Versi non versi

Frammenti legno galleggia naufragio ululato nel nulla,

trascinano  correnti sbattono la schiuma del vivere, scogli

taglienti scarnano  battello sanguinante,balia di  mare colmo

gocce di rugiada scendono sul viso, solo aggrappa  mani

al frammento di ricordi , sole apparente scalda  la mente

rotolando tra onde posa il capo all'onda che porta lontano

Guardo parole il tuo volto mi appare dietro  righe

amaro e dolce miscelano lettere nere,  foglio immacolato

cattura alti raggi pendii ripidi solchi nella mente.

Sento scomporre la pagina avanti  rischiando braci

nel tratto deciso  come note sullo spartito

scandisce il palpito,  l'ultima riga

 stringe la mano  mischiando  parole,  vento porta

sorgente di pensiero oltre il sentiero del tempo.

Apri  ali mondo assente vento pioggia scalfisci la roccia,

 viso teso all'alba sopra la scogliera al passaggio della notte,

silenzio muto dei raggi di sole abbaglianti ristoratori del cosmo

in movimento,fisso sguardo ammiro da quell'altura il mondo

che cigola tra egoismo di famelico appetito volgare,un mondo  assente

isola deve riposare il capo sulla sabbia.

Mani modellano creta creando figura, impasto

morbido la carezza audace di un viso di donna

sogno intimo compare lanciano saette al cuore,

acqua  bagna dentro il desiderio infranto,terra

sfiorato da dita amalgama dolore sopito,soffio

di vita poggiato al sole ritrova la durezza del domani. 

Pulsa natura caparbia i profumi scandiscono le ore,

intorno sfiori colpendo con forza la vita,seguo ha stento

  sguardo si riempe  verde sereno nei toni variabili

di pace inseguita,la foglia  cade finendo un ciclo

rattrista due facce dell'essere,scorrono giorni

nello stanco ricominciare dell'alba sveglia sopite

forze,fondendo  grappoli di pensieri in tramonti

cosparsi di rosso di vita. 

Donna sibilano  tuoi pensieri scrollando polvere dal mantello

impolverato copriva l'alba offuscando  profumi di primavera,

palpebre assonnate col tocco delle tue labbra riaprono,

aria  ribolle in polmoni gocce di ossigeno alzano  petto.

Chiare pupille snella anima trasportano energia tra onde che infrangono il tuo corpo,

rialza ginocchia stanche colorando il sorriso mio avanti a te

donna destino graffiato dall'arcobaleno.

Solitudine amara soglia del dolore,prendi il tempo confondi

la ragione,  chiudi le porte al mondo un tacco sul petto

 toglie respiro annebbia le pupille,vasto silenzio colmo

di nero pece, compagna che ammaglia pugnalando il futuro

iseguita contorce realtà sfidando lo scorrere del sangue

col mantello dell'ipocrisia.

Combatti il giorno calmando la sera,nuvole scorrono nella mente,

 lasciando cullare sogni dal corso tumultuoso di un torrente,

galleggiano le immagini solari del futuro graffiato dal passato,

 muove il nuovo vento come brezza leggera,la tua corazza

attende il sole per sciogliersi nell'incanto di pupille sincere.

Selvaggia fonte sgorghi soffici cascate di miele,

in stanze nascondi occhi sereni colmi di vita,

luce epansa al passaggio dei passi leggeri

la tua figura scivola agile allo sguardo,

libera di essere nell'arcobaleno del sogno

chiusa nella morsa che strozza quell'organo pulsante

che dona l'ansia di amare.

Culla la notte sull'alba,stendi  desideri sul filo che solca la mente

immagini sciolte nel tempo, labbra unite mani sorette dal fulmine,

due  un viaggio due  confine valicato accanto segni costanti

di soli rocce accuminate da sfuggire in verdi valli fiorite rotolando

i cuori colorando la mente senzazioni al culmine della follia.

Se solcassi il mare trovando brezza che rinfreschi la mente,

 pace nel calore  un sole che asciughi la pioggia dentro.

Lascerei il tramonto alle spalle chinando il capo all'alba nascente,

 via nell'ignoto   libero sogno sottratto al velo grigio,

sale sulle labbra  pori della pelle aperti  onde  sfiorano il vento ,

cavalco su un guscio sfogliando nei pensieri la meta.

Dalle tenebre un giorno riapparirà la mia figura smilza,carboni ardenti ai piedi nel cammino verso la luce,dorso scarno braccia tese,  forze del sogno tornando alla luce.

Dolce sognato cavalca dune polverose cuore metà

Veleno sferza soli turbati d’anime sporche

osano amore anfratti di luce all’occhio celato

fuse divise colmano l’aria

sfiorando petto acceso

confine saggio folle dell’uomo disperso

inventa maschere dell’oblio assaporando

l’amaro calice di pietra fusa  due anime negate

solitarie nel tempo.

Copro  mio viso nel volto tuo

calice di luce illumina intorno nostro profilo

foglie legate al vento ritmano danza

verde linfa mente sospira d’ attese mani

svelare di corpi

misto sogno realtà graffia sentire

mondo apparte nel solco di fuoco.

Solo nel vento cammino lasciando strascichi di lacrime

accanto al sole

spalle ritte piegano l’essenza di esistere

chioma argentata sfida il cuore

 occhi verdi tracciano la tempestosa strada

stretto pensiero tua figura oltre

taglienti folate graffiano pelle

unguento tue mani attendono vita

ritmato il passo dell’anima d’ uomo

col vento assente nel tuo abbraccio

Soffice nuvola pensieri espandono

alto blu raggiungono

raggi stampano figura nell’infinito astratto

scompiglia sensi risacca dell’io spazza corvi

cullando spicchi d’amore

note tasti di vita vibrano melodia

seguendo sole oltre il tramonto.

Incanto dentro stretto il domani amico

oltre tramonti sfida nero soglia egoismo

spalla  rugiada dalle pupille ascolta

filo appeso palpiti mente cuore acceso

colma parola pura aprendo apice sorriso raro

sottratto  tempo germoglio lega mani

essenza dell’essere.

Sfuggono alla luce rosse labbra

sfuggono pensieri vagando

cristallo filtra percezione tua al centro

sfaccettando l’anima

sottile rimbomba mente calando rose

pulsa liquido dolce in vene

tempo capovolto fenice ascolta

onde quiete posate su rosso organo

ritmare lettere scolpite fermate nel tempo.

Specchio immagine sovrasta salice  in petto

calando riflesso perduto

notte cavalca sfere infuocate

fluido ignaro spoglia torace nudo inciso

sobria forza attesa stretta al varco

dolci note penetrare

suoni di parole alzano

spingono affondo in cavità del domani

eco riscalda vene risalita bagliore

fascino realtà.

Rugiada scende occhi lucenti di tristezza

guance raccolgono frutto amaro del cuore

negate strappi spine tentando volo cieco

scuoti sogni profondo vivere

calpesti nero colore stendendo parole pastello

sentiero ombroso carezza  riflesso trattenendolo

fili di luce scostano tramonto dell’anima

graffiando soste del tempo.