiunto la Berma al termine della rappresentazione di cui avevo visto l’annuncio per quella sera. Non potevo nemmeno dirmi, per calmare l’agitazione che quell’idea faceva nascere in me durante la notte insonne, che forse la Berma non pensava all’amore, perché i versi che recitava, che aveva a lungo studiati, le ricordavano ad ogni istante le sue delizie, da lei talmente conosciute, d’altronde, che ne faceva apparire le ben note emozioni – ma dotate d’una violenza nuova e d’una dolcezza insospettata – a spettatori meravigliati che pure, ciascuno per conto proprio, le avevano già sperimentate dentro di sé. Riaccesi il lume che avevo spento, per guardare ancora una volta il suo viso. Al pensiero che certo, in quel momento, lo stava accarezzando qualcuno cui non potevo impedire di darle, e di ricevere da lei, gioie sovrumane e imprecisate, provai un turbamento più crudele di quanto non fosse voluttuoso, una nostalgia che fu aggravata dal suono del corno, come accade d’udirlo nelle notti di mezza quaresima, e spesso delle altre feste, e che, privo com’è allora di poesia, è più triste quando esce da una bettola che non “la sera nel folto dei boschi”. In quel momento, un messaggio di Gilberte non sarebbe stato, forse, ciò di cui avevo bisogno. I nostri desideri interferiscono via via l’uno con l’altro e, nella confusione dell’esistenza, è raro che una felicità giunga a posarsi proprio sul desiderio che l’aveva invocata.

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

File:Sarah Bernhardt by Félix Nadar 2.jpg - Wikipedia

Félix Nadar, Sarah Bernhardt

Sarah Bernhardt (1844-1923) fu attrice teatrale e del cinema muto. Proust le dedicò diverse pagine, ricorrendo allo pseudonimo di Berma.