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E SE L'AMORE ETERNO ESISTESSE?36

Post n°87 pubblicato il 04 Luglio 2006 da xxxmalizioso

Restammo x un attimo a guardarci senza dire niente, poi:

<<E qst cosa significa>>

<<Nn lo so. So solo che è dal matrimonio di tizio che mi andava di farlo>>

<<Anch’io ho avuto la stessa sensazione. Cmq se ti va chiamami qlk giorno, di mattina naturalmente, qnd nn c’è mio marito. Così parliamo un po’>>

Mi lasciò lì con le bambine ed andò nell’altra stanza. Io nn sapevo cosa fare o cosa pensare, restai un po’ nella stanzetta ma ero come incantato. Il giorno dopo, appena si fecero le 9:30, il mio primo pensiero fu qll di chiamarla.

<<Buongiorno, nn mi dire che ti ho svegliato?>>

<<Macche, sono in piedi dalle 7:00, da qnd se ne andato mio marito a lavoro, poi alle 8:30 ho accompagnato la bimba a scuola, ed adesso sto cercando di fare i soliti servizi di casa>>

<<Beh una giornata impegnativa, no?>>

<<Insomma. Cmq la settimana prossima inizio a lavorare. Vado da mia cugina ad Ottaviano, ha un negozio di articoli x l’infanzia>>

<<Ah… così nn potrò telefonarti>>

<<Già, ma potremmo incontrarci x strada prima che vada a lavoro? Che ne pensi>>

<<Nn so se sia una buona idea ma si può fare>>

<<Bene allora ti farò sapere gli orari>>

Parlammo x una mezz’ora, il discorso, dopo i convenevoli iniziali, si spostò subito sul cosa ci era accaduto ed il xkè ci eravamo lasciati. Lei insisteva a dire che la colpa della ns separazione fosse dovuta ad M, io che tentavo disperatamente di fargli capire le vere ragioni. Una battaglia persa, nn c’era verso di farglielo entrare in testa. Ci salutammo con la promessa che ci saremmo risentiti, e così fu. Qlk giorno + tardi la richiamai:

<<Ciao. Come va? Ti stai preparando x iniziare a lavorare?>>

<<Sono pronta da una vita. Dove stai? Ha da fare?>>

<<Sto in giro, devo fare delle commissioni, ma niente di molto importante, xkè?>>

<<Che ne dici di passare da me? Se vieni ti offrò un caffè>>

Nn me lo feci ripetere una seconda volta, mi precipitai da lei. Era come qll volta che sono salito su da lei, da ragazzo. Infatti, appena uscito dall’ascensore, mi aspettava già con la porta aperta. Mi c’infilai come un ladro.

<<Buongiorno signora, allora come vanno le cose?>>

<<Adesso un po’ meglio. Ed a te come vanno le cose>>

<<A meraviglia. Allora che ne dici di mostrarmi la casa>>

<<Nn fare lo stupido, già la conosci>>

<<Ed allora che c’entra. Nn vuoi farmela rivedere, visto che adesso sono da solo?>>

<<Come vuoi tu>>

Mi fece strada, arrivati in camera da letto l’abbracciai ed incominciai a baciarla, lei nn opponeva resistenza, anche se mi spinse fuori dalla camera.

<<Hei che fai, xkè mi spingi fuori?>>

Mi si avvicinò, aveva uno sguardo deciso, nn l’avevo mai vista così intraprendente.

<<Nn qui>>

Chiuse la camera, ma nn riuscimmo nemmeno ad arrivare in un’altra stanza che mi salto addosso, nn riuscivo a staccarmi ne a reagire. Ci lasciamo cadere x terra, sul pavimento. Furono 10 minuti infuocati, ma qnd si stava arrivando al sodo si fermò.

<<Aspetta. Devi andare via>>

<<Ma come, xkè?>>

<<Xkè nn è proprio il caso, ne il luogo e ne il momento. Quindi nn chiedermi + niente e vattene, al limite ci sentiamo qlk altra volta>>

Mi rimisi a posto ed andai via senza dire niente. Più tardi mi chiamò lei:

<<Scusami x prima, ma cerca di capire ormai ho una famiglia>>

<<Scusami tu, ho esagerato. E poi hai ragione nn deve accadere, sarebbe uno sbaglio enorme. Cmq è stato meglio così, forse dovremmo allentare le ns frequentazioni>>

<<Hai ragione>>

Su qst parole ci salutammo. Mi sentivo confuso. L’avevo scampata proprio x un pelo, sai qnt complicazioni ne sarebbero derivate. Era solo un’illusione visto che nn potevo proprio immaginare i casini dovevano ancora arrivare. Restammo qlk settimana senza ne vederci ne sentirci, fino a qnd un pomeriggio mi telefono lei.

<<Ciao, è da tempo che nn ti fai sentire. Come mai?>>

<<Ma nn avevamo deciso di allentare le frequentazioni?>>

<<Va beh che c’entra, potevi telefonarmi, che c’è di male. Sai che ho iniziato a lavorare>>

<<Nn mi sembrava il caso, e poi sai come va a finire. E cmq sapevo che avevi iniziato, come sta andando, ti trovi bene?>>

<<Nn posso lamentarmi. Lasciamo perdere qst stronzate, devo dirti la verità. Ho una volgia pazza di vederti, che ne diresti d’incontrarci prima che vada a lavoro>>

Dopo avermi spiegato quale strada faceva prendemmo appuntamento x il pomeriggio.

 
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