Creato da Zero.elevato.a.Zero il 21/07/2008

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Poesie Multimediali

Post n°24 pubblicato il 20 Agosto 2008 da Zero.elevato.a.Zero
 

Fiori di Maggio
di cosa mai sorride
il giardiniere?

Mia moglie è insegnante e nel periodo che precede l’inizio delle lezioni dedica parte del suo tempo al ritorno a scuola, preparando nuovi spunti per le lezioni e affinando il programma. Io ho insegnato sette anni in un Liceo, come nelle situazioni migliori della vita è stato l’imprevisto a bussare alla mia porta. Dopo una esperienza come autore di manuali di informatica e di corsi avanzati per manager, mi sono trovato alle prese con un pubblico completamente diverso. Il mio curricolo di programmatore e di acrobata dei numeri quasi inutile. Il bello dell’insegnamento è questo: continuare ad imparare.
Rivedo attraverso l’impegno di mia moglie il felice periodo estivo, passato ad elucubrare programmi e idee che potessero servire allo scopo di stupire e rendere più gradevoli le ore di lezione. È questo un periodo di aratura, quella che precede la semina, molto prima che si possa sperare di vedere se le giovani piante fioriranno e daranno buoni frutti.
La scuola è stata una esperienza impensabile, mi ha aiutato a capire meglio molte cose di me e nello stesso tempo a scoprire universi nuovi; alle prese con un auditorio di studenti di un Liceo dove il piano di studio prevede corsi quali teatro e musica, è difficile vendere algebra, così ho cercato, nel rispetto del programma, di trovare spunti di interesse che facessero da ponte.
Nel secondo anno si studia PowerPoint, il classico programma per le presentazioni multimediali, cavallo di battaglia di ogni manager e dei migliori conferenzieri. Ai ragazzi però le troppe chiacchiere annoiano e così, baciato dalla fata degli insegnanti che porta consiglio di notte, ho pensato di mettere a disposizione le capacità del software da studiare con il talento artistico degli allievi, facendo animare delle poesie scritte da loro e piegando un programma, in apparenza troppo serio, ad esaltare il senso della parola, con movimenti, musica ed immagini.
È stata anche l’occasione per avvicinarmi al fenomeno della poesia, altrimenti lasciato in disparte da preferenze galileiane, forse per questo rimane lo stupore di questa scoperta recente. Ricordo con limpida chiarezza la sera in cui per la prima volta ho iniziato a correggere i primi lavori, pensando di dedicare una mezz’ora prima del sonno per vedere le creazioni dei ragazzi. Nella memoria resta il fortissimo impatto emotivo che mi ha catturato fine alle ore, inconsuete per me, della notte profonda scoprendo, dietro all’immagine di volti e di frasi, un vasto universo umano fatto di sentimenti spesso molto più maturi di quelli immaginati.
Rovistando nei meandri dei miei hard disk, nel tentativo di cestinare le cose inutili o quelle più volte memorizzate, mi sono trovato per le mani questo lavoro, presentato ad un concorso regionale e per questo conservato con maggiore cura, ho trasformato in un filmato una piccola selezione di tutta la presentazione, così da poterlo mostrare, implorando la dovuta indulgenza in considerazione del fatto che sono lavori di ragazzi di appena 15 anni.
Buona visione e buona lettura.

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Commenti al Post:
Eva_Luna_62
Eva_Luna_62 il 20/08/08 alle 22:05 via WEB
Ho letto il bel commento che hai lasciato nel mio blog ed ho "seguito la scia" fino ad arrivare qui. Tornerò con più tempo a scorrere con la calma che meritano queste pagine. Ho guardato con attenzione il lavoro che hai fatto con i tuoi allievi, comprendo il tuo stupore davanti alla loro profondità di pensiero espressa con l'ingenuità e la freschezza dell'età.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 21/08/08 alle 12:03 via WEB
Forse proprio per la loro giovinezza sono più vicini alla verità.

Da giovane le mie ali erano forti ed instancabili
ma non conoscevo le montagne
da vecchio conobbi le montagne
ma le mie ali deboli non poterono seguire la visione
Genio è saggezza e gioventù!
Alexander Throckmorton (dall'Antologia di Spoon River)
 
yama_san
yama_san il 21/08/08 alle 11:19 via WEB
caro amico ... e collega ... un post bellissimo che potrei commentare a lungo, ma mi limiterò ad una sola considerazione relativa alla mia personale esperienza: "tutte le mattine, prima di andare a scuola, davanti allo specchio del bagno mi guardo negli occhi, sorrido, e mi dico "che culo che hai ..."
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 21/08/08 alle 12:04 via WEB
Questo vuol dire avere trovato il posto migliore per affondare le radici nella linfa della vita :)
 
pennydog
pennydog il 21/08/08 alle 12:19 via WEB
Probabilmente se avessi avuto insegnanti come te che cercano di incuriosire stimolando i propri studenti, piuttosto che imporre lo studio come una regola e basta, mi sarei applicata di più e avrei dato risultati migliori. Questo non significa che mi sto giustificando per non aver avuto voglia di studiare, voglio solo dire che so di avere una grandissima curiosità e voglia di sapere, purtroppo non ho avuto vicino persone in grado di capire la mia esuberanza, persone che hanno creduto che soffocare fosse meglio che stimolare...pazienza, speriamo in un'altra vita per una seconda possibilità. Buonagiornata Zero.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 21/08/08 alle 16:22 via WEB
Intanto c'è ancora tutta questa di vita, per immaginare, scoprire, stupirsi e imparare. Hai anche una opzione interessante come studentessa delusa: quella di iniziare a insegnare utilizzando le cose che hai appreso, mettendole a disposizione nella maniera più efficace. La Meraviglia resta la parola chiave: il post non nasce dal desiderio di ricevere elogi come insegnante, che grossi meriti non ha se non quello di accudire un giardino di piante che crescono comunque. Volevo introdurre alla grossa fortuna, che Yama san descrive perfettamente, che offre l'incontro fertile con menti giovani e appassionate capaci di insegnare molto di più di quello che tu pensi di trasmettere: è un'esperienza vantaggiosa.
 
Paintedonmyheart
Paintedonmyheart il 22/07/17 alle 10:40 via WEB
Un lavoro bellissimo! Le parole come onde, come stelle cadenti... A tratti commovente, benché consapevole di essere molto sensibile alla libera espressione dei ragazzi in genere. Motivo per cui sono anche io convinta che insegnare, nonostante i tanti limiti acutizzati da decisioni politiche di questi ultimi anni, resta fra i più bei lavori che si abbia la fortuna di fare. Valutando i risultati ottenuti con questo filmato, ho la conferma di quanto non ci sia niente che possa entusiasmare di più un ragazzo che si affaccia alla vita, di poter essere messo nelle condizioni di creare. E nel permetterglielo, impariamo a nostra volta, e il bello della scuola è proprio questo: non si finisce mai di stupirsi...
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/07/17 alle 11:42 via WEB
C’è una cosa che non ho mai raccontato sulla selezione delle poesie che in realtà erano tanto numerose quanto gli alunni. Queste che ho scelto sono la creazione di ragazzi speciali: senza citare i nomi per ovvi motivi ci sono la mente più brillante della classe che aveva il dono sublime della semplicità, c’è uno studente timido che raramente sapeva andare oltre al saluto mattutino, ma che nella sua poesia ha saputo aprire a tutti il proprio cuore, ed ancora un altro che si chiudeva in camera per mesi e non veniva più a scuola, ma poi recuperava in un paio di settimane tutto il tempo perduto, poi c’è un altro strano soggetto che il consiglio docenti ha convinto a cambiare scuola (perché genio e indisciplina vanno spesso a braccetto) ed al quale anche per questo ho voluto particolarmente bene, tanto che ancora adesso, nonostante gli anni passati, fatico a perdonare i colleghi per avere tradito il loro mandato: perché per insegnare io credo si debba per prima cosa saper accogliere.
Tra tutte queste c’è una poesia che ha fatto piangere la dirigente dell’ufficio scolastico regionale in visita a una manifestazione dove abbiamo partecipato, quand’è successo io ho assunto la faccia del pokerista, ma dietro la maschera ero molto commosso anche io… e senza merito alcuno. Pensa che mestiere fantastico, eppure tanti insegnanti non lo sanno capire.
Grazie di questo viaggio nel tempo :)
 
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