Wrnzla

Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

 

ONLINE TRANSLATOR

            

 
 

L'Ascaro del cimitero d'Asmara.

Sessant’anni fa gli avevano dato una divisa kaki, il moschetto ‘91, un tarbush rosso fiammante calcato in testa, tanto poco marziale da sembrare uscito dal magazzino di un trovarobe.
Ha giurato in nome di un’Italia che non esiste più, per un re che è ormai da un pezzo sui libri di storia. Ma non importa: perché la fedeltà è un nodo strano, contorto, indecifrabile. Adesso il vecchio Ghelssechidam è curvato dalla mano del tempo......

Segue >>>

 

ULTIME VISITE AL BLOG

fangozmigra1962Kolvenbachdino.andisidro6federicobiondi90francescogargagliaebremigio.pagliarihoffmannpaoloiesuantichitaolmodolcemolla1993pirotondiroby45rcgrpuffo
 
 
 

 

AREA PERSONALE

 

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

 


 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Stemma A.O.I. - Africa O...Storia.Eritrea coloniale... »

Storia. Anni 1906-1911.

Post n°69 pubblicato il 22 Agosto 2008 da wrnzla

Fonte Testi: Cronologia.Leonardo.it

Storia. Anni 1906-1911.

VENT'ANNI DI POLITICA ESTERA. (solo Eritrea. Nota1)

- RIEPILOGO: L'ITALIA E L'ETIOPIA DOPO LA PACE DEL 1896
- LA CONVENZIONE ITALO-FRANCO-INGLESE PER L'ETIOPI
- LA SOCIETA ANONIMA COMMERCIALE DI BENADIR
- IL RISCATTO DEI PORTI DEL BENADIR
- L'ITALIA E IL MULLAH
- UCCISIONE DEI CAPITANI BONGIOVANNI E MOLINARI

Torniamo indietro di qualche anno, che ci serve per ricapitolare alcuni avvenimenti
che abbiamo già velocemente trattato nei precedenti capitoli.

Annullato il trattato di Uccialli, le potenze europee fecero a gara per crearsi interessi in Etiopia. Nel 1896 la Francia ottenne da MENELIK la concessione ferroviaria Gibuti-Dirè-Dana-Addis Abeba; quindi concluse un trattato con il Negus per la delimitazione del suo protettorato sulla costa somala e in seguito poté fare accordare ai suoi sudditi, concessioni importanti di territori e di miniere.
L'Inghilterra, nel 1897 concluse con l'Etiopia un trattato di amicizia e di commercio, delimitò la frontiera verso l'Harrar, stipulò un accordo per il regime delle acque del Nilo e per le opere di sbarramento del lago Tana, ottenne ad Itang una stazione commerciale e la facoltà di congiungere il Sudan e l'Uganda con una ferrovia attraverso l'Abissinia; ebbe notevoli concessioni minerarie e, nel 1904, ottenne la facoltà di collegare, attraverso l'Etiopia, il Somaliland con il Sudan per mezzo di una strada ferrata.

Anche la Russia, che con il pretesto dell'affinità della religione aveva assunto l'aria di protettrice dell'Etiopia, cercò di crearsi degli interessi in quella regione, ma dopo gli avvenimenti d'Oriente, i Russi vi persero tutta quell'influenza che erano riusciti ad esercitarvi.
Invece la Germania vide crescere di giorno in giorno la sua influenza presso il Negus, fornendogli il medico (dott. Steinkuler), il precettore di LIGG IASU (dott. Paulow) e l'organizzatore del ministero (dott. Zintgraff) e stipulando con lui un vantaggiosissimo trattato d'amicizia e di commercio.

L'Italia, dopo la pace dell'ottobre del 1896, stipulò, il 10 luglio del 1900 il trattato relativo alla frontiera, e, più tardi, due convenzioni: una, il 15 maggio del 1902, per la delimitazione del confine tra l'Eritrea, il Sudan e l'Etiopia verso il Setit e l'altra il 16 maggio del 1908 per il confine tra l'Abissinia e la Somalia italiana, e tra l'Abissinia e l'Eritrea verso la Dancalia. Inoltre fu impiantata una linea telegrafica congiungente Massaua con Addis Abeba, e una società italiana ebbe l'autorizzazione di eseguire ricerche minerarie in territorio etiopico.
Il 13 dicembre del 1906 fu firmata a Londra una convenzione tra l'Inghilterra l'Italia e la Francia relativa all'Etiopia, con la quale i tre precisano i loro interessi in Abissinia impegnandosi a rispettarli reciprocamente. Quelli dell'Inghilterra erano costituiti dalla regolazione e dallo sfruttamento delle acque del Nilo e dalla costruzione delle ferrovie Sudan-Uganda e Sudan-Somaliland; quelli della Francia dalla costruzione della ferrovia Gibuti-Addis Abeba, quelli dell'Italia dal riconoscimento dell'hinterland dell'Eritrea e della Somalia in Etiopia e dalla facoltà di collegare le due colonie con una ferrovia.

Il 25 maggio del 1898 il Governo italiano aveva ceduto l'amministrazione della Somalia alla Società Anonima Commerciale Italiana del Benadir, costituitasi a Milano due anni prima. Cedendo l'amministrazione, il Governo si era impegnato di pagare ogni anno alla Società la somma di L. 400.000, che soltanto dopo dieci anni sarebbero potuto essere ridotte a 350.000. La Società a sua volta si era impegnata a provvedere all'amministrazione della giustizia, alla sicurezza del territorio, all'applicazione delle convenzioni di Berlino e di Bruxelles (1885-1890) circa l'abolizione della schiavitù, al servizio postale e allo sviluppo civile e commerciale della Somalia.
Ma la Società non fu in grado, anche per i pochi capitali di cui disponeva, di mantenere gli impegni e sopratutto non si curò di fare rispettare le convenzioni riguardanti la schiavitù, il che diede origine, negli anni 1903-1904 a tre inchieste condotte dai consoli PESTALOZZA e MERCATELLI e dall'on. GUSTAVO CHIESI e dall'avv. TIRELLI.
Solo allora il Governo italiano s'incaricò direttamente dell'amministrazione della colonia, mandandovi da Zanzibar il console MERCATELLI con l'incarico di Commissario generale, e riscattò i porti del Benedir con un accordo stipulato a Londra il 13 gennaio dei 190; con quest'accordo il sultano di Zanzibar, dietro il compenso di 3.600.000 lire, lasciava all'Italia il pieno possesso dei porti di Brava, Merca, Mogadiscio e Uarsuik.

Avendo provveduto alla sistemazione della colonia, il Governo pensò ad assicurarne la tranquillità, minacciata seriamente da Mohammed ben Abdullah, meglio conosciuto col nome di MAD MULLAH, il quale, con lo scopo di creare uno Stato indipendente, aveva predicato la guerra santa contro gli Europei nella Somalia inglese costringendo l'Inghilterra ad organizzare diverse spedizioni. Il 5 marzo del 1905, il Governo italiano, per mezzo di PESTALOZZA, stipulò ad Illig con Mullah un accordo, con il quale gli concedeva il diritto di risiedere nei territori del Nogal e di Hod e la protezione italiana.

Nel febbraio del 1907, essendo i Bimal insorti, truppe italiane composte di indigeni li assalirono a Danane e inflissero loro una grave sconfitta. Nel luglio, nell'agosto e nel settembre del 1908, il maggiore ANTONINO DI GIORGIO, comandante delle truppe della Somalia, sconfisse gli insorti a Mellet e spinse l'occupazione fino a Barice e ad Alfgoi. Nel novembre, essendo sorti dissensi tra lui e il governatore CARLETTI, Di Giorgio rientrò in Italia e fu sostituito dal maggiore VINCENZO ROSSI, il quale completò l'occupazione del territorio dell'Uebi Scebeli sconfiggendo i ribelli a Bulabò e a Balad.
Un anno prima, e precisamente il 15 dicembre del 1907, a Bardale, presso Lugh, in uno scontro con una banda abissina di razziatori, erano caduti i capitani BONGIOVANNI e MOLINARI. Per impedire il ripetersi di simili incidenti, il Negus MENELIK e il capitano COLLI di FELIZZANO, rappresentante italiano in Etiopia, firmarono, il 16 maggio 1908, in Addis Abeba una convenzione con la quale, dietro compenso di tre milioni, l'imperatore riconobbe all'Italia il possesso di Lugh e una linea di confine che, partendo da Dolo, andava fino all'Uebi Scebeli.
Due anni dopo, con legge del 6 aprile 1908, si sistemò definitivamente la Somalia, la cui amministrazione fu affidata ad un Governatore civile e la difesa e la sicurezza ad un corpo di truppe coloniale e di polizia indigena.

NOTE:

1)Per motivi di pertinenza dalla cronaca sono state estrapolate le sole notizie concernenti l' Eritrea. Per l'articolo completo degli anni 1906/1911 riferirsi al sito: cronologia.leonardo.it/storia/a1906c.htm
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

INFO


Un blog di: wrnzla
Data di creazione: 27/05/2005
 

 
   Agli Ascari d'Eritrea 

- Perchè viva il ricordo degli Ascari d'Eritrea caduti per l'Italia in terra d'Africa.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla bandiera al corpo Truppe Indigene d'Eritrea.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare al gagliardetto dei IV Battaglione Eritreo Toselli.

 

 

Mohammed Ibrahim Farag

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

Unatù Endisciau 

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

 

QUESTA è LA MIA STORIA

.... Racconterà di un tempo.... forse per pochi anni, forse per pochi mesi o pochi giorni, fosse stato anche per pochi istanti in cui noi, italiani ed eritrei, fummo fratelli. .....perchè CORAGGIO, FEDELTA' e ONORE più dei legami di sangue affratellano.....
Segue >>>

 

FLICKR GALLERIES SLIDESHOW

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

 

A DETTA DEGLI ASCARI....

...Dunque tu vuoi essere ascari, o figlio, ed io ti dico che tutto, per l'ascari, è lo Zabet, l'ufficiale.
Lo zabet inglese sa il coraggio e la giustizia, non disturba le donne e ti tratta come un cavallo.
Lo zabet turco sa il coraggio, non sa la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un somaro.
Lo zabet egiziano non sa il coraggio e neppure la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un capretto da macello.
Lo zabet italiano sa il coraggio e la giustizia, qualche volta disturba le donne e ti tratta come un uomo...."

(da Ascari K7 - Paolo Caccia Dominioni)

 
 
 
 

 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

free counters

 

ASCARI A ROMA 1937

 

DISCLAIMER

You are prohibited from posting, transmitting, linking or utilize in any other form the contents relevant to the WRNZLA/BLOG/WEBSITE for offensive purposes including, but is not limited to, sexual comments, jokes or images, racial slurs, gender-specific comments, or any comments, jokes or images that would offend someone on the basis of his or her race, color, religion, sex, age, national origin or ancestry, physical or mental disability, veteran status, as well as any other category protected by local, state, national or international law or regulation.

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963