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Le"zie"... da un po di tempo mi perseguitano!

Post n°356 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da caterina.x

Quando ormai pensi di aver visto e sentito tutto, il visibile e l’udibile, che alla tua veneranda età nulla ti può più sorprendere, siediti respira forte a pieni polmoni e prendi consapevolezza che tutto può succedere.

 Di solito, a tutto può succedere sta qualcosa di bello e desueto, desueto si, ma rivestito di quella patina giallina, lieve come l’impalpabile polvere che copre le ali delle farfalle, invece una mattina, mentre pigramente cerchi di mettere in ordine casa, senti bussare alla porta e dopo i canonici due secondi di riflessione: rispondo o faccio finta di non aver sentito, ti decidi e apri.

 Con il senno di poi, ti dici che son cose da non fare, mai e poi mai aprire agli sconosciuti, anche se è una gentile conoscente, che ti aspetta sorridente, quasi sulla soglia e repentinamente si precipita dentro, senza nemmeno darti il tempo di finire l’usuale frase: buongiorno, come mai da queste parti? Prego acco…. Stai ancora cercando di mettere insieme due parole e trovare il modo di scusarti del disordine, che la gentile signora si premura di metterti al corrente dello scopo della sua visita.

 -Ma accomodati cara, ti preparo un caffè?

 E’ questa la sola frase che la gentile signora, ti lascia il tempo di emettere, quasi gutturalmente in un unico amorfo suono, perché lei ha fretta di darti la bella  notizia.

 La bella notizia, si. La signora ha un nipote, a dire il vero, il marito della signora, che  fortunatamente è rimasto in macchina, ha un nipote. Bello, alto, prestante, e porta al suo seguito: camion, ruspe, motopale, terreni, arnie con centinaia, che dico, migliaia di api, e… cerca moglie. Ma non una moglie qualsiasi, una bella donna, intelligente, che sappia parlare presentarsi, insomma che gli faccia fare bella figura con gli amici, nel caso in cui si decidesse di uscire, a cena o altra occasione sociale.

 - E tu mia cara, faresti al caso suo!

 Dove per tu mia cara, sta a: te povera inetta, che con le ginocchia doloranti e non per la solita artrite, ma per lo spavento, il disappunto, lo sconvolgimento morale, etico, giudiziario e penale, nel sentire quanto ti stanno sciorinando, vorresti urlare: no, non sono io!

 Ma la gentile signora non ti da il tempo di replicare e aggiunge: non vorrai restare da sola tutta la vita? Ormai non sei più una ragazzina, e tuo figlio presto prenderà la sua strada. Pensaci bene,se non ti sposi adesso rischi di non farlo mai più.

 Vorresti solo rispondere, che non ci tieni affatto a sposarti, anzi a risposarti, e che se le cose continuano ad andare di questo passo in Italia, tuo figlio rischia di non incamminarsi mai per la sua strada, ma nonfai in tempo, la gentile signora ti saluta abbracciandoti, già sentendosi tua zia, e sincerandosi di dirti che  telefonerà al più presto a quel gioiello di suo nipote, per fissare un appuntamento.

 Inutile puntualizzare che certe zie io le detesto, anzi quasi le odio, e mi sovvengo di un'altra zia che qualche mese fa si rammaricava di avere un nipote a dir poco, stronzo a sua detta, perchè pur conoscendo una si cara e valida ragazza, dove per cara e valida sta a: me medesima; non decide a prender moglie, ma questa è un'altra storia non divaghiamo. In effetti sono ancora qua a riflettere sull’accaduto, e non mi raccapezzo, ma vi racconterò, non disperate, vi racconterò  di come son riuscita ad evitare l’incontro…almeno lo spero !

 

 
 
 
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