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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 21 Giugno 2006 da falcopellegrino0

Da qualche giorno ospitiamo nel nostro ridente carcere ( nel quale vengono serviti ottimi pasti - rispettosi della dieta mediterranea – l’ha dichiarato Lui)  il principe Vittorio Emanuele, quello che, se non c i fosse stato  il 2 giugno 1946, oggi potrebbe essere il re d’Italia. Oddio  non che questo ci addolori…

No state tranquilli, non voglio assolutamente parlare dell’inchiesta in corso, ne parlano continuamente tutti i quotidiani e molto più approfonditamente di quanto ne potrei parlare io.  No, io voglio parlare di quanti problemi questa regione abbia creato alla casa savoia. Ha cominciato nell’immediato periodo posto unitario con il brigantaggio. I vari crocco, ninco nanco con le loro scorribande tennero in scacco oltre 120.000 piemontesi tra bersaglieri, fanti e cavalleggeri per circa un decennio. Figuratevi che il generale Pallavicini dovette ordinare il disboscamento di intere aeree per  eliminare, o quantomeno ridurre, i rifugi dei briganti. Certo, essendo tutti boschi di legno pregiato, era un peccato sprecare quella legna, per cui fu spedita al nord dove era molto richiesta. Una specie di federalismo solidale ante litteram. Il guaio è che i lucani non lo capirono e pensarono che fosse semplicemente una depredazione, una delle tante che i piemontesi (mi perdoni Betulla) attuarono tra il 1860 e il 1870. sconfitto il brigantaggio la regione tornò nel silenzio abituale, fino a quel fatidico 17 novembre del 1878, quando un tale giovanni passannante, nativo di salvia (paesino così chiamato per l’abbondanza dell’omonima pianta) ma emigrato a Napoli per lavoro, scambiando al mercato la sua giacca con una specie di temperino, attentò alla vita di Umberto 1°.  Beh parlare di attentato è eccessivo, in realtà riuscì solo a procurare al savoia dei taglietti del tutto superficiali. Tanto bastò a scatenare l’ira dei reali,  il passannnante, alla sua morte, avvenuta nel 1910,  non solo non fu sepolto,  ma fu decapitato e il suo teschio usato per motivi di studio per accreditare, ritengo, le teorie lambrosiane. Tutta la  sua famiglia fu internata nel manicomio criminale di aversa, al paese si impose il nome di savoia di lucania, dal quale fu eradicato il cognome passannante. Devo correggermi, in realtà non è stata la basilicata  a creare problemi ai savoia ma il contrario. Quel che ci consola è la legge del contrappasso dantesco
 
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