Da zer0 a me

il mare d'Autunno

Preparo un piccolo zaino con alcune cose di mare, mia figlia mi chiede se c’è una regata, qualche attrezzatura da aggiustare sulla barca, un motivo particolare insomma; ma una ragione non c’è se non quella di veleggiare pigramente, almeno per una volta alla settimana, assieme ad un amico, nello Scirocco d’Autunno, senza una rotta e senza una meta, a zonzo davanti al porto di casa.
C’è chi ha un bar, chi i colleghi di lavoro, chi la chat oppure un muretto, a me piace la seduta rigida del pozzetto con le vele sistemate per navigare senza correre, mentre la mano governa pigramente il timone, un movimento ogni tanto perché anche la barca ha trovato un equilibrio e procede senza bisogno di intervento umano: si chiacchiera.
Gli argomenti della conversazione sono come le onde, anzi sono proprio le onde del tempo, quelle di poppa sono il passato con il suo carico di ricordi, di nostalgie, di progetti mai realizzati o di soddisfazioni raggiunte da far rivivere almeno per un attimo sul palmo della mano.
Ci passano di fianco le onde del presente, quelle che scuotono il fianco della barca, quelle da guardare bene per prendere il tempo e scivolarci sopra senza che lo scafo sbatta troppo, proprio quelle che hanno bisogno di una soluzione immediata con un saggio movimento del timone che ne riduca l’aggressività fino a consentire di planarci sopra, con un picco del log che sorride per qualche decimo di velocità in più.
Più avanti ci sono le onde del futuro, quelle che a breve passeranno sotto alla prua ed altre del tutto immaginate, che forse incontreremo la prossima Estate cercando la via migliore per ritrovare le isole al di là del mare.
Col passare dei giorni il sole tramonta sempre più in fretta, il vento di brezza cala assieme alla luce dagli ultimi colori, i più imprevisti e delicati, che verniciano tutto quello che si trova sul mare di cromatismi strani, lì dove perfino i gabbiani assumono toni rutilanti. Il faro si accende finalmente per dare conforto ai naviganti notturni, per noi è l'esortazione a ritrovare l’abbraccio delle sponde del porto ed il conforto di un ormeggio sicuro, da rinforzare perché il tempo cambierà: l’anticipo di Inverno con un colpo poderoso di Furiano si annuncia nei primi cirri quasi paonazzi che la notte sta già cancellando con il suo inchiostro.

Amo il mare d’Autunno 

Dimartino - Una storia del mare