Non per me ma per il mio libro

Quelle morti successive, così temute da un io che esse erano destinate ad annientare, così indifferenti, così dolci una volta che s’erano verificate e chi le aveva temute non era più là per sentirle, mi avevano aiutato da qualche tempo a capire quanto poco saggio sarebbe stato aver paura della morte. Ora, proprio adesso che essa mi era, da poco, diventata indifferente, cominciavo di nuovo a temerla – sotto un’altra forma, è vero, non per me ma per il mio libro, al cui dischiudersi era almeno per qualche tempo indispensabile quella vita che tanti pericoli minacciavano. Victor Hugo dice:

Il faut que l’herbe pousse et que les enfants meurent.

Io dico che è legge crudele dell’arte che gli esseri muoiano e che noi stessi moriamo, dando fondo a tutte le sofferenze, perché spunti l’erba non dell’oblio ma della vita eterna, l’erba rigogliosa delle opere feconde, su cui le generazioni verranno a fare allegramente, senza preoccuparsi di chi dorme là sotto, il loro “déjeuner sur l’herbe”.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

La colazione sull'erba di Edouard Manet - ADO Analisi dell'opera

Edouard Manet, Le déjeuner sur l’herbe

I fili della vita

Certo, se è solo dei nostri cuori che si tratta, il poeta ha avuto ragione parlando dei “fili misteriosi” che la vita spezza.* Ma è ancora più vero che essa ne getta senza sosta fra gli esseri, fra gli avvenimenti, che li intreccia, questi fili, che li raddoppia per ispessire la trama, così che fra il minimo punto del nostro passato e ciascuno di tutti gli altri una ricca rete di ricordi non lascia che l’imbarazzo di quali comunicazioni scegliere.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

*Hugo, Les Rayons et les ombres, Tristesse d’Olympio, vv. 55-6: “Que peu de temps suffit pour changer toutes choses! / Nature au front serein, comme vous oubliez! / Et comme vous brisez, dans vos métamorphoses / Les fils mystérieux où nos coeurs sont liés!“. (“Quanto poco tempo basta per cambiare ogni cosa! Natura dalla fronte serena, come dimenticate! E come spezzate nelle vostre metamorfosi / i fili misteriosi a cui son legati i nostri cuori!”).