estar vivo exige un esfuerzo mucho mayor que el simple hecho de respirar
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Vivere in una residenza
Post n°141 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da zut_alors
Non so se ho già accennato al fatto che, nella tresidenza dove mi trovo ad abitare ora, tutto ciò che possiamo tenere nel frigo deve entrare in una scatolotta Tupperware rettangolare. Benissimo. E che abbiamo lo spazio razionato in freezer. Benissimo. A volte questo causa dei piccoli inconvenienti. Benissimo. Tipo ieri sera a me. In questi giorni la gente comincia a tornare dalle vacanze. La residenza si ripopola. Tutte le rientrate cariche di leccornìe che la mamma ha premurosamente (e scommetto freneticamente) preparato durante gli ultimi giorni prima del ritorno a Lisbona. La zuppina, il baccalà gratinato, le bistecchine impanate... E dove le cacano, tutte 'ste leccornìe? Ma nel frigo, naturalmente. Violando la regola degli spazi comuni. Nel freezer. Incastrando scatolotti rotondi in posti dove la geometria e la naturale resistenza della materia farebbero pensare che no, non può starci lì uno scatolotto rotondo. Spingendo e riuscendo a fare stare in bilico, a suon di calci, scatolotti di ogni dimensione e forma nel congelatore, dove invece andrebbero soltanto riposti sacchetti (secondo una regola che comunemente ci siamo date). Perché la mamma cucina bene. E loro non c'han voglia di sbattersi a cucinare. O di andare a fare la spesa. E poi le senti parlare al telefono "Mamma, questa settimana sono riuscita a non andare neanche una volta a fare la spesa". Ma che brava, pensa te. Non ci sei andata perché qualcuno te l'ha permesso facendoci piccolo piccolo. Sì, proprio io, stronza! Io che al massimo riesco a tenere in freezer degli spinaci surgelati. Di più, fisicamente, non ci sta. E ieri sera. Ieri sera in frigo, sulla mia mensola, sono comparsi per magia quattro dico quattro scatolotti in plastica ricolmi di zuppa (i portoghesi sono dei mangiazuppa imbattibili). Belli incastrati in verticale. Dico, un contenitore contenente un liquido. Un contenitore chiuso da un precario coperchietto finto ermetico made in China. Quindi per niente ermetico. E tu lo metti in verticale. Con dentro la tua zuppaccia gialla che puzza di carota masticata. Beh, nella foga di re-incastrare il mio misero modesto indifeso Tupperware lo scatolotto di cui sopra si apre. Ora, la mia mensola è la seconda partendo dall'alto. E i ripiani del frigo sono divisi da griglie. Immaginarsi l'effetto cascata gialla densa carotosa unta. Ecco. E aggiungere che la cascata è caduta anche in Tupperware chiusi male. Ricoprendo con la sua coltre gialla formaggi, prosciutti, cipolle, yogurt. Ecco. Per poi colare, colare, colare giù giù fino in basso. E finalmente fuoriuscire da sotto, fromando una deliziosa pozza gialla sul pavimento. Densa e untuosa. Ecco. Immaginare il mio umore appena dopo. E in tutto questo (dopo mezz'oretta di pulizia a fondo) mi è pure toccato ripulire il barattolo della puttana di cui sopra. NOn le ho ancora detto nulla. Ma appena me la becco di fronte sarà solo "Ah, hai un litro in meno di zuppa, questa settimana". E in più stamattina mi alzo e scopro che qualcuno si è intascato uno dei miei cucchiaini. Ho i coglioni MOLTO girati. Travasi di bile continui. Benissimo. |
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