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« Carro attrezzi del silenzioUn Taxi per Cancun, trad... »

Un Taxi per Cancun

Post n°103 pubblicato il 12 Settembre 2013 da zag.reus
 

 

Dal Messico tornerai

alla mia clessidra,

dal tuo taxi per Cancun

alle mie lacrime di sabbia

 

 
Attraversai con te

lo Yucatan da Merída

fino a Isla Mujeres,

 

lì ci perdemmo tra tequila

ed erbe, Fabiola Mirenio,

ci spogliammo degli abiti

non del vento, ci togliemmo

le scarpe e calzammo stelle

azteche, musica spiovente

da quelle sfere, sguardi

che sussurravano spiagge

senza oceano di sale nel battito

assorto dei polsi e nelle orecchie

 

 
Ti ho detto “Sposami”,

Fabiola Mirenio, sospirando

al velo di una nube bianca

trascinato al sommo della luna,

 

avrei chiamato anche i Mariachi

a suonare le loro corde di ramarro,

ma tu eri già salita in bikini

e sandali su un taxi per Cancun

 

 
C’è silicio aguzzo, non ancora

sabbia, deserto, sotto le mie suole,

il film riarso in pelle d’anaconda

e sangue d’orchidea meticcia, cucito

alla tomaia di mocassini yaqui

 

Cammino come Zarathustra sull’abisso:

ho inviato l’aquila e il suo serpente

regale inanellato al collo, a cercarti

sul pelo del diluvio che sommerge

ora il mondo e lo zenit originario

 

Ma io ti ho dato un nome

nel cuore di piramide e pietra,

nell’idra di luna e pianto,

un nome di sposa segreta,

Fabiola Mirenio, e tu ritornerai

 

alla mia voce attraversando

la clessidra dallo Yucatan

a Cancun, con il bikini in taxi

e l’assassino di sabbia morto.

 

(Zagreus_va)

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Ricevuto in data 21/09/13 @ 15:22
In Messico evadere dalla prigione non è reato. Il sistema giuridico messicano riconosce che tutti...

 
Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 12/09/13 alle 23:54 via WEB
E' così bella Fabiola Merenio che quasi non fa piu' rumore nemmeno la clessidra....grazie per avermi avvisato di questa splendida ballata. misti®buonanotte
 
 
zag.reus
zag.reus il 13/09/13 alle 13:39 via WEB
È vero, Misti®, questo personaggio è uscito improvvisamente e con forza dai ricordi di questo reale viaggio messicano di diversi anni fa… Una connessione scattata con qualcosa visto qui e ora, nei miei luoghi italiani e nel mio presente… Niente se ne sta isolato nello spazio, nel tempo, nella vista, dentro cartelle, faldoni di situazioni esistenziali, quasi fossero pratiche legali separate, o dentro una clessidra di sabbia morta... Sì, Misti®, non ci avevo pensato, è proprio una ballata; ti ringrazio di averla apprezzata e battezzata con questo bel nome, come io dato un nome e battezzato alla fonte della poesia la bella Fabiola Mirenio.
 
   
misteropagano
misteropagano il 14/09/13 alle 07:42 via WEB
A volte "coviamo" per lungo tempo le connessioni che devono maturare, ossia trovare il foro di uscita, sfiatare lentamente. A parte i ritmi propri della ballata mi fai pensare all'espirazione lenta e diframmatica dello yoga che si pratica appunto con la bocca chiusa in un piccolo cerchietto. Credo che veder andar via Fabiola Mirenio sia stato questo, quasi smettere di respirare.. bello. bello davvero sotto il sole di Cancun. un sorriso e un buongiorno, misti®
 
     
misteropagano
misteropagano il 14/09/13 alle 07:45 via WEB
e ottimo video en animaciòn mexicana^^
 
     
zag.reus
zag.reus il 14/09/13 alle 13:46 via WEB
L’animazione, Misti®, segue il testo della canzone, molto popolare in Messico, perché relativa ad un’antica leggenda. Io l’ho scoperta proprio cercando qualcosa per questi miei versi messicani e ho trovato qualche sintonia singolare. Las CIHUATATAYOTAS del titolo sono delle donne, che bajo la luz de la luna y el misterio de la noche, con le loro abbondanti chiome che muovono come diamanti sulle anche, invitano i loro amanti. Ebbre di vino e passione, senza muovere alcun rimprovero al loro cuore ardente, si spogliano dei loro vestiti… All’improvviso, proprio nella passione dei baci, Se derrumbó la bellezza… dando paso a la sorpresa, si dileguò la bellezza, lasciando il posto alla sorpresa… Il viso, el rostro de la mujer se transformó en un caballo

Una leggenda simile, con il finale variato, me la sono sentita raccontare molti anni fa da una scrittrice e pittrice del viterbese, Isa Pierini, detta Pier. Nel colle di Montecchio, a Bagnaia, ci sono ancora il bosco, la radura, il braciere, i sedili in pietra e altre traccie del Mistero delle Streghe di Montecchio o FIGLIE DELLA LUNA , come le ha ribattezzate lei, la quale ha scoperto il luogo, perché chiamata prepotentemente da quelle donne… Una storia che piacerebbe alla nostra amica Elek (ma che fine ha fatto?).
 
     
misteropagano
misteropagano il 15/09/13 alle 01:03 via WEB
sai che sono stata a Bagnaia proprio qlk giorno fa? ...che mi abbiano chiamato prepotentemente ? un sorriso e ..ti farò sapere della signora delle stanze della luna...
 
     
zag.reus
zag.reus il 16/09/13 alle 13:11 via WEB
... prepotentemente magari no... solo in maniera sufficente a che tu subito dopo potessi apprendere questa sintonica coincidenza da me per tenerla meglio impressa nella mente...
 
     
misteropagano
misteropagano il 18/09/13 alle 08:09 via WEB
era per via della spa
quell'acqua madre a cui ho attinto, come dissi..
lieto giorno ®
 
     
zag.reus
zag.reus il 18/09/13 alle 14:59 via WEB
... Ah, se era per via della spa dell’acqua madre alla quale hai attinto, Misti®... luna in bocca, allora!
 
     
zag.reus
zag.reus il 14/09/13 alle 12:29 via WEB
Il respiro, Misti®, nel suo ritmo tra inspirazione ed espirazione, tra sistole e diastole, io penso sia molto legato alla memoria e perciò alla poesia, quale lungo e anche immemore “covare”, come tu hai perfettamente detto. La respirazione diaframmatica dello yoga, ci offre la possibilità di un’inversione del ritmo e un rilassamento più sensibile, cosciente della connessione mente-corpo. Dici bene, la fuga in taxi e bikini di Fabiola Mirenio determina uno smettere di respirare, di parlare, ossia di vivere, in quanto l’umano è parola. Per questo il conferire un nome ripristina il verbo e il respiro nel senso più originario dell’esistenza. Anche a te, Misti®, ripeto che mi fa felice più la condivisione con voi, che il mero apprezzamento personale. ^-*.
 
     
misteropagano
misteropagano il 15/09/13 alle 01:04 via WEB
io credo che siamo in jazz..in i get misty. Ti aspetto nel mio blog. buoananotte*:*
 
     
zag.reus
zag.reus il 16/09/13 alle 13:14 via WEB
Siamo sempre In a mist, in una specie di foschia, come dal titolo del celebre pezzo al piano solo jazz di Bix Beiderbeicke...
 
     
misteropagano
misteropagano il 23/09/13 alle 08:40 via WEB
siamo storie connesse
siamo forza senza essere corpo
anima e fuoco del disgraziato vivere.

buongiorno
misti®
 
     
zag.reus
zag.reus il 23/09/13 alle 21:05 via WEB
Si può, Misti®, essere forze connesse senza essere corpo… Più difficile, mi sembra, essere storie connesse senza essere anche corpo… I corpi desiderano connettersi proprio per darsi e farsi storia... In questo senso la storia e il corpo sono una la faccia dell’altro.
Il disgraziato vivere, ovvero il vivere ‘privo di grazia’, è tale perché non conosciamo l’anima e il fuoco sotto l’aspetto della filosofia e dell’arte della danza...
Forse dovremmo passare per questa remota tappa, prima di essere solo connessioni senza più storie e corpi...
 
     
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 25/09/13 alle 04:13 via WEB
Bello Zag ....la grazia di vivere e' una delle poche cose,se non la sola,che da' senso alla vita....
 
     
zag.reus
zag.reus il 26/09/13 alle 20:01 via WEB
La grazia, Eva, come il per-dono, è qualcosa di completamente gratuito, per questo in una realtà che non sa danzare ma solo razziare l’essere il vivere non può che essere dis-graziato.
 
jezabels
jezabels il 13/09/13 alle 16:44 via WEB
L'ho riletta così tante volte che quasi la conosco a memoria. Mi chiedo perché se ne è andata Fabiola perché ha lasciato i suoi vestiti e preso i suoi sandali, mi chiedo come si possa rinunciare a così tanta bellezza...Poi mi rispondo che, nella poesia, come nelle vita l'interpretazione e' libera, ognuno può mettere qualcosa di suo, sistemare i pezzi mancanti e dare una nuova forma a quella originale.. (Vorrei provare a tradurla in spagnolo, mentre la leggevo alcune parole si sono spontaneamente modificate) Tante volte bella** Ciao -:)
 
zag.reus
zag.reus il 13/09/13 alle 21:17 via WEB
Non è, Jeza, che Fabiola Mirenio vada via da tanta bellezza: lei è la tanta bellezza che va via. Ovvero: è già andata via, fuggita dal diluvio che sommerge/ ora il mondo e lo zenit originario. La fuggitiva, però, può tornare, perché sotto gli strati della pietra, del pianto, nel cuore buio della piramide, pulsa un alone di luna ancestrale. Pulsa nel suo nome di sposa segreta: il nome, il suono di voce e pensiero, di logos che io le ho dato. È il suo nome, Fabiola Mirenio, che la chiama: a esso non può fare a meno di rispondere, ossia di tornare alla sponda.

(Non sai quanto)... Mi faccia piacere tu voglia tradurla in spagnolo... dai, poi la postiamo insieme! Grazie, cara.
 
 
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 14/09/13 alle 06:02 via WEB
"Ci togliemmo le scarpe e calzammo stelle azteche"... Suona davvero bellezza questa frase e mi trasmette il ritmo di versi che battono come fosse un cuore ....ed e' un ritmo armonico che va all'unisono con questa dolce "ballata" in apertura...Non so se "tutto ritorna" in un tempo ciclico che quando rovescia la clessidra ci riporta ciò che già abbiamo vissuto,non so se al contrario il tempo sia una linea retta verso il nuovo che non può che farci ricordare che ogni cosa ,ogni granello di sabbia e' unico e irripetibile....non lo so....ma so che tu hai chiamato....e hai dato un nome....hai chiamato per nome....e quel nome risponde...sono certa che in qualunque modo non può fare altro che rispondere... Davvero emozionante Zag ,parole,versi,suoni,immagini...più il cuore che ci metti dentro naturalmente e che fa la differenza...
 
   
zag.reus
zag.reus il 14/09/13 alle 11:46 via WEB
Eva, il riferimento a Zarathustra, quindi indirettamente a Nietzsche, è relativo al suo inerpicarsi per vertiginosi sentieri pietrosi fino sull’orlo dell’abisso. Nella sua dottrina delleterno ritorno il tempo è circolare. Quello lineare è drasticamente ridicolizzato. Per lui è proprio questa circolarità che rende ogni singola cosa ed attimo preziose, perché l’uomo deve saperle vedere e coglierle con una sua scelta, decisione che lo mette in gioco le sue qualità.

Nella mia ballata, però, non è in gioco questo eterno ritorno, ma – come tu hai colto bene – il tornare delle cose sempre a se stesse, al nome che le chiama e le distingue nella interminabile catena sempre connessa, inseparabile di tutta l’esistenza. Il cuore non ce lo metto io, Eva: è lui, quello che pulsa nell’insieme, che si mette nel mio cervello.

Mi fa felice, però, l’apprezzamento, non per mero, striminzito orgoglio d’autore, quanto per la felicità di qualcosa che attendeva da chissà quanto tempo di riemergere, di tornare allo sguardo, alla gioia di questo ritorno dal buio.
 
 
jezabels
jezabels il 14/09/13 alle 06:21 via WEB
Ci proverò Zag...con la mie fantasiose interpretazioni chissà quel che verrà fuori**} ("Mi faccia piacere"...mi ha fatto sorridere, prima ti terminare di leggere ho pensato ad una spinta ed a un " ma mi faccia il piacere" alla Totò :))))
 
   
zag.reus
zag.reus il 14/09/13 alle 11:54 via WEB
Mi scuso, Jeza, nell'emozione di rispondere al tuo desiderio di tradurre in spagnolo la ballata, deve essermi saltanto Non sai quanto... - mi faccia piacere... Potevi risponerdmi, sempre alla Totò: "Parli a come bada".

Se ti va veramente e non ti costa troppo tempo e fatica, sia fisica che mentale, tu procedi senza preoccupazioni (con lo spagnolo me la cavo letterariamente anch'io)... altrimenti, per rifarsi ancora al Principe De Curtis... desisti... :)))
 
     
jezabels
jezabels il 14/09/13 alle 18:39 via WEB
-;))) Io ci provo Zag, ..(poi magari la spinta e una bella risata me la prendo giustamente quando leggi quel che è venuto fuori**:)))) Ciao
 
     
zag.reus
zag.reus il 16/09/13 alle 13:06 via WEB
Non ti preoccupare, Jeza, ti farò da assistente traduttore... la faremo risuonare bene... Grazie, intanto...
 
 
jezabels
jezabels il 20/09/13 alle 01:26 via WEB
Oggi depongo le armi e mi arrendo. Non mi piace quel che riesco a fare, non sono capace di metterci dentro tutto quello che esce da questo testo. Ho un linguaggio ed un pensiero scarno che si perde e non si ritrova davanti alle tue parole e agli attenti e precisi commenti che leggo di questa tua poesia.Avrei voluto tanto arrivare in fondo e tirare fuori una buona cosa, volevo riuscirci da sola senza aiuto ma non è stato possibile. Meglio non toccare quel che poi non sai maneggiare**:(
 
   
zag.reus
zag.reus il 20/09/13 alle 18:12 via WEB
Non ci devi mettere, Jeza, niente di più delle parole che già ci sono... il senso o i sensi stanno tutti in esse... L'intenzione dell'autore conta poco, quasi sempre è migliore l'interpretazione di una lettura attenta e diversa... E poi, scusa, credo tu lo sappia che - soprattutto con la poesia - tradurre è anche sempre tradire... Non è proprio possibile diversamente... Dai, parti dal semplice, questa è una ballata, non complicare ciò che non lo è. ^-*.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/09/13 alle 03:37 via WEB
Dal Messico alle lacrime di sabbia…Ebbro del suono sabbioso di una tequila dolce nella gola, hai attraversato con lei cieli di diversi colori per spogliarla di sandali e vestiti e per spogliare il tuo corpo di domande e falsi dei. L’hai rivestita alla luce del vento e vi siete riconosciuti avvolti nei tessuti delle stelle azteche, calzando i piedi di divinità celesti per ballare quell'amore che pronuncia il suo nome sulle onde…L’hai chiesta in moglie al sommo della Luna, coprendola di un velo lungo quanto il giorno…e Fabiola ha acconsentito alzandolo sul volto. Senza oceano di sale, divina senza dei, calzò i suoi sandali per ritornare sulla terra ancor più bella, dopo che tu le desti un nome. Mentre i tuoi piedi, vuoti di sabbia e di deserto, si appoggiano su suole di silicio per non cadere nell'abisso, hai inviato l’aquila e il serpente in un volo che scavalca il diluvio sopra il mondo per cercare la tua sposa…Perché Fabiola, nel cuore della piramide e nell'idra di luna, attraverso l’eco del pianto e oltre la pietra, ritorna, solamente, sentendosi chiamare col suo nome… Una storia che mi piace molto, si…e sono qui…grazie, Zag
 
 
zag.reus
zag.reus il 17/09/13 alle 23:47 via WEB
Grazie a te, Elek, per la lettura come al solito precisa e sensibile, alla quale non aggiungo neanche una parola in più delle mie, perché tanto sarebbe già nelle tue. Grazie anche perché questa tua attenzione me la dedichi in un momento per te difficile, e quindi mi sento molto commosso da essa e nello stesso tempo anche in difetto per non avere magari pari doti umane e affettive in grado di eguagliarla. Per quel poco che ne ho, ti giunga, però, tutta la mia vicinanza, sperando di tornare a leggerti e commentare sul tuo blog.
 
misteropagano
misteropagano il 29/09/13 alle 20:26 via WEB
presto ! ..un taxi per H. ho le doglie!:)))))@@@@@@@@@@@@@@
 
 
misteropagano
misteropagano il 05/10/13 alle 15:37 via WEB
grazie per aver condiviso la nascita di "doll". buon sabato.misti®
 
   
zag.reus
zag.reus il 05/10/13 alle 16:25 via WEB
... Visto che mi hai fatto accorrere con un taxi da Cancun... non potevo poi fare a meno di partecipare alla luce emessa dalla tua Doll con nascenti sguardi e pensieri. Grazie a te, Misty®.
 
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