Gli studi scientifici finora svolti rivelano che quello della mucillagine è un fenomeno complesso a causa dei molti fattori coinvolti.
Ci sono molte ipotesi che devono essere ancora vagliate per capire la causa delle mucillagini.
Questo fenomeno è dovuto a microalghe, le diatomee (Nitzschia gr. Pseudonitzschia e Skeletonema costatum), ed interessa una vasta area a causa delle correnti che permettono la loro diffusione.
Le diatomee si avvolgono in un muco (sostanza costituita da glicoproteine) nel periodo riproduttivo e durante la primavera inoltrata questo muco diventa più abbondante per alcune specie. La fotosintesi (processo attraverso il quale i vegetali, regno di cui le alghe fanno parte, elaborano anidride carbonica e acqua per produrre ossigeno e glucosio) continua e vengono imprigionate, all'interno di questo sostanza prodotta, molte piccole bolle di ossigeno che fanno sollevare e fluttuare queste masse che dal fondo vanno alla superficie e poi tornano al fondo.
E’ la presenza di queste “nubi” che deturpa il paesaggio marino: si presentano come grandi aggregati e raggiungono i 4 metri di lunghezza. Il problema maggiore è che queste grandi formazioni, quando ricadono sul fondo, vengono degradate, come tutte le sostanze organiche, dai batteri. Questa operazione richiede ossigeno, che ad un certo punto viene completamente consumato e si assiste al fenomeno dell’anossia (mancanza di ossigeno sul fondo), con danni irreparabili per tutte le forme di vita bentoniche. (web)