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« Non dare retta al poetaL'imperfetto nei cassetti »

l'essere in te

Post n°108 pubblicato il 01 Giugno 2014 da zag.reus
 
Tag: versi

 photo danzanaufrag_zps30112ba3.jpg

Resti solo tu
in me ma lasciami
ora non ho più' terra,

abbandonami,

danzo il naufragio,

l'orizzonte oscilla,
 svanisce
lo schermo,
la bottiglia e' nel mare,
il messaggio senza
scriverlo c'era gia'


cosa rimane di me?

di tutto
solo
l'essere in te.

(Zagreus_va)

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Commenti al Post:
Lola.e.il.Silenzio
Lola.e.il.Silenzio il 02/06/14 alle 20:34 via WEB
Annullarsi nell'altro e dell'altro e nell'altro vivere. Quasi un sacrificio umano.
 
 
zag.reus
zag.reus il 02/06/14 alle 21:46 via WEB
Si', Lola, ma quel "l'essere in te" dell'ultimo verso ha anche un significato esistenziale piu' profondo.
 
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 07/06/14 alle 07:12 via WEB
Mai nessuno senza l'altro....esisto perché ci sei....
 
 
zag.reus
zag.reus il 07/06/14 alle 21:21 via WEB
Ma come, Eva!? Per te l'altro è l'oltre... E l'oltre cos'è... il tutto o l'essere in te?
 
   
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 07/06/14 alle 23:54 via WEB
....l'essere in te...
 
     
zag.reus
zag.reus il 08/06/14 alle 20:17 via WEB
Bene, Eva, allora di tutto rimane in ognuno questo incancellabile oltre...
 
     
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 09/06/14 alle 12:44 via WEB
Si' Riccardo ....lo so....Versi profondi di uno smisurato amore.Grazie
 
     
zag.reus
zag.reus il 09/06/14 alle 14:25 via WEB
Grazie a te, Eva, maestra d'affetto e di danza... :))
 
     
eva.dalsasso
eva.dalsasso il 11/06/14 alle 09:15 via WEB
No,maestra no ....
 
     
zag.reus
zag.reus il 11/06/14 alle 12:10 via WEB
Diciamo allora... Musa?
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 07/06/14 alle 22:58 via WEB
Il messaggio senza scriverlo c'era già, come una non cronaca di morte preannunciata? Svanisce lo schermo e l'orizzonte oscilla perché stai danzando il naufragio di te stesso o perché di te stai facendo un invisibile abbraccio con altro da te? E soprattutto, qual è la differenza tra i due abbandoni dell'essere? E l'altro sei tu o te stesso in una vita apparentemente distante e sganciata dalla tua? Cosa rimane di te o cosa è andato via...
 
 
zag.reus
zag.reus il 08/06/14 alle 21:49 via WEB
La poesia, Elek, si rivolge sempre a un tu, all'altro, anche quando l'io sembra parlare solo a se stesso. Qui, invece, il tu è esplicitamente evocato fin nel primo verso. Un tu concreto, ovvero riferito a una persona reale, la quale, però, è sempre, al contempo, un riferimento a tutto l'altro da sé. Il legame affettivo con il tu sullo schermo opalescente davanti all'io trattiene: sulla linea dell'orizzonte senza più terra, sul pelo d'acqua del naufragio in mezzo al mare. Trattiene l'io, il quale non può che danzare su quella linea, tra il richiamo dell'orizzonte e quello del tu. Ma la danza è tale solo se a un certo punto o lentamente si interrompe.

Di qui l'invocazione all'abbandono, a sciogliere il legame, proprio come si molla la gomena di una nave. Il messaggio che il naufrago non ha scritto ma che ha trovato già presente nella bottiglia affidata alla corrente marina è proprio la risposta alla sua domanda cosa rimane di me?, ovvero cosa resta sia di quel tutto già svanito e implicito nel primo verso Resti solo tu, sia del naufrago dopo l'abbandono invocato. Il rimanere, il permanere de l'essere in te, ovvero dell'essere che è nel tu, che è a esso propriamente e specificamente riferito.

Ma la poesia, nell'atto stesso di porre un io, pone anche un tu, ovvero pone implicitamente, intrinsecamente un messaggio, ed ecco così che autenticamente nulla si perde nell'abbandono dell'orizzonte svanente, anzi, solo attraverso il mollare la gomena, la bottiglia de l'essere in può essere lasciata e ritrovata.
 
alphabethaa
alphabethaa il 08/06/14 alle 22:10 via WEB
L'essere in te... specchiarsi in te. Specchiarsi nell'altro e riconoscere se stessi... Sorrido a te per vedere me..:-)
 
 
zag.reus
zag.reus il 08/06/14 alle 22:20 via WEB
Ti ringrazio del sorriso, Alphabet, e del suo riflesso non ho dubbi scintillante... ^_^
 
annare38
annare38 il 08/06/14 alle 22:59 via WEB
Rifletto sul "solo .... " finale Mi da sensazione del contrario di un "tutto" ...
 
 
zag.reus
zag.reus il 09/06/14 alle 14:00 via WEB
Hai ragione, Annarè, perché la perdita di "tutto" era implicita già nel primo verso Resti solo tu... Ma cosa rimane di me? si riferisce a ciò che resta dopo l'abbandono invocato... Quel l'essere in che balugina sempre all'orizzonte la fuori e qui dentro di noi. Grazie dell'osservazione.
 
   
annare38
annare38 il 11/06/14 alle 10:58 via WEB
Ed ora rifletto sull'abbandono .. Ma se invocato può definirsi davvero tale ..?
 
     
zag.reus
zag.reus il 11/06/14 alle 12:16 via WEB
E rifletti bene, Annaré... Come rispondevo in un precedente commento, la linea su cui il naufrago danza è quella della tensione tra legame affettivo e l'oltrepassamento dell'orizzonte. L'io invoca il tu per ciò che non riesce a fare. Grazie ancora.
 
     
annare38
annare38 il 11/06/14 alle 18:27 via WEB
Non riuscire ed invocare .. non riesco proprio a sentirne come abbandono Perché è scelta Pur se delegata
L'abbandono è distacco subito Qui mi pare ci sia consapevolezza Pur dentro a fragilità emozionale .. e danzante
E se fosse .. "ora non ho più' terra .. ritrovami " ..?
 
     
zag.reus
zag.reus il 11/06/14 alle 19:06 via WEB
No, Annaré, il “distacco subito”, come lo chiami tu, è un taglio, deciso, reciso… L’abbandono nel naufragio è più il naufragar m'è dolce in questo mare di Giacomo Leopardi. Un lento andare alla deriva, perdersi, senza mai staccarsi, però, dall’inaffondabile e residuo galleggiante affettivo… Tuttavia, sì, la tua interpretazione finale mi sembra, proprio nella situazione della lenta deriva, non solo possibile ma addirittura sorprendente e rischiarante i versi di una nuova luce. Bene, Ann!
 
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