Lo scrittore e la sofferenza

Gli anni felici sono anni perduti, si aspetta una sofferenza per lavorare. L’idea della sofferenza preliminare si associa a quella del lavoro, si ha paura di ogni nuova opera al pensiero dei dolori che bisognerà sopportare prima di immaginarla. E poiché ci si rende conto che la sofferenza è quanto di meglio si possa incontrare nella vita, si pensa senza spavento, quasi come a una liberazione, alla morte.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori