Se il rapporto con i propri vicini e, ancor meglio, con gli inquilini del proprio condominio sono sereni, questa può essere un’ottima alternativa per poter risparmiare sulla spesa. I condomini, pertanto, si uniscono in gruppi per poter fare insieme la spesa e ottenere degli “sconti comitiva”. Spesa Come funziona: Vantaggi
Svantaggi
Bollette L’unione condominiale può risultare proficua anche per le bollette: infatti, con la liberalizzazione dell’energia, da luglio scorso è possibile cambiare fornitore e quindi sottoscrivere un contratto diverso rispetto al precedente. Ma se più persone si uniscono, è possibile acquisire forza contrattuale e ottenere delle condizioni contrattuali vantaggiose che magari non sarebbero concesse se richieste da singolo utente. |
FIGLI DELL'ALERCOMITATO INQULINI-CELL.3470587857-www.associazioneidanee@fastwebnet.it-DANEE BLOG-TARANTELLA CONSIGLIO DI ZONA 6 MILANO BLOG |
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: nisidacapino
|
|
Sesso: F Età: 71 Prov: MI |
Post n°147 pubblicato il 06 Maggio 2008 da nisidacapino
Con la minaccia di far esplodere le bombole del gas evitano gli sgomberi. Sono quelli del fronte pro-abusivi: quaranta famiglie in zona Niguarda. E comitati in difesa dell’illegalità sorgono anche a Ponte Lambro, Rozzano e Bruzzano. Tutti uniti per resistere ai blitz delle forze dell’ordine, mentre Aler ribadisce «tolleranza zero». Intanto, i giudici lanciano l’allarme - «troppe occupazioni all’ombra della Madonnina» - e i gip si schierano contro la Procura: «Basta con le achiviazioni. La scusa dello “stato DI NECESSITA'DANNEGGIA GLI ONESTI
. |
Post n°146 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°144 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino
Comunicati stampa da Palazzo Isimbardi 21 Febbraio 2007 Al via l’Agenzia del Lavoro e della Formazione. Penati: risposta al mercato del lavoro in continua evoluzione E’ stato nominato dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, il Consiglio d’Amministrazione dell’Agenzia per il lavoro e la formazione, atto che ne sancisce la nascita e che darà all’area metropolitana milanese servizi all’altezza delle attese dei lavoratori e delle imprese. La sede dell’Agenzia si trova in via Soderini 24, all’interno del polo per la Formazione, l’Innovazione e il Lavoro. “Da tempo la Provincia di Milano - dichiara il presidente Filippo Penati - è impegnata su un percorso di riorganizzazione dei servizi territoriali legati al lavoro e la nascita dell’Agenzia del lavoro risponde a un mercato del lavoro in continua evoluzione, che richiede efficienza e rapidità in termini di orientamento, formazione, incontro tra domanda e offerta”. Agenzie simili nasceranno, in collaborazione con i comuni, in tutta l’area metropolitana milanese con il medesimo intento di unire i servizi per l’impiego ai percorsi di formazione professionale che saranno sempre più necessari in un mercato del lavoro ad alta flessibilità. Fanno parte del consiglio d’amministrazione Maurizio Belloni, in qualità di presidente, Alberto Bellocchio , Rosaria Rotondi, Rinaldo Terrazzani e LORIS ZAFFRA indicato dalle minoranze del consiglio provinciale. “Sono convinto – conclude Penati – che tutti i componenti del consiglio d’amministrazione saranno in grado di condurre al meglio gli obiettivi dell’Agenzia del Lavoro, che vanno nella direzione di una sempre più stretta connessione tra lavoro e formazione, necessaria per lanciare uno sviluppo di qualità e un’economia della conoscenza ”. |
Post n°143 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino
di Redazione «Tra i candidati alla Regione c’è Giancarlo Abelli» dice la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini, lanciando l’assessore azzurro come uomo forte del dopo-Formigoni. Abelli conosce bene la macchina, è ritenuto una garanzia dagli assessori e potrebbe arginare eventuali tentativi di «allargamento» da parte del Carroccio. Se la Lega avrà il presidente, Abelli sarà il vice di Castelli, garantendo il controllo sulla sanità lombarda (che rappresenta il 70 per cento del bilancio). Inoltre il neoparlamentare assessore è anche uomo di partito e il suo nome circola anche come possibile futuro coordinatore regionale. Se invece Formigoni dovesse restare fino al 2010, il probabile vice sarebbe il leghista Davide Boni. Nonostante i balletti di governo, la Regione va avanti. E ieri, dopo una riunione tra i segretari regionali di Pdl e Lega, sono state chiuse le nomine Aler, l’azienda lombarda di edilizia residenziale che gestirà le iniziative di housing sociale. Nominato presidente LORIS ZAFFRA (Fi), vicepresidente Filippo Musti della Lega Nord, tra i consiglieri due esponenti di An (Cerullo e Mastrandrea), per il centrosinistra Bianchi. |
Post n°142 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino
Lcd, sensori e chip per non essere mai soli e avere costante controllo medico LONDRA - Oggi hanno poco più di vent'anni e sono la prima generazione "ad alta tecnologia", cresciuta, praticamente fin dalla nascita, in mezzo a telefonini cellulari, computer, Internet, chat line, web cam, videogiochi e iPod. Fra quarant'anni, nel 2048, quando gli odierni "twentysomething", i ventenni e qualcosa di oggi, cominceranno ad andare in pensione, la tecnologia che li avrà accompagnati per tutta la vita stabilirà nuovi comportamenti, nuove regole e, si spera, anche maggiore comfort e soddisfazione per la loro terza età. Non avranno più bisogno di assistenza a domicilio, badanti e ospizi; non si sentiranno più tagliati fuori dall'esistenza più attiva e magari geograficamente distante di figli e nipotini; non patiranno più la solitudine, anche se costretti a vivere soli. Per loro ci sarà infatti il "virtual granny flat", l'appartamento virtuale per nonni, una casa "high tech" in grado di assicurare compagnia, sicurezza e aiuto domestico, pensati espressamente per gli anziani dell'era digitale. La previsione è di un team di futurologi britannici, in un rapporto commissionato dalla Life Trust Foundation, una fondazione creata per analizzare l'impatto di una vita media più lunga sulle società occidentali. "Il fatto che oggi viviamo più a lungo è un trionfo dell'Occidente sviluppato e dei suoi sistemi sanitari, ma è un trionfo solo se la gente può avere una qualità della vita soddisfacente in età avanzata", afferma Mike Lake, direttore della Life Trust Foundation. "Dobbiamo usare la tecnologia affinché questo sia possibile". E il primo fondamento di questa filosofia è una casa del futuro in cui i pensionati possano vivere soli, o comunque, se in coppia, senza bisogno di una costosa assistenza a domicilio. La "granny flat", la casetta dei nonnini del 2048, funzionerà così. Un televisore a grande schermo installato su una parete permetterà loro di seguire in diretta, in videoconferenza, tutto quanto avviene nelle abitazioni di figli e nipoti, anche 24 ore su 24 e in modo interattivo, cioè interloquendo come se fossero presenti nella casa dei loro parenti, anche se a chilometri di distanza. Potranno, così, leggere ai nipoti una favola prima che si addormentino e perfino fare loro da baby sitter, se i genitori sono usciti. Speciali sensori nei pavimenti daranno l'allarme a parenti e medico di fiducia se la "granny", la nonna, cade a terra e non si rialza. Altri sensori su lavandini e vasca da bagno riconosceranno se il rubinetto dell'acqua è stato lasciato aperto e un segnale vocale avvertirà il nonno che deve andare subito a chiuderlo. Un segnale sonoro le dirà che è ora di prendere le medicine; un altro che in frigo non c'è quasi più latte o pane; un terzo che il cibo lasciato sui fornelli sta bruciando. E ancora: un "mood sensor", un sensore dell'umore, sceglierà musica, programmi televisivi e illuminazione più desiderati da "granny"; il telefonino monitorerà i suoi battiti cardiaci; e un "chip" elettronico, impiantato sotto la pelle, permetterà al medico di famiglia un monitoraggio più completo in caso di malattia. Dice Ian Pearson, uno dei futurologi autori del rapporto: "Gli anziani vogliono compagnia, ma vogliono anche essere indipendenti. Parte della tecnologia necessaria a ciò esiste già, il resto sarà disponibile entro vent'anni o poco più". (23 aprile 2008) |
Post n°141 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
La casa crolla .Se le cose vanno come sembra non sarà più il costo di affitti e acquisti, quello di cui i cittadini spagnoli dovranno lamentarsi. La crisi del settore immobiliare spagnolo sembra peggio di quello che si immaginava. Malgrado Bbva continui a parlare di “atterraggio morbido” i dati fanno prevedere di peggio. Nel terzo trimestre del 2007 le transazioni immobiliari sono diminuite del 16% (dopo il -11,5% del secondo e il -8,9% del primo). I prezzi nel 2007 si allineeranno ad un incremento pari a quello Male anche le costruzioni, che in Spagna occupano il 13% della forza lavoro e contribuiscono vigorosamente al Pil, che perderanno fra i 250mila e i 400 mila occupati da qui al 2009. |
Post n°140 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
LE trasmissioni Telepobre, il canale dei senzatetto di Madrid. Un esperimento di comunicazione che dopo quattro mesi si stabilizza. Esclusivamente su Youtube, naturalmente. Denunciare gli abusi a cui sono sottoposti dalle forze di polizia e dal personale di pulizia, che distrugge gli alloggi di fortuna di cartone che possono voler dire sopravvivere a una notte di gelo. Telepovera, nasce dall’inizitiva Pedro Cluster, un ex-senzatetto che si autodefinisce “l’indigente mediatico". Cluster, frequentando le postazioni Internet delle biblioteche pubbliche (collegamenti alta velocità gratuiti per tutti senza il ridicolo obbligo di registrazione dei documenti che vige qui, periferia della modernità e paradiso del controllo di polizia) aveva messo su il suo blog (www.sinhogar.es: Indigenza, storie reali di vita quotidiana degli indigenti di Madrid), senza bisogno di avere casa. Qui una sua intervista per Adntv su un raid della nettezza urbana madrilena. Telepobre su Youtube, appoggiandosi al computer di un albergo, che adesso prepara il salto di qualità con l’apertura di un canale dedicato sulla piattafroma di sharing. Cluster ha contattato una ong, la Fundación BIP-BIP, che si dedica a rendere accessibili le nuove tecnologie alle persone a rischio esclusione, che lo ha aiutato a trovare telefoni cellulari con telecamera per i corrispondenti di Telepobre (con postazioni più o meno fisse dai marciapiedi di Atocha, del Planetario, del Ministerio del Aire e della Plaza Mayor). E adesso ha girato la richiesta anche a fornitori di servizi di telefonia, perché oltre agli apparati mettano a disposizione tariffe favorevoli se non gratuite, certo che ne avranno in cambio un buon ritorno pubblicitario. Secondo una ricerca organizzata dal comune madrileno nello scorso gennaio, malgrado il gelo che si abbatteva sulla città, i senzatetto che restavano per strada senza andare a cercare rifugio nei dormitori erano circa 620. Il canale sarà attivo da novembre, ovunque voi siate, qualunque cosa facciate, guardate il web! |
Post n°139 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Affittare emancipa Si chiama Rendita di base di emancipazione. Dal primo gennaio 210 euri al mese di contributo ai giovani tra 22 e 30 anni che vogliono vivere da soli e affittare casa. Meraviglie di un bilancio dello Stato in attivo e di una politica che guarda alle cose. È la Spagna, bellezza! Approvato dal governo spagnolo il Real decreto che interviene sull’accesso al mercato della locazione immobiliare per i giovani. Si chiama Piano di appoggio all’emancipazione e d’impulso all’affitto. Oltre ai 210 euri, altri 600 sono concessi come prestito agevolato per pagare l’anticipo e 120 per i costi della fideiussione, nel caso venga richiesta in contratto e stipulata presso un privato. La Rendita di base di emancipazione può essere concessa per massimo quattro anni a chi dispone dei seguenti requisiti: essere titolari di un contratto di affitto che corrisponda alla residenza e disporre di una rendita regolare, obbligatoria, non superiore a 22mila euri lordi l’anno. Per rendita regolare la legge intende gli ingressi da lavoro autonomo o dipendente, le borse di studio o le prestazioni sociali di publica assistenza a carattere periodico, contributive o assistenziali. Bisogna certificare un’attività lavorativa di almeno sei mesi di anzianità precedente alla richiesta o prevederne altrettanti a partire dalla richiesta. Il decreto stabilisce che gli interessati potranno richiedere il riconoscimento del diritto alla Rendita di emancipazione anche prima della stipula dell’affitto, dopodiché disporranno di tre mesi per presentare il contratto d’affitto e il resto della documentazione necessaria. Per accedere all’aiuto basterà essere cittadini spagnoli o comunitari o stranieri regolarmente residenti in Spagna. Annunciando il provvedimento la vice presidente del governo, María Teresa Fernández de la Vega, ha sottolineato come il provvedimento, di cui beneficeranno circa tre milioni di giovani «che richiedono una prestazione per mettere in moto la propria vita», apporterà importanti benefici all’economia e permetterà lo sviluppo del mercato degli affitti. Ci sono volute manifestazioni e il lavoro di un movimento che da almeno due anni ha scosso la società mostrando l’impossibilità di accedere a un mercato immobiliare fatto ormai per ricchi e turisti. |
Post n°138 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Hundertwasser e la monnezza Per chi non conoscesse l'artista austriaco Hundertwasser consiglio una breve visita informativa sulla pagina di Wikipedia a lui dedicata. Quella che vedete nella foto è la Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari costruite a Vienna dal "medico dell'architettura", un perfetto esempio di quello che l'artista austriaco considerava necessario, ovvero la rottura della linea retta, a suo dire atea e immorale. Nella foto potete vedere il verde che domina nelle case, espressione fondamentale del naturalismo tipico di Hundertwasser, sicuramente insieme a Beuys una delle figure di artista militante ecologista più note di tutti i tempi. Di lui, che rivendicava il diritto di ognuno a decorare la propria finestra e la facciata della propria casa, mi piace l'idea di "albero-inquilino", la decorazione per rendere più umano l'inceneritore di Spittelau, ma soprattutto le sue sagge parole sul ciclo dei rifiuti che potrebbero essere tranquillamente applicate all'attuale situazione campana. "La nostra sporcizia, i nostri rifiuti vengono gettati lontano. In questo modo avveleniamo fiumi, laghi e mari oppure li trasportiamo in complicatissimi e costosi impianti di depurazione, raramente in fabbriche centralizzate di compostaggio, o invece i nostri rifiuti vengono annientati. |
Post n°137 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Il gabinetto che abolisce la carta igienica Un gabinetto che riduce notevolmente il consumo d'acqua ed elimina la carta igienica. Un'altra idea dei giapponesi, dopo i gabinetti senza sciacquone. Si chiama Neorest AH, di Toto. Sarà a Milano per Japan design 2008 innovation, Uno sciacquone tradizionale usa 13 litri d'acqua, un'enormità: e infatti gli sciacquoni assorbono un terzo dei nostri consumi di acqua potabile. A Neorest AH, che si approvvigiona da un serbatoio all'interno del wc e da una riserva d'acqua esterna, bastano 5,5 litri. E non solo. Il comfort della carta igienica equivale ad alberi che finiscono nel water. Con Neorest AH non ce n'è bisogno. Un sistema installato all'interno della seduta utilizza acqua ed aria calda per il lavaggio e l'asciugatura della persona dopo l'uso. Non ho trovato traccia del prezzo. Se qualcuno a Milano ha occasione di prendere informazioni... Neorest AH, il gabinetto di Toto che limita il consumo di acqua e abolisce la carta igienica E I giapponesi inventano i gabinetti senza sciacquone Per combattere lo spreco d'acqua, in alcune stazioni ferroviarie giapponesi sono stati introdotti speciali vespasiani "a secco". Nel senso che lo sciacquone non c'è proprio. L'idea è tutt'altro che insensata. Lo sciacquone è un insostenibile vizietto ripicamente occidentale, ed assorbe un terzo dei nostri consumi domestici di acqua. I gabinetti per uomini giapponesi "a secco" sono 18, in stazioni ferroviarie della Nankai Electric Railway Co. Si stima che grazie ad esse verranno risparmiate 22.000 tonnellate d'acqua e, conseguentemente, 6.000.000 di yen, pari a poco meno di 40.000 euro. Sono ricoperti da un materiale che impedisce la formazione di depositi - di qui appunto la possibilità di eliminare lo sciacquone - e l'urina è raccolta in contenitori, cosa che riduce anche i cattivi odori. Pare anche che questi vespasiano vengano puliti in modo tale da garantire più igiene rispetto ai gabinetti muniti di sciacquone. Su Mainichi Daily News i gabinetti senza sciacquone in Giappone Lo spreco d'acqua nelle abitudini quotidiane Leggi Energia pulitae rinnovabile dal wc ilano Japan design 2008 innovation |
Post n°136 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°135 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Il Ministero dello Sviluppo economico interviene per semplificare l’applicazione della disposizione che impone al fornitore di sospendere l’erogazione di luce, acqua e gas se non viene consegnata la copia della dichiarazione di conformità o di rispondenza degli impianti. Nessun rischio quindi di distacco per le vecchie utenze domestiche che non hanno il certificato di conformità degli impianti. La copia della dichiarazione di conformità, pena la sospensione del servizio, deve essere infatti consegnata entro trenta giorni dall’allacciamento solo in caso di nuove forniture. Qualsiasi modifica del contratto di fornitura già avviato, invece non determina l’obbligo di consegna della dichiarazione. Per le utenze già esistenti dichiarazione di conformità o di rispondenza deve essere consegnata solo in caso di aumento della potenza impegnata, se l’aumento avviene nei rari casi in cui il decreto impone di redigere il progetto per i nuovi interventi: anche in tali casi, l’obbligo scatta solo se l’impianto elettrico raggiunge almeno la potenza di 6 kw. Il fornitore del servizio, che viene in contatto con l’utente, dovrà controllare i nuovi allacci, mentre per le variazioni faranno fede le dichiarazioni rese sotto la propria responsabilità dall’utente. In ogni caso, gli obblighi richiesti al fornitore si limitano all’acquisizione e conservazione della dichiarazione e alla gestione della procedura di temporaneo distacco fino al suo ottenimento. Per concludere, la documentazione relativa agli impianti condominiali riguarda solo la parte comune dell’edificio, mentre la documentazione relativa al singolo appartamento non comprende le parti comuni. |
Post n°134 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
DECRETO IMPIANTI NO AI POLVERONI:
|
Post n°133 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°132 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
SIAMO SEMPRE ALLE SOLITE!!!!!! URGENTE! CHI SA' PARLIIII Sfondano la porta. Fanno entrare gli abusivi. E intascano fino a 3 mila euro. A Milano è emergenza per il mercato nero delle occupazioniTrovare casa a Milano non è poi così difficile. Servono un po' di pelo sullo stomaco e un paio di migliaia di euro. Tanto basta al racket organizzato per consegnare un appartamento di una cinquantina di metri quadri da cui nessuno, per almeno otto anni, potrà mai cacciare il nuovo inquilino. Il fenomeno delle occupazioni abusive nel capoluogo lombardo ha ormai assunto proporzioni da emergenza: a fine 2006 le case dell'Aler, l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale, 'requisite' da abusivi erano 2.769, quasi il 7 per cento del totale. Altrettanti sono gli appartamenti del Comune cui è toccata la stessa sorte, anche se manca una stima ufficiale. Oltre 5 mila persone in pratica hanno rubato la casa ai 14 mila cittadini onesti che hanno partecipato ai bandi per le assegnazioni. Ci sono gli italiani che chiamano i parenti a occupare un appartamento vicino, appena liberato, gli stranieri che occasionalmente e dietro un modesto compenso adottano lo stesso espediente per i connazionali e c'è il racket organizzato, che offre il pacchetto completo dell'occupazione abusiva. Polizia e carabinieri intervengono, in media, venti volte al giorno. Centinaia i verbali compilati dagli agenti e dai carabinieri che vanno a riempire enormi faldoni, destinati a fare solo statistica. Basta sfogliarli, quei verbali, per capire che dietro al fenomeno che crea ritardi di anni nelle assegnazioni regolari e danni per milioni di euro agli enti proprietari, si muove anche un'organizzazione criminale che si arricchisce senza rischi. In grado di avere informazioni in tempo reale sugli appartamenti che si rendono disponibili, con una lista di clienti del mercato nero delle case, e in grado di fornire un'assistenza tutto compreso, dalla nuova serratura all'allaccio della luce. Il tutto per cifre che vanno dai 300 ai 3 mila euro. In quei verbali ci sono storie di ordinario malaffare condite da reticenze e omertà: i tre egiziani che hanno pagato 2 mila euro a un marocchino "sconosciuto" per un appartamento in via Bruzzesi; una marocchina incinta al settimo mese che ha pagato "un italiano di 26 anni, di nome Fabio, incontrato al parco", per un alloggio di via Spaventa, mentre un'altra marocchina l'ha avuto in via Tommei da un italiano, che le ha anche cambiato la serratura. Trecento euro li ha intascati un altro marocchino per sistemare, in via Bellini, Katia, italiana di 22 anni, con una figlia di cinque. Una donna egiziana con due bambine piccole invece ha dovuto sborsare "1.050 euro ad un marocchino sconosciuto" per due vani più bagno in via Famagosta. E pazienza se quelle due stanzette erano già state assegnate dall'Aler ad un italiano di 76 anni, che ora dovrà aspettare chissà quanto un'altra sistemazione. Gli spacciatori di case restano impuniti, mentre gli abusivi, opportunamente istruiti, si fanno trovare da agenti e carabinieri con un attestato di gravidanza, qualche pargolo al seno e magari un anziano parente con certificato medico. E nessuna legge li potrà cacciare. L'ente proprietario presenterà una querela per occupazione abusiva che giacerà in tribunale, in attesa di un'improbabile sentenza di sfratto. Fino a oggi nessuna inchiesta ha fatto luce sul fenomeno, anche se in sospetti si rincorrono. E spesso ricadono su altri inquilini o addirittura sugli stessi dipendenti di Aler e Comune. Accuse mai provate. O forse mai approfondite. L'unica condanna è di Francesco G., 41 anni, dovrà scontare tre anni e quattro mesi per aver estorto, puntando una pistola alla tempia, 1.500 euro a una donna incinta a cui aveva procurato una casa. Le indagini hanno accertato che l'uomo, un inquilino Aler, aveva occupato una serie di alloggi che poi 'rivendeva'. Per correre ai ripari l'azienda ha messo in piedi una task force. Siccome l'unica speranza di cacciare l'occupante è sorprenderlo in flagranza di reato, l'Aler ha predisposto una squadra che comprende un fabbro, un medico (200 euro a chiamata) e un proprio ispettore. La squadra, appena riceve la segnalazione di una porta sfondata, avverte le forze dell'ordine e si precipita sul posto. Nei primi nove mesi dell'anno sono stati così sventate 513 occupazioni su 711 segnalate. Ma i costi sono alti. Ogni intervento, compresa l'installazione di una lastra di piombo saldata al posto della porta, costa mille euro. Briciole in confronto al danno che le occupazioni provocano alle casse degli enti. Aler, denuncia che nel mirino dei senzacasa finiscono spesso interi edifici sgomberati per lavori di ristrutturazione: "Si assegnano gli appalti, si aprono i cantieri, ma gli operai non possono procedere perché in quegli edifici, in poco tempo, vanno a vivere famiglie abusive che noi non possiamo mettere per strada". L'altro espediente a cui ricorre l'Aler è quello di rompere, a colpi di piccone, i bagni degli appartamento sgomberati. Un metodo anti-economico ma efficace, perché permette alle forze dell'ordine di decretare lo stato di inagibilità dell'appartamento, con il conseguente allontanamento coatto degli occupanti. Mentre l'ultimo strumento burocratico è la delibera regionale del 2004, che vieta i bandi per le case popolari a chi in precedenza ha occupato abusivamente. Ma anche il racket ha affinato le armi e ora colpisce soprattutto di notte e nei fine settimana, quando gli assistenti sociali sono difficilmente reperibili e diventa impossibile assicurare sistemazioni provvisorie in strutture di accoglienza. E infatti le occupazioni non si fermano, anzi. A ondate diverse, coinvolgono etnie differenti, a riprova del tam tam dell'organizzazione che le pilota. A San Siro occupano i marocchini, al Giambellino e nel quartiere Spaventa gli egiziani, mentre a Quarto Oggiaro è il momento dei romeni, di cui molti rom. Gli inquilini raccontano di veri e propri giri di perlustrazione compiuti durante la settimana. Poi, a metà settimana, arrivano le roulotte cariche di masserizie. E la domenica, all'alba, tutti i membri della famiglia escono dalla roulotte e salgono fino all'appartamento che qualcuno gli ha segnalato. A ottobre i carabinieri hanno salvato una famiglia rom, sorpresa a occupare un appartamento di un anziano morto da pochi giorni in via Lopez 8, e cacciata con violenza dagli abitanti dello stabile. "Poche ore dopo", racconta Donato, energico vecchietto a presidio del pianerottolo, "sulla porta di quell'appartamento è comparso un biglietto con il nome di un italiano che l'aveva subito dopo occupato illegalmente". E la tensione tra i residenti aumenta. Gli inquilini regolari minacciano ronde, alcuni politici locali cavalcano l'onda del malcontento senza fare proposte concrete. Ma per avere conferma che gli alloggi pubblici sono terra di conquista basta leggere l'inserzione pubblicata su 'Secondamano' il 31 ottobre: 'Cedo casa Aler con grosso terrazzo di 35 mq. Totalmente arredata. Chiedo solo l'acquisto dei mobili. Prezzo 3 mila euro'. Anna Bubbico, responsabile della segreteria di presidenza dell'Aler, racconta di aver fatto la denuncia e di aver telefonato, fingendosi interessata. Le hanno risposto che l'appartamento era già stato assegnato. Le case dell'Aler di Milano non fanno gola soltanto al racket delle occupazioni abusive. Anche i partiti politici e le associazioni più o meno stravaganti hanno fatto un'abbuffata di locali pubblici, regolarmente assegnati, ma con canoni d'affitto decisamente fuori mercato. Grazie a una mozione del consigliere regionale di An, Silvia Ferretto Clementi, l'Aler è stata costretta a rendere noti i beneficiari di 160 locali di proprietà della Regione. Trenta di questi sono occupati dai partiti politici, sopratutto ex Ds e Rifondazione (16 unità immobiliari). Tutti gli altri ospitano le attività di associazioni ben note, come la Lega italiana per la lotta contro i tumori, ma anche di sigle poco conosciute o addirittura misteriose. È il caso del Centro culturale Gawasi ('Che promuove la diffusione della rumba gitana'), dell'Ambasciata di Calabria, nel quartiere Botticelli, e del Centro studi Gianni Prosperini, insigne latinista, nonno dell'attuale assessore regionale al Turismo, Pier Gianni, che ammette che in quello scantinato da tempo non si sente parlare in latino. Una distribuzione di spazi, come si vede, trasversale, che ha suscitato le proteste delle 14 mila famiglie in attesa di un alloggio. G. D. |
Post n°130 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
CHE FINE HA FATTO LA COMMISSIONE? LE OCCUPAZIONI SONO IN AUMENTO DAL GIAMBELLINO AIUTOOOOOOOOOOOOOOO!
|
Post n°129 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°128 pubblicato il 16 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°127 pubblicato il 10 Aprile 2008 da nisidacapino
|
Post n°126 pubblicato il 06 Aprile 2008 da nisidacapino
L'INCHIESTA. Annunci esplici o velati, rivolti a chi deve pagarsi gli studi |
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:00
Inviato da: MiniVer
il 22/02/2013 alle 00:43
Inviato da: Marino
il 24/03/2010 alle 22:36
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:18
Inviato da: nisidacapino
il 13/02/2008 alle 00:05
Decreto sicurezza sugli impianti degli immobili
Il nuovo regolamento in tema di sicurezza delle strutture domestiche, , diffuso lo scorso 27 marzo, ha fatto discutere molto, ma pochi sono riusciti davvero a capire cosa prevede oggi la legge.
“In realtà – spiega Lidia Ranghetti, Coordinatrice giuridica, tecnica e fiscale di Gabetti Property Solutions – quella resa nota alcuni giorni fa è una norma regolamentare che ribadisce i contenuti di alcune disposizioni di legge già esistenti in tema di impianti. La differenza però è che mentre prima si aveva un atteggiamento poco chiaro sull’argomento, oggi si tende a parlarne e mettere in guardia i cittadini sugli eventuali rischi e sulle nuove procedure da seguire al momento di effettuare una transazione, una donazione o un contratto di locazione immobiliare”.
Da oggi quindi, prima di partire con le trattative per una compravendita, il venditore avrà l’obbligo di certificare (con un apposito modulo firmato) lo stato di manutenzione degli impianti della propria casa. “L’acquirente tuttavia, potrà effettuare l’acquisto anche se gli impianti non sono a norma, purché firmi una dichiarazione in cui dichiari di aver preso visione dello stato di manutenzione dei sistemi domestici,prendendosi così tutte le responsabilità del caso”.
A livello pratico dunque non cambia nulla ma, a differenza di quanto si temeva all’inizio, la compravendita può avvenire anche se i sistemi non sono in regola. Purché l’acquirente ne sia esplicitamente informato.
Ciò spingerà naturalmente i venditori a mettere a norma i loro impianti e soprattutto andrà ad influenzare il prezzo finale dell’abitazione, diventando così un elemento di trattativa. Ovviamente, più le strutture saranno ben tenute, maggiore sarà il prezzo di vendita della casa e viceversa, proprio come succede oggi per la certificazione energetica.
“Con tutta probabilità - conclude la Ranghetti – gli effetti di questa nuova norma tenderanno a livellare i prezzi degli immobili usati, senza incidere sulla possibilità o il numero di compravendite che si effettueranno”.