Separazione le spighe dell'orzo tormentate fra le dita (Basho)
Sono giorni distanti dal lavoro, dove ritrovo voci amiche, scambi di visioni e parole che guardano al futuro. Il graffio di un anno incide in maniera indelebile, non solo il tronco di un albero: è una misura di tempo apprezzabile anche per la vita umana, mentre i giorni sono troppo brevi e si confondono spesso, un anno permette di capire differenze e sentire emozioni cambiate. Incontro di frequente in questo periodo discorsi sulla solitudine, ciò mi porta a capire che è bene ragionarci sopra, anche con parole lente, che possono lasciare una traccia da rileggere, magari tra un anno. Si nasce soli, sono convinto di questo, ma per quanto la vita possa “trafiggerci con un raggio di sole” ci permette di incontrare altre vite e confluire in nuovi pensieri e differenti visioni. La solitudine è soltanto una sensazione dell’anima, circondati come siamo da infinite forme viventi che mutano e si trasformano assieme a noi, alcune con velocità e conformazioni incomprensibili e per questo stridenti, dolorose; ma altre con mirabile sincronia viaggiano alla nostra stessa velocità, così che paiono fuori dal tempo, è questo universo di movimenti che si chiama Armonia a garantirci che la solitudine non è un elemento concreto del cosmo, ma solo il riflesso urente della nostra astrazione da questo. Facciamo spesso uso della lingua nel tentativo di comunicare emozioni, lo facciamo non solo tra esseri umani, ma anche con altri esseri viventi, e perfino, come mia mamma è solita, parlando con i gerani. Il mio maestro Zen ascoltava crescere le rocce e con queste dialogava, per cui non spero sia patologico il mio tentativo di colloquiare attraverso musica ed immagini con le onde e le creature dell’acqua. Non è un tentativo per non sentirmi solo, semmai il desiderio di raccontare a chi della solitudine soffre il morso, che la natura attorno è madre e ci culla, fino a scacciare ogni paura. Namasté
Ceneri e Neve
Se mi raggiungi in questo momento. I tuoi minuti diventeranno ore. Le tue ore diventeranno giorni. E i tuoi giorni diveranno una vita. ... Ti prego di perdonarmi se il nostro silenzio non è stato interrotto per un anno. Questa lettera rompe quel silenzio. Segna la prima delle mie trecentosessantacinque lettere per te. Una per ogni giorno di silenzio. ... Le balene non cantano perché hanno una risposta. Cantano perché hanno una canzone. Ciò che conta non è quello che è scritto sulle pagine, quello che conta è ciò che è scritto nel cuore. Quindi brucia le lettere. E poni le loro ceneri sulla neve, sulla sponda del fiume. Quando arriverà la primavera, si scioglierà la neve e il livello del fiume si alzerà. Ritorna sulle rive del fiume. E rileggi le mie lettere con gli occhi chiusi. ... Non posso dire se ti stai avvicinando o allontanando. Desidero la serenità che ho trovato quando ho visto il tuo volto. Forse se il tuo volto potesse tornare a me ora, Sarebbe più facile per me ritrovare il volto che mi sembra di aver perso. Il mio. ... Presta ascolto alle canzoni dell'Eden. Pagina, dopo pagina, dopo pagina. Vola il sentiero degli uccelli. Vola. Vola. Vola.
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 24/06/2024 alle 05:54
Inviato da: surfinia60
il 23/06/2024 alle 19:16
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:48
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il 20/06/2024 alle 20:46
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il 24/04/2024 alle 15:19