Creato da galatolomariuccia il 02/05/2008 |
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Noi leggemmo un giorno per diletto della bella Ginevra che non voleva dormir nel suo letto, ma in braccio a cavalieri a regine e principesse, a dame di compagnia ad alfieri e badesse. Nulla da far per la bella Ginevrina che cominciava a frignar sin dalla mattina . Modo non vi era di udir silenzio manco le notti per il re e la regina , che avrebbero dormito anche coi botti. Ma un bel giorno di sole primaverile, ricordo bene era già aprile , si vide arrivar in groppa ad un bianco destriero un misterioso forestiero. Chiamato a difender il trono del disperato regnante, che con la sua regina non dormivan più, per colpa della bella infante. La sua corazza luccicava al sole come la luna su un lago placido profumato di mammole e viole . Ma il Cavalier Lancillotto, con la corazza che pareva un cappotto, con un balzo appesantito pestò al re del piede un dito. Sua maestà si trattenne , ma come fanno i draghi con le grosse narici , cominciò a soffiar fumo e gli occhi suoi diventaron tutti bigi. E... Lancillotto ebbe il perdono, per quel fattaccio, che fece urlar forte il re come un tuono. La bella Ginevra diventò una signorina e senza ascoltar tanto né il re e né regina, da Camelot fece fagotto e fuggì lontano con il bel sir Lancillotto!
ZiaMariù 2017 |
Rullo di tamburi,squillino le trombe Tanti auguri Giulia. ![]() |
E se invece venisse per davvero quell'omino grassottello vestito di rosso fino al cappello! non durasse solo per poco ma che vada avanti e n'dré per tanti giorni almeno quaranta tre! oh...sarebbe una bella soddisfazione; sarebbe proprio un Natale coi fiocchi una festa al castello della fantasia dove a mezzanotte i principi diventan ranocchi! ZiaMariù gioca con |
Dedicata ai bambini della 1°C della scuola elementare di Daniele Vi voglio raccontar una storia bella che ha per protagonista una grande stella. Vagava nel cielo infinito una bella stellina cercando un posto dove riposarsi con la sua dorata codina. Ogni briciola di luce essa coglieva al volo, prima che anche un lieve sussurro d'oro potesse cader al suolo. E ricca e grande e brillante come non mai, stanca, si posò sopra una capanna di legno sbiadito, lì da dove si era udito uscir un dolce vagito . Brillava la stella di una luce assai rara richiamando a sé gente , persin anche dal lontano Sahara. E passarono i giorni e tutti pian piano ripresero la loro strada, giorni di grande gioia e tanto fermento: la bella stella aveva illuminato il più magico momento. Giuseppe Maria e il bambinello si allontanarono nel silenzio in groppa all'asinello , i Re Magi ripresero la via dell'orizzonte seguendo le loro impronte, i pastori con le greggi e gli agnellini ritornarono a casa dai loro bambini e anche la stella cometa se ne tornò là, da dove era venuta , lontano lontano nell'infinito della volta sperduta. Zia Mariù 2016
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Indovina indovinello non è questo non è quello finto o vero che esso sia porta ai bimbi l'allegria. Al posto dei capelli ha fili argentati, invece delle braccia lunghi rami con appesi tanti oggetti colorati, una stella in cima in cima con la coda che tocca il cielo, mille occhi che si accendono in rima tante lucine che calde brillano mentre fuori c'è il gelo, doni sotto sparsi un poco qua e là solo a guardarlo porta tanta serenità! Zia Mariù 2016 Che cos'è...l'albero di Natale |
Ciliegino
Ciliegino è un gattino, nero nero con un bel nasino, rosso rosso sotto gli occhietti, Ciliegino fa mille dispetti! Fa uno scherzo al cagnolino, che si nasconde nel giardino, ne fa due all'oca bianca mentre dorme perché è stanca , ne vuol far tre a Anna piccina, ma lei corre in braccio alla sua mammina! Zia Mariù 2016
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C'era una volta,una volta c'era una nuvola,il sole, un sasso e una gazza bianca e nera, che volava giù basso lungo un argine fiorito quando vide un sasso bianco sbiadito. Fece due giri per ben guardare , poi si posò su quel sasso, che le parve un uovo, candido come la schiuma del mare . Ohibò ,un uovo solo, forse caduto da un nido! E iniziò la sua cova su quel sasso bianco sbiadito. Il sole e la nuvola da su videro la scena , sorrisero, ma provaron per la vecchia gazza un po' di pena. Il sole le scaldò le piume coi suoi raggi dorati e intorno fece schiudere i fiori su tutti i prati. La gazza poverina ,non aveva mai preso marito, ma il desiderio di diventar mamma era grande, tanto l'amore da donare , che credette davvero, l'amor,d'averlo smarrito. Passarono i giorni ,dall'uovo nemmeno un po' di calore, ma meraviglia,al suo fianco era nato un piccolo fiore. La povera gazza rassegnata chiese alla nuvola amica di esser bagnata, e di dar acqua anche alla pianticella, che era figlia dell' amore , come per il grande cielo una piccola e sperduta stella. Zia Mariù 2016 |
Carissimo Mauro, ora tocca a me farti gli auguri tanto agognati altro che fratelli, pescatori e tutti i tu' cognati! Co' due paroline di ringraziamento l'hai liquidati, forse t'aspettavi qualche regalo in più , ma sai i tassi in banca so' rialzati! Eh no,ma siamo seri , non hai detto nulla, a noi ,che siamo i tuoi amici veri! Ma ricordaci un po' dei bei tempi andati, di quando correvi col vento tra i capelli, raccontacidai ,di quanti pesci hai pescati e scoprivi poi come era romantico andar per funghi e ascoltare i fringuelli. I primi batticuori con la tua signora , e poi tanti ricordi ancora e ancora. Glianni passano in un baleno oggi quanti sono... 55? e nemmeno uno di meno! Te li sei meritati tutti! tra una pescata,un giro per il mondo e un po' di baldoria fa che ti accompagni sempre la memoria, che è nel cuore delle immagini ,che con malinconia si vedono passare, ma anche noi qualcosa di prezioso ti vogliamo regalare: La fiducia a non arrenderti mai e...dimenticavo...anche se in ritardo Buon compleanno, senza tanti fuochi d'artificio, ma spero ti basti lo scoppio di qualche piccolo petardo! Zia Mariù 2016 |
Brevestoria delle abitazioni intorno al lungomare Leopoldo II di Lorena enotizie sulla sua costruzione Comegià ricordato nelle precedenti lezioni, Non si parlava di Marinadi Grosseto e nemmeno di San Rocco ,se non per indicare un Forte,cheaveva iniziato a costruire Leopoldo I di Lorena,nel punto dellaspiaggia più vicino al capoluogo maremmano,ma che era statocompletato soltanto nel 1793 da suo figlio il Granduca FerdinandoIII. Dopo quindici anni,nel 1808 ,dopo il lavoro compiuto, no solodai valenti geometri granducali ,era stato scavato anche il canaleSan Rocco,che tagliava la rigogliosa pineta del Tombolo ,mentre iltracciato stradale parallelo alla via d'acqua era già un presuppostoper i primi stanziamenti vicini al Forte. Tracciato e non stradaperché tale percorso serviva ai cacciatori-raccoglitori che sirecavano in pineta per le loro escursioni,ai contadini della zona,che portavano rifornimenti al distaccamento dei cavalleggeri delForte ,per questo il ponte a nord o diciamo a levante,prese il nomedei Cavalleggeri. Edè proprio intorno a quel Forte che inizierà l'antropizzazione diSan Rocco ,la marina di san Rocco poi Marina di Grosseto. Unfatto importante per San Rocco è stato dato dal fenomeno della“statatura”che ebbe inizio dopo il 1815, per decreto granducale.Gli uffici pubblici di Grosseto,per diminuire agli impiegati ilrischio di contrarre la malaria, dovevano emigrare a Scansano,doveil clima era migliore che nelle pianure e zone costiere. Quando nel1897 venne posta fine alla “statatura”,la popolazione continuò a optare per le colline,almeno fino al 900.Ma buona parte deigrossetani seguì l'esempio degli amministratori restandosene incittà e in quanto a salubrità ci si accorse che non c'era tantadifferenza tra Grosseto con San Rocco. A favore di questo ultimogiocava però il fatto che d'estate,in riva al mare,si stava moltomeglio,facendo bagni nelle acque fresche che lambiscono le spiagge.C'è da dire che nonostante fosse una cittadina vicino al mare ilGrossetano non era di grande tradizione marittima,ma la gente poco apoco cominciò a conoscere il mare e a frequentarlo. E' proprio inqueste circostanze che alcuni grossetani, subito dopo la prima guerra mondiale ,quella del 1915/18,si arrischiarono a costruire unabaracca sulla prima duna della spiaggia,in modo da pernottare vicinoal mare e queste erano una trentina localizzate tra il canale e viaVerdi, oltre a baracche più grandi che erano residui della prima guerra mondiale adibite a colonie per bambini e una chiesetta. La famiglia Madioni/Copertini ad esempio arrivò negli anni 20 daMonticello Amiata. Al babbo badilante ,padre di molti figli,impegnato nella bonifica ,gli fu data in affitto una zona della Fortezza di San Rocco , la guardia di finanza li tenne lì fino al1944 . Ildemanio aveva venduto al Comune la spiaggia e ad esso ,a sua volta,aveva concesso la possibilità di comprare, oppure dare inconcessione i lotti per costruirci case, seguendo dei precisi criteriedilizi, sia d'igiene che di pulizia urbana. Ogni costruzione eogni quartiere doveva avere almeno un gabinetto con pozzo nero atenuta e le immondizie dovevano essere raccolte in appositirecipienti e mai gettati sul terreno proprio od altrui. Testimonianzescritte raccontano che già nel 1920 sulla spiaggia si contavanoanche 4000 persone e la RAMA faceva servizio con grandiautomobili(pulman),ma c'era sempre il timore delle febbri malariche enei periodi a seguire il servizio diventò molto scadente creandodissapori con la popolazione. Ed è con quelle pochebaracche, che prima del 1924 nacque la località balneare e civiledi San Rocco. Il Comune iniziò così a costruire qualche strada non a fondo naturale . Non si parlava ancora di urbanizzazione,nonc'era condutture dell'acqua,né illuminazione e per avere l'acqua in casa ,non potabile, si attingeva alla falda sottostante ,tramite delle pompe a mano. L'acqua non era potabile perché accanto alpozzo trivellato, per servire la pompa a mano c'era la fogna aperdizione del rudimentale bagno. Di solito il bagno era una buca ,unsecchio o una tazza fuori casa .L'acqua potabile era venduta adamigiane da Amelia Bianchi e gliela portava la ditta Roncucci diGrosseto. Amelia era la nonna di Vittorio e Giuseppe Bianchi del barInsolito. La famiglia Bianchi aveva un negozio dove si spacciavaverdure, carbone per i fornelli ed altro. Unadelle prime case, negli anni 30, fu il Villino Tirreno ,oggi sempreesistente col suo colore grigio topo ,sul viale XXIV maggioall'angolo opposto alla farmacia. Siamocosì arrivati nel periodo storico del fascismo e inItalia come a Grosseto durante quegli anni nel campodell'architettura, si svilupparono due correnti artistiche diversefra loro; da un lato l'architetturarazionalista cherappresentava il movimento più moderno, in sintonia con le tendenzeeuropee del funzionalismo. Sull'altro versante nell'intento didiffondere i propri ideali tra le masse e trasmettere quindi l'ideadi grandezza del regime, il fascismo privilegerà le realizzazioni diedifici monumentali e con forte caratterizzazioni scenografiche. AMarina, diverse le testimonianze di tale stile architettonico,egregiamente conservato lo si trova nella Villa Gaia,un tempocolonia marina ,la SNIA VISCOSA,oggi è l'albergo ristrutturato Leopoldo II di Lorena. Comeci racconta Remo Giulietti,costruttore della maggior parte delle caseedificate a Marina, dopo gli anni 60 del secolo scorso,il suo babbo muratore, venuto da Senigallia nelle Marche,con altri parenti ,erano alle maestranze della ditta edile Sgarroni e Bacillieri diRoma. Il Commendator Sgarroni,gerarca fascista , nonché reduce della1° guerra mondiale, era proprietario anche della fornace di SanMartino e acquistato il terreno costruì la villa ,che eracostituita da due immensi appartamenti . La villa venne edificata nel1933 e al servizio della famiglia c'era la signora Nasini mogliedel falegname che aveva la sua bottega d'artigiano di là dal pontein via Tasso e nonna degli eredi Nasini, che abitano in via Bramante. Siera arrivati a delle agevolazioni allo scopo di valorizzare laspiaggia di san Rocco e così la giunta comunale ,il 21 ottobre1932 ,decretò la morte del villaggio pionieristico di baracche denominato San Rocco decidendo di favorire e premiare lo sviluppodi costruzioni di stabile muratura sulla spiaggia e si diede il viaad un processo che stimolò l'edilizia. Adurbanizzazione iniziata , al completamento di una strada , non eranopiù concessi affitti da parte del Comune , per baracche che nonavessero avuto un minimo di requisiti estetici, di solidità edigiene . Iniziaronoi primi casotti balneari isolati , che il Comune concedeva previo pagamento di un affitto del terreno. il prezzo per una stagione finoa 120 giorni era di 5 lire al mq. Considerandoche un casotto non doveva misurare più di 2 mt x 4. Nel1933 fu costruita in via XXIV maggio lanuova Rotonda in stile Liberty, che divento sala da ballo ,con lasua terrazza affacciata sul mare e nel 1937/38 , sempre su progettodell'ingegner Umberto Tombari ,venne edificata laColonia dedicata ad “Ivo Saletti”giovane studente fascistaucciso a Roccastrada ; questa fu creata per ospitare 150 bambini.Edifici che a Marina, nellostile liberty, hanno trovato la massima espressione di questa architettura. Semprenel 1933 furono dati in appalto alla ditta Porzi di Milano , gliarenili rimasti invenduti, costruendoci dei villini, le venditecontinuarono e oggi ritroviamo quei cognomi nella nostra memoria:Ferroni della pensione Lola, Barth e la sua gelateria dove ora c'èl'agenzia del nipote Biancotti, Isolina Palmieri,la suocera di Carladella gelateria in via IV Novembre, e tanti altri grossetani ,perché solo dopo la seconda guerra sarebbe arrivata la fase dei ferraresi,senesi, aretini fiorentini e romani,come la famigliaColosi,Scarpelli,Agnoletti,Mantovani,Telloli, ecc... che per lamaggior parte andarono ad antropizzare la zona sud chiamata Shangai. IlComune assunse delle guardie municipali, dei bagnini con la barca,che provvedevano ai bagnanti ,mala spiaggia invece di progredire andava sempre più indietro e nonfosse stato per la pulizia che veniva effettuata da personeincaricate , la natura avrebbe preso il sopravvento concedendo almare ed ai venti la formazione delle dune con le loro piantepioniere. Marinaera nata e con essa una evoluzione, che ha portato la nostracittadina ad essere oggi una delle mete preferite, per il turismodelle famiglie. Trail 1946 e il 1948, fu costruita la nuova e ampia chiesa e per ilprogetto fu incaricato l'ingegner ErnestoGanelli .I lavori ebbero termine nel 1954,stesso anno della consacrazione e venne dedicata a San Rocco. Ilnuovo edificio religioso venne costruito modificando radicalmentequelli che erano gli elementi stilistici che caratterizzavano illuogo di culto originario. Lagrande chiesa venne costruita da :Alberto Madioni , OrioGiardini,dagli umbri Dori Ermanno ed Elbo, dal santostefaneseVincenzo della Monaca , Arrighi Beppe, e tanti altri ,il guardiano era Leonardo, detto il tunisino che in quanto a tatuaggi la sapevalunga e a noi ragazzi dalla fantasia fertile sembrava un pirata.Uomo dal passato torbido,approdato dall'Africa in Maremma chissàperché. E viavia il paese si ingrandì, generando vie di patrioti , musicisti enella zona più d' élite :nomi di fiori e isole Toscane.Abitazioni che ospitavano personaggi politici dell'epoca comeAmintore Fanfani originario di Soci, un paese vicino Arezzo.Lavecchia colonia fu dedicata a Giuseppina Saragat ed intervennel'allora presidente della repubblica lo statista Giuseppe Saragat . Siparlava già intorno al 1970 della costruzione di un lungomare opasseggiata a mare, a Marina di Grosseto . Progettisu progetti rimandati dalle amministrazioni Comunali,per vari motivie poi ,sulla fine degli anni 90, lo studio dell' ingegner Bastreghi e architetto Baldo si aggiudicò il lavoro , che andava dal bagnoGabbiano Azzurro fino al bagno Capri. Il progetto con il lungo colonnato in tufo,il pavimento a lastre ditravertino e le tegole in cotto sui tetti dei casotti dell'Enel .Per l'opera sono stati usati tutti materiali delle nostre zone .Iprogettisti ,per sviluppare l'idea della prima parte del lungomarepresero spunto nei molti viaggi dai lungomare di molti paesi rivieraschi , che li portò a valutare i materiali da utilizzare,ma l'amministrazione li costrinse a rivedere sia il progetto inizialesia i materiali . Nel2002 iniziò la seconda parte della passeggiata ,il cui progetto èdell'architetta Elisabetta Cinti,la passeggiata a mare che va dalbagno Stella al bagno Moreno. Questavolta un progetto molto minimalista , semplice e oculato neiparticolari degli arredi , dalle panchine in legno ,ai lampioni, aicestini tutto in acciaio marino per durare nel tempo. Il percorso èstato abbellito da un filare di palme venute dalla Tunisia ,maacquistate in un vivaio specializzato di Castel Porziano, vicino Roma.Le palme vennero preferite perché sono piante resistenti aiventi, e nella nostra zona essi non si risparmiano e posso esseremolto insidiosi . Lapavimentazione è in tozzetti di porfido su sabbia, per unmigliore drenaggio delle acque piovane,con decori deliziosi ad ondedel mare rossi e blu .In un primo momento venne valutato l'acquistodi un tozzetto cinese, più colorato e molto più pratico per lasua forma alla messa in opera,ma i venti di guerra che soffiavano nelgolfo Persico e così l'incertezza dell'arrivo della nave chetrasportava tale materiale, fece optare gli amministratori ,per unprodotto nazionale : il porfido del Trentino. La costruzione del lungomare terminata definitivamente nel 2003 ,comportò lametamorfosi della spiaggia a ridosso della strada, la quale nonaveva un nome; era ricca di vegetazione ; e costeggiava glistabilimenti coi loro parcheggi per le auto e le case che siaffacciano a poche centinaia di metri dal mare ; e per le dune chenaturalmente erano nate con le mareggiate e i venti. Tutto il lungomare dedicato a Leopoldo II° di Lorena è ora lungo 1400 metricirca. Nellasperanza di aver trasmesso, anche attraverso i nostri ricordi,almenoil minimo per capire come è nata la nostra cittadina,invito iposteri a rispettare quei sassi , che furono bagnati non solo dalsalmastro del mare, ma anche dalla miseria e dal sangue : essi sonola nostra patria! GRUPPODI LAVORO:Carlo Cavanna,Roberto Soldati,Arch. Elisabetta Cinti,Ing.Mario Bastreghi,Remo Giulietti,Galatolo Mariuccia. Marina12 marzo 2016 |
E' arrivato stamattina un curioso fagottino avvolto in una copertina trapuntata d'oro fino. La cicogna l'ha portato, sorvolando mari interi, cullandolo tra le nuvole accompagnata da due cigni neri. Dall'alto del ciel essi hanno visto un lettino, candido e profumato,adatto ad un principino. Nel silenzio , pian piano son arrivati tutti quanti e mamma Flavia ha detto:entrate siete benvenuti ,venite avanti! Edoardo ci avete portato, in questa casa dove l'amore regna incontrastato! Dove i bambini crescon felici insieme a tanti pesciolini e un sacco di mici! Zia Mariù 2016 |
La Santa Pasqua è per me una festa particolare, che risveglia l' anima infreddolita dall'inverno con le sensazioni più vive e care. E bisogna passarla in compagnia,mai da soli e lo sai perché? Si sta bene quando il cuore è occupato, non è triste e batte forte perché dall'amore è stimolato: dalla gioia,dalla felicità, sempre certo, mai perplessità! La Santa Pasqua è Resurrezione di un corpo stanco, che finalmente ha trovato la guarigione! Zia Mariù 2016 |
Questo è un uovo molto importante grande come un elefante, colorato di violetto con la dedica in un foglietto... Un giorno di dove e quando salii sulle stelle e rubai un raggio di luce da ognuna tra quelle più belle. Un salto qua , vicino vicino, uno più lungo, poi un altro passettino. Non c'era più luce, che potessi desiderare, per donarla ai tuoi occhi e che tutti potessero ammirare. Scesi sulla terra e mi misi incammino, trovai una violetta dentro un giardino. E sulla tua bocca a forma di cuore la posai senza timore. Era perfetta per la tua pelle di seta, e per la tua voce scelsi la poesia più bella d' un poeta. Sara, amore mio, non ci son cose che io non farei per te su questo pianeta , Ssshhhhhh...questa è la mia ricetta segreta!
Zia Mariù 2016 FOTO e uovo DI FRANCESCA COLOMBO |
questa filastrocca è dedicata a Elena, una bambina di sette anni che vive a Pistoia ELENANA' Elena Ele Elenanà quanti biscotti si mangerà! Ne mangerà uno per non restare a digiuno, ne mangerà due grandi quanto un bue, ne mangerà tre inzuppati nel thè . Ne mangerà quattro, poi cinque e poi sei è proprio ghiotta ,li vuol tutti per lei! Nemmeno una briciola al gatto, che cerca curioso nel piatto, Neppure a Nerone il suo cane, adesso una briciolina di pane! Ne dà un pezzettino all'amico uccellino, chela sveglia beata al mattino. Mettono allegria quei cinguettii armoniosi, le fanno dimenticar i biscotti e sogna i fiorellin più petalosi ! ZiaMariù 2016 |
A Mattia! C'era una volta,una volta c'era... |
Post n°1111 pubblicato il 16 Febbraio 2016 da galatolomariuccia
Carissimo Adrio, con due paroline tu cihai liquidati, ma ricordaci un po' dei bei tempiandati! Quando correvi col vento tra i capelli e scoprivi poi come era belloascoltare i fringuelli. I primi batticuori con la tua signora poi tanti altri ricordi e ancora eancora. Gli anni passano in un baleno oggi quanti sono? Ah... nemmeno uno dimeno meno! Te li sei meritati tutti! tra poesia e storia fa che ti accompagni sempre la memoria che è nel cuore delle immagini checon malinconia si vede passare non ti arrendere mai e ...dimenticavo... un sereno compleanno anch'io ti voglio augurare! Zia Mariù 2016 |
C'era una volta, una volta c'era un orso che mangiava una bella pera, rossa succosa , un po' rugginosa. Questa pera è una vera delizia! disse l'orsetto mordendo la buona primizia. Ma una cosa più buona al mondo c'è può esser giallo mimosa , indovina cos'è? Il miele! E' una vera ghiottoneria per noi orsetti, lo troviamo nascosto sugli alberi ,ma anche sui tetti. Tra i prati,in mezzo ai colori, vicino al ruscello,dentro i petali dei mille fiori. Le api operose son brave davvero, ma come si fa, per noi orsi rimane un mistero! Zia Mariù 2016 dedicata all'illustratrice Eleonora Moretti |
C'era una volta, no no una volta c'era, una mela rossa così lucida da sembrare laccata di cera! Un bruco s'innamorò quando la vide così bella, vicina all'altalena di una coccinella, tonda, appesa ad un ramo solitario, che dondolava silenziosa su quell'albero centenario. Golosone si leccò i baffi... si strofinò il pancino... mmmmmm...che profumo, mmmmm ... languorino! E s'arrampicò strisciando col suo corpo pelosetto facendo il solletico alla mela che dal ridere disse: oh questo sì ch'è un bel dispetto! E mi fai tremar tutta con questa ridarella, mi farai cader per terra e la nonna potrebbe far di me una frittella! O una torta dolce e zuccherosa,
cotta in forno tutta caramellosa! Ma ecco che dal cielo scese volteggiando la coccinella, lei di quella mela era la sentinella! Con le sue zampette fece cader Golosone, che deluso cambiò albero e si ritrovò a mordicchiar un bel limone! Zia Mariù 2016 |
Post n°1108 pubblicato il 10 Febbraio 2016 da galatolomariuccia
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E' nata una bimba lontano lontano e a casa fremono due fratellini per accarezzarle la mano. Eva è il suo nome,come la prima donna e per cullarla dall'Italia è arrivata la sua nonna. Le ho detto che le assomiglia un pochino, ma nonna ha indugiato dicendo :no no, è tutta il suo babbino! A chi assomiglia non importa a nessuno, ha preso il bello di tutti ,uno ad uno. Da Jiulia la bocca di rosa, da Francesco il profilo quando è fermo in posa Da mamma la cosa più bella i capelli di nero velluto come i puntini della coccinella. Dal babbo : la luce degli occhi, quel bagliore speciale che hanno tutti i marmocchi! Zia Mariù. 2016 |
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Il racconto di Zia Mariù
illustrato da Valentina Ravagni :
GONGO il mostro succhiatutto(Edigiò)
"Riuscire a trarre gioia dalla gioia altrui, ecco il segreto della felicità !"
(G.Bernanos)
La storia del leone che non sapeva scrivere
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Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Paulo Coelho ............................................................................................................................
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride
e ognuno intorno a te pianga.
Tutta la nostra vita dipende dai giorni dell'infanzia. Anche il nostro carattere è frutto di quei giorni lontani.
Quando veniamo al mondo siamo piccole piante delicate, nate sotto il cielo assieme a tante altre creature palpitanti
.... ma se la semina è stata arida e la crescita non ha avuto amore e né cure
allora le piante saranno deboli e incerte. (R.Battaglia)
"Non permettere che qualcuno venga da te e che poi vada via senza essere migliore e più contento."
Vivi con i bambini ed imparerai ad amare.
Così diventerai tu un bambino
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Georg Walter Groddeck
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Dante Alighieri
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