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IL MIO CANE non prende mai le ferie.
Da crumiro fedele al padronato,
mi scodinzola come un avvocato
davanti a un litigante danaroso.
Manco i parlamentari fanno pausa.
Quest'anno c'è la crisi,
gli tocca Montecitorio, poracci.
O Capitano, o mio
Capitano Matteo... L'hai detto tu:
"Immacolato Cuore della Vergine,
sloggia i parlamentari dalle spiagge,
difendici dall'empia immigrazione,
fa' che cada il governo e si proceda
a libere elezioni e al mio Trionfo".
E ai poeti d'Italia - terra bella
che uguale non ce n'è, cantava Mino
Reitano - non è contrattualizzato
nessun periodo di ferie: ad agosto
dovrebbero sgobbare duramente
come se fosse antani. Supercazzole
benevole, peraltro, gli assicurano
meritati riposi
eterni o transeunti, con o senza
le licenze poetiche.
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