L’Estate, perlomeno il suo inizio, è da sempre un periodo troppo pieno di cose per me. Pieno di lavoro che in vista delle ferie d’Agosto accelera impetuoso e riempie con implacabile necessità ogni buco libero dell’agenda, costringendomi a considerazioni einsteniane che vorrebbero, aumentando la velocità, una dilatazione della dimensione temporale, cosa che ancora non sono riuscito a verificare sperimentalmente. Questi ritmi forsennati sono fatti di corse e di pause improvvise per colpa di quel vizio deprecabilmente italiano della mancata puntualità che rende tutto complicato e difficile, soprattutto considerando il fatto che ogni appuntamento è un piccolo patto ed ogni ritardo una trasgressione dello stesso che passa sopra le esigenze di chi lo ha rispettato puntuale ed è costretto a subire per colpa dell’altrui ignavia. Io somatizzo tutto questo soprattutto nella regione cardiaca, con il miocardio che si indigna e pompa sbuffando ad una pressione che viceversa caldo e conseguente sudorazione vorrebbero in calo. Ne soffre anche il ritmo che prende a volte delle pause inusuali perdendo quella cadenza armonica del metronomo verso scansioni più sregolate con battute imprecise e improvvisate. Consideravo tutto questo lo scorso week end quando, approfittando di quel cartellone pubblicitario che la Nomenklatura che governa la mia città propone col nome di Notte Rosa, offerto come ai tempi dei romani al posto del circo, mi sono recato ad un momento di relax con l’ascolto di un concerto alle prime luci dell’alba. È un’occasione rinnovata di ascoltare musica di alto livello lontano dal frastuono della folla e in un ambiente naturale, quello della spiaggia prima del sorgere del sole, che aiuta la meditazione delle note protagoniste e la loro metabolizzazione verso la parte migliore del cuore. Quest’anno due musicisti di primo livello assieme: Flavio Boltro e Danilo Rea, due principi del Jazz. Questa forma musicale si alimenta di contaminazioni, che in questa edizione parte dal lievito madre delle arie celebri della Lirica a me molto cara. Un mare di armonie precise nella loro ideazione originale viene scompigliate dal vento rafficato del Jazz, che crea onde altrettanto irregolari eppure bellissime capaci di dare una lettura nuova e fresca fuori dai ritmi usuali. Ecco così che in attesa delle onde vere, quelle terapeutiche ormai imminenti delle ferie, seppure a distanza di giorni questa musica ancora resta e riverbera, mi fa comprendere soprattutto che il mio cuore capriccioso vuole ritmi fuori dagli schemi canonici, vive in modo Jazz e cerca pause e crescendo diversi da quelli del manuale. Scopro alla fine di avere quindi un cuore Jazz, cosa che mi increspa il sorriso spingendomi a questo breve racconto… L’ora è fuggita e non ho amato mai tanto la vita…
Bellissimo questo post! E bellissima e suggestiva l'analogia tra le onde del mare e il ritmo del jazz che scompiglia quello usuale delle arie liriche. Avrebbero dovuto incaricarti di fare la presentazione di questo bellissimo spettacolo, che avrei voluto tanto vedere anche io;) Il tuo cuore è jazz...genere musicale che si basa sull'improvvisazione, niente di meglio che possa essere accordato con il proprio sentire, proprio come racconti di amar vivere tu. Il tuo cuore ne capisce di musica...:)
Ciao, zero, buonanotte.
Cantando e ballando al ritmo del jazz
Qualcuno avrebbe potuto sfumare nel jazz
Qualcuno l’avrebbe saputo perfino imparare quel jazz
Decifrare la nota segreta di ogni singola tonalità
E buttarsi la vita alle spalle a tempo di jazz
(F. De Gregori)
Cara Roberta, una scelta perfetta per il contenuto e per le armonie così nelle mie corde, grazie per avermi capito.
Qualche sera fa giocavo a domino, sai quello con le tessere a pallini dove devi attaccare le facce con lo stesso numero, chissà se si può giocare allo stesso modo con i grandi interpeti, volendo restare in tema ai pallini Francesco de Gegori che parla di Jazz, vorrei accostare questa tessera, spero sia valida :)
Mi domando se esita davvero un cuore incapace di contenere la musica, incapace soprattutto di nutrirsene. La musica è qualcosa che va oltre le vibrazioni dell’aria, è una energia dell’anima che scuote la materia, impossibile restarne sordi.
Il Jazz è stata una scoperta dell’età matura, con la sua matematica irrazionale fatta soprattutto di numeri complessi che legano unità reali a quelle immaginarie. La scoperta è andata a braccetto con la fisica di Plank che ha sovvertito il determinismo aprendo il mondo alla condizione della probabilità. Se il mio cuore può accettare un universo casuale, come può non comprendere anche queste note bizzarre che girano attorno al tema principale senza un’orbita precisa data dalla frequenza della nota, ma in una nuvola di approssimazioni che sembra tanto quella dell’elettrone. Buona serata e auguri di molti pensieri imprevisti :)
E per fortuna che esiste quello strano processo chiamato compensazione: capace di ristabilire l'ordine anche tra gli scompensi del cuore, attraverso l'innesto di musica ed emozioni vitali che della vita migliore hanno i suoni. E talvolta anche le parole. Grazie, Gabriella...
Nel mezzo del cuore c’è un nodo detto seno atriale. È un posto pieno di energia e di cariche elettriche, un punto di equilibrio che regola passaggi di ioni in modo che il cuore altrimenti capriccioso possa mantenere un comportamento educato. A volte si dimentica di fare il proprio dovere, ma per fortuna è collegato al sistema nervoso che, incantato da una musica fatta bene, manda segnali rasserenanti e allora anche il cuore ascolta questi suoni in armonia ed altrettanta ne restituisce rimettendo a posto tutte le scintille con un ritmo preciso, quasi fossero lucine sull’albero di Natale in un giorno felice.
Grazie della visita e molti pensieri freschi per i giorni a venire,
Massimo
Ah il Puccini, quel "citto"ribelle insofferente della scuola e soprattutto della matematica, che una volta a contatto con la musica, da sempre patrimonio della sua famiglia, si è acceso come una luce potente illuminando il mondo con le sue armonie. Ho trovato bellissimo anche che il talento di questi nuovi esecutori possa far rivivere ad altro pubblico il piacere della sua arte in queste arie, è una missione perfetta per il Jazz che si nutre di contaminazioni ed abbraccia tutti i continenti con questi accordi blue che permettono a dispetto di razze, culture e tradizioni un unico canto.
Non trovo scandaloso, come qualche purista ha invece affermato con sdegno, che la “bella musica” possa fare da spina dorsale perfino ad un brano di Sanremo, che altrettanto ho trovato allora pieno di rispetto e di innovazione assieme.
Auguri di molti giorni pieni di bella musica :)
In Romagna non si usa dare del Lei ma del Voi: lo trovo molto più corretto perché invece di ricorrere alla femminilizzazione di una persona di riguardo, la si considera con un “pluralis maiestatis”. Ora sono incerto se tu abbia voluto indegnamente darmi del Voi o piuttosto usare quella espressione altrettanto romagnola che indica l’alterità e che qui pronunciamo vu alter. T’ani modi a’t ringrazi e a’t faz un salud
Ciao, zero, buonanotte.
Qualcuno avrebbe potuto sfumare nel jazz
Qualcuno l’avrebbe saputo perfino imparare quel jazz
Decifrare la nota segreta di ogni singola tonalità
E buttarsi la vita alle spalle a tempo di jazz
(F. De Gregori)
Cara Roberta, una scelta perfetta per il contenuto e per le armonie così nelle mie corde, grazie per avermi capito.
Qualche sera fa giocavo a domino, sai quello con le tessere a pallini dove devi attaccare le facce con lo stesso numero, chissà se si può giocare allo stesso modo con i grandi interpeti, volendo restare in tema ai pallini Francesco de Gegori che parla di Jazz, vorrei accostare questa tessera, spero sia valida :)
Il Jazz è stata una scoperta dell’età matura, con la sua matematica irrazionale fatta soprattutto di numeri complessi che legano unità reali a quelle immaginarie. La scoperta è andata a braccetto con la fisica di Plank che ha sovvertito il determinismo aprendo il mondo alla condizione della probabilità. Se il mio cuore può accettare un universo casuale, come può non comprendere anche queste note bizzarre che girano attorno al tema principale senza un’orbita precisa data dalla frequenza della nota, ma in una nuvola di approssimazioni che sembra tanto quella dell’elettrone. Buona serata e auguri di molti pensieri imprevisti :)
Grazie della visita e molti pensieri freschi per i giorni a venire,
Massimo
Non trovo scandaloso, come qualche purista ha invece affermato con sdegno, che la “bella musica” possa fare da spina dorsale perfino ad un brano di Sanremo, che altrettanto ho trovato allora pieno di rispetto e di innovazione assieme.
Auguri di molti giorni pieni di bella musica :)
T’ani modi a’t ringrazi e a’t faz un salud