Respiro, grappoli di pietre vive..

herb ritts fotografia di moda stile

 

 

 

 

 

Ho aperto gli occhi, li ho sollevati verso il cielo e ho visto come la notte era coperta di stelle.
Isole viventi, braccialetti di isole infuocate, pietre che bruciano, respiro, grappoli di pietre vive,
quanta fontana, che chiarezza, che capelli su un dorso scuro,
quanta acqua laggiù, e quel remoto sonar d’acqua accanto al fuoco, di luce contro l’ombra..giardini di arpe.

Ma non c’era nessuno al mio fianco.
Solo la pianura: cactus, enormi pietre che esplodono al sole.
Il grillo non cantava,
c’era un vago odore di calce e semi bruciati,
le strade del villaggio erano ruscelli asciutti
e l’aria sarebbe stata divisa in mille pezzi se qualcuno avesse gridato: chi vive?
Collina colline, vulcano freddo, pietra e ansimante sotto così tanto splendore, siccità, sapore di polvere,
voci di piedi nudi sulla polvere, e il piro nel mezzo della pianura come una fontana pietrificata!

Dimmi, siccità, dimmi, terra bruciata, terra di ossa rotte, dimmi, luna agonizzante,
non c’è acqua,
c’è solo sangue, c’è solo polvere, solo piedi nudi sulla spina,
solo brandelli e cibo di insetti e sonno basso? il mezzogiorno empio come un cacicco d’oro?
Non ci sono nitriti di cavalli sulla riva del fiume, tra le grandi pietre rotonde e luccicanti,
nella piscina, sotto la luce verde delle foglie e le grida di uomini e donne che si aggrappano all’alba?
Il dio del grano, il dio dei fiori, il dio dell’acqua, il dio del sangue, la Vergine,
sono tutti morti, andati, vasi rotti sul bordo della fontana cieca?
È solo il rospo vivo,
solo il rospo verdastro brilla e splende nella notte del Mondo
immortale..

Ai piedi del divino albero di giada bagnato dal sangue, mentre due giovani schiavi lo ammirano,
ai tempi delle grandi processioni davanti alla città, appoggiati alla croce: arma e bastone,
in abito da battaglia, il volto scolpito di selce inalando come un incenso prezioso il fumo delle sparatorie,
i fine settimana nella sua casa blindata vicino al mare, accanto alla sua amata cover di gioielli al neon,
solo il rospo è immortale?

Qui la rabbia verde e freddo e suoi coltelli di coda e vetro tagliato
ecco il cane e il suo ululato rognoso,
taciturno, il cactus e il lampadario spinoso, ecco il fiore che sanguina ..
fiore tagliente geometria inesorabilmente e come uno strumento delicato della tortura,
ecco la notte denti lunghi e gli occhi taglienti, la notte scortica una selce invisibile,
sente i denti che si scontrano uno contro l’altro,
sentire le ossa schiacciare le ossa ,
il tamburo di pelle umana battuto dal femore,
il torace tamburo colpito dal tacco di una pazza,
il tam-tam dei timpani colpiti dal sole in delirio,
ecco la polvere che si alza come un re giallo e tutto sommerge  e solista in una danza e crolla
come un albero che improvvisamente si è asciugato le radici, come una torre che cade da un solo colpo,
l’uomo che fra tante cadute e mangiare polvere  strisciando,
noioso sulla pietra come un insetto umano e trafigge i secoli e corrode la luce,
qui la pietra è rotta, l’uomo rotto, la luce rotta.

Apri gli occhi o chiudili, è tutto uguale?
Castelli interiori che bruciano il pensiero perché sorge un altro più puro, solo bagliore e fiamma,
seme dell’immagine che diventa un albero e soffia il cranio, una parola che cerca le labbra che lo dicono,
grandi pietre cadute sulla vecchia fontana umana ,
ci sono secoli di pietre, lastre di anni, spessori minuti di origine umana.

Dimmi, siccità, pietra levigata dal tempo senza denti, dalla fame senza denti,
polvere macinata da denti che sono secoli, per secoli che sono carestie,
dimmi, lanciatore rotto caduto nella polvere, dimmi,
è la luce nata sfregando contro l’osso, l’uomo contro l’uomo, la fame contro la fame,
finché alla fine la scintilla, il grido, la parola emergono,
finché l’acqua non germoglierà e l’albero con le grandi foglie turchesi cresca?

Si deve dormire con  occhi aperti, dobbiamo sognare con le nostre mani, facci sognare sogni di un fiume alla ricerca di un suo corso, del suo  sole per sognare i suoi mondi,
dobbiamo sognare ad alta voce, dobbiamo cantare fino a quando la  canzone mette in avanti radici, tronco, rami, gli uccelli, le stelle,
cantare finché il sonno genera per sparare il lato della risurrezione dormire..
l’acqua donna, la primavera a bere e guardare e essere riconosciuti e recuperati,
la fonte per conoscere l’uomo, l’acqua sta parlando solo di notte e abbiamo chiamato con il nostro nome,
l’origine delle parole per dire io, tu, lui, noi, sotto il grande albero vivente come una statua bagnata dalla nuova pioggia,
per non dire pronomi e riconoscere ed essere fedele a i nostri nomi
dobbiamo sognare di nuovo verso la sorgente, si deve remare secoli al di sopra,
al di là di infanzia, oltre l’inizio, al di là delle acque del battesimo,
abbattere i muri tra l’uomo e l’uomo di nuovo insieme in modo da quando è stato separato,
la vita e la morte non sono mondi opposti, siamo un unico stelo con due fiori singoli,
dobbiamo trovare la parola perduta, il sogno verso l’interno e verso l’esterno
decifrare il tatuaggio nella notte e guardare faccia a faccia il mezzogiorno e strappare la maschera,
fare il bagno alla luce del sole e la notte mangiare frutta, la scrittura come un  incantesimo,
ricordate quello che dicono il sangue e la marea, la terra e il corpo di nuovo al punto di partenza,
dentro o fuori, né su né giù, il crocevia, dove iniziano le strade,
perché la luce canta in un mormorio d’acqua, con un fogliame mosso dal vento la voce canta l’acqua
e l’alba è caricata con la  frutta, e il giorno si unisce alla notte in un flusso riconciliati come un dolce fiume,
giorno e notte, a lungo accarezzato come un uomo e una donna in amore,
come un fiume senza fine sotto gli archi secoli stazioni di flusso e gli uomini
laggiù, il centro vivente di origine, maggiorato là fine e inizio

Respiro, grappoli di pietre vive..ultima modifica: 2019-07-06T19:23:08+02:00da ReginadiVentolandia
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