Possiamo vedere, ma ciò non significa che lo facciamo davvero. Possiamo sentire, ma ciò non significa che sentiremo. Possiamo essere vivi, ma ciò non significa che viviamo.

Due persone possono vedere la stessa cosa e sperimentarla diversamente. Possono ascoltare le stesse parole, leggere gli stessi libri e avere una comprensione completamente diversa di ciò che leggono. Ecco perché la lingua, le parole e altri modi di espressione sono incredibilmente densi.

Siamo molto più che corpi. Il nostro corpo e la storia relativa al corpo sono la nostra realtà superficiale. L’altra dimensione di chi siamo è profonda dentro di noi. Anche se l’allineamento superficiale con il nostro corpo e i nostri pensieri è veramente reale, è ancora solo superficiale e temporaneo.

È come quando incontriamo qualcuno. Il corpo di quella persona può essere bello, armonioso e superficialmente attraente per noi, ma ciò non significa che sia attraente e bella. Ciò che è dentro è molto più importante.

Oltre ad avere un posto nella storia del luogo e del tempo in cui viviamo, siamo al centro di ciò che siamo nel profondo. Questa conoscenza ci libera e ci ricorda non solo di cercare la nostra sensazione finale nell’identità della superficie – dove non la troveremo mai. Ci libera dalla sensazione frustrante che qualcosa manca sempre o no come dovrebbe essere nella vita.