Talora i mari, per quanto minacciosi, hanno pietà. Li avevo ingiustamente maledetti. (Da "La Tempesta" di W. Shakespeare)
Devo dire grazie ad una amica che mi ha messo di fronte a queste parole! Sono una descrizione impensabile e perfetta della mia vita e del mio rapporto con il mare. Dico spesso che il mare, hanno ragione i francesi, è una creatura femminile, dalle rabbie terribili e dalla capacità materna di accogliere nuovamente nel suo abbraccio fatto di sale, come fatto di sale è il sangue che ci scorre nelle vene. Maledire il mare è rinnegare le nostre origini, anche quando porta via con sé amici legati alla cima degli affetti fin dalla prima giovinezza. Accettare il senso delle trasformazioni che portano vie le certezze alle quali siamo radicati è certamente difficile, ma è proprio l’acqua che insegna il potere liquido di adattarsi alle esigenze, di scivolare sopra le asperità. Lontano dalle date fatidiche delle ricorrenze, in un pomeriggio di Settembre passando di fianco al faro, il mio pensiero è tornato agli amici: a quelli che il mare ha lasciato tornare, a quelli che si è preso per sempre, ma dei quali nonostante il furore delle onde ed il potere aggressivo del sale, non può minimamente cancellare il ricordo. A Giorgio, Luciano, Daniele e Mattia.
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 24/06/2024 alle 05:54
Inviato da: surfinia60
il 23/06/2024 alle 19:16
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:48
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:46
Inviato da: lightdew
il 24/04/2024 alle 15:19