Creato da gh0std0g il 09/06/2005
my life in the bush of ghosts

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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 22 Settembre 2005 da gh0std0g
Foto di gh0std0g

Insomma, uno sta un po' di tempo via, e al ritorno trova blog che hanno quasi chiuso... e non riesce a capire cosa è successo. Però lo immagina. Delusioni, probabilmente, delusioni umane. Uno perde tanto tempo a cercare di spiegare, di confrontarsi, di capire, ma non si fanno progressi. Non si fanno progressi perché è sbagliato il presupposto. Il blog non è uno strumento di comunicazione, è solo lo scenario di deliri più o meno solipsistici. Bloglandia è una sterminata fiera delle vanità. E ognuno si costruisce il proprio monumento, nella disperata convinzione di avere qualcosa da dire.
E' un errore. Non c'è niente che valga la pena di essere detto, tra quello che si legge qui sopra. Non fatevi illusioni. Se volete imparare qualcosa, leggete un buon libro.
Vedo, e mi spiace, che quelli che chiudono o smettono di scrivere sono proprio quelli che forse si erano impegnati di più a cercare un confronto. Gli altri, no, quelli vanno avanti imperterriti. Continuano a costruire il monumento al proprio (non -) pensiero, incuranti dei piccioni. Continuano a vantarsi (che tristezza) di pensare con la loro testa, quasi che fossero gli unici a crederlo. Questo posto è pieno di gente che è convinta sopra ogni cosa di pensare con la propria testa. Salvo poi, ora che si avvicina la campagna elettorale, affrettarsi a prendere servizio. Basta guardarsi un po' in giro per vedere apparire le veline del Giornale, alla faccia del libero pensiero.
Immagino la legittima osservazione: ma allora che ci fai tu qui? Io adoro perdere tempo. E più di ogni altra cosa quando vengo qui non posso trattenermi dall'andare a fare visita a quei tre o quattro blog, quelli che "l'indipendenza dà fastidio", pur sapendo che ne uscirò con una sensazione a metà tra lo schifo, la nausea, la pena, la tristezza. Ma non posso farne a meno, perché voglio proprio provare a capirlo, questo strano paese. Voglio provare a capire perché siamo arrivati a questo punto.
Sbaglia chi dà la colpa a Berlusconi. Lui ha fatto solo il suo mestiere. E lo ha fatto pure molto bene. Lui è sempre stato un grande venditore, e ha venduto un prodotto (sé stesso) a qualche decina di milioni di gonzi. Alla grande. C'è solo da ammirarlo. Io non ce l'ho con lui. Ce l'ho con i gonzi. E a maggior ragione con i gonzi che si credono pure furbi. Ce l'ho con quelli che veramente ci hanno creduto, e magari ancora ci credono, alla favoletta della riduzione delle tasse. Ce l'ho con quella buona metà di questo paese che si è bevuta queste ed altre stronzate, e ancora ha il coraggio di salire in cattedra. Berlusconi fa il suo mestiere, ma quelli che l'hanno votato? Spero almeno che abbiano fatto bene i conti. Spero che almeno loro ci abbiano guadagnato. Spero che fossero in malafede e l'abbiano fatto per il proprio esclusivo tornaconto. Un paese di disonesti è meglio di un paese di imbecilli.
Io non sono tollerante. Io non sono buono. Io non amo il mio paese. La maggior parte di questo paese è marcia. Non abbiamo futuro e in fondo ce lo siamo meritati. La classe politica che ci amministra (e buona parte di quella che si candida ad amministrarci, e che comunque voterò, tanto per essere chiari, perché voterei anche per Paperino pur di liberarmi di questi) è semplicemente lo specchio di questa società.
Mai creduto alla favola dei politici cattivi e della società buona. I politici ci rappresentano realmente. Abbiamo politici mediocri (nel migliore dei casi) perché siamo una società mediocre.
E lo stesso vale per il discorso sulla laicità. Io non ce l'ho con Ratzinger o con Ruini. Fanno il loro mestiere, vanno rispettati per questo. E a me Ratzinger, con quella vocina da Dottor Stranamore, mi sta pure (in maniera sottilmente inquietante, lo ammetto) simpatico. Ed è sicuramente un uomo di grande spessore culturale, anche a confronto col suo predecessore Karol "Santo Subito" Woitila. Ancora una volta, non ce l'ho con loro, ce l'ho con chi si fa condizionare. In un paese decente, non dovrei sperare che venga eletto un papa "progressista" perché vengano riconosciuti i diritti di chi non si riconosce nei valori della Chiesa. In un paese decente, dovrebbe essere la politica a garantire la laicità. Ma in questo paese, la politica non trova di meglio da fare che prostituirsi ai desiderata della chiesa. Prostituzione è l'unica parola che mi viene in mente, e che può descrivere lo stato in cui versa la politica nel nostro paese. Erano incomparabilmente meglio, al confronto, i tempi della DC, quando almeno la Chiesa aveva un unico interlocutore, e assai più responsabile e moderato, in fondo, di quelli di adesso. Pera (nomen omen) docet. Oggi la Chiesa può entrare ovunque, e nessuno può pensare di governare senza il suo sostegno. Che figata il maggioritario, eh?

 
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