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Messaggi di Luglio 2016

Italia in coda

Post n°1364 pubblicato il 28 Luglio 2016 da accademiartigestione
 
Foto di accademiartigestione

E' proprio unIngrato compito quello di commentare i dati macro-economici quotidiani. Anche a non volerlo, anche ad essere abituati a vedere il bicchiere mezzo pieno nel commento dei dati macro, come italiano cosciente e responsabile non è possible esimersi dall'evidenziare una situazione precaria e sempre sull'orlo del collasso quale quella in cui naviga da anni il nostro amato paese.
Anche oggi per dire in Germania disoccupazione -7K contro attese a -3k quindi in deciso miglioramento. In Spagna un comunque drammatico 20% ha fatto meglio delle attese a -20.40%.
In Gran Bretagna tutti, compresi i nostri politici, a gridare mamma mia la Brexit...eppure nell'ultimo mese l'indice immobiliare ha fatto +0.5% contro attese a -0.2%.
Che dire le soluzioni sono davanti ai nostri occhi ogni giorno: l'UE e l'euro non fanno per noi, non c'è altra via!.

 

 
 
 

Oltre la Brexit

Post n°1363 pubblicato il 27 Luglio 2016 da accademiartigestione
 
Tag: Brexit
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Brexit o non  Brexit l'economia inglese corre. E non solo su base annuale ma anche nel trimestre che più avrebbe dovuto patire la paura del babau Brexit. Nel frattempo invece negli USA una carrellata di dati macro sotto le attese era da un po' che non si vedeva. Dagli ordinativi di beni durevoli ai dati immobiliari non si è salvato nulla.
tutta benzina rossa che faciliterà la Yellen  nel compito di assecondare le colombe che non vogliono nuovi rialzi dei tassi americani.
Certo le borse inizialmente non gradiscono ma poi i grandi operatori realizzano che hanno denaro gratis e chissà che agosto non prepari davvero il Top di cui abbiamo parlato.

 
 
 

Germania stop!

Post n°1362 pubblicato il 25 Luglio 2016 da accademiartigestione
 
Foto di accademiartigestione

Mentre in Italia si sta prendendo coscienza che a fatica il PIL starà, forse marginalmente, sopra lo zero, i vicini tedeschi festeggiano stamani un IFO record a 114.7 contro le attese a 114 e il precedente a 114,6.
Possibile che a nessuno venga il dubbio confrontando queste situazioni opposte che la politica UE non è studiata e tarata per tutti membri in egual misura? Anzi, che sussistendo diversificazioni fiscali, burocratiche e legislative, questa omogeneizzazione non sarà mai obbiettivo raggiungibile? Ma forse dobbiamo restare nell'UE per lentamente affondare e magari dare anche il nostro consenso al bombardamento di ospedali in Siria colmi di bambini e donne ferite!
Il fatto che gli attentatori siano stati cittadini belgi, francesi o tedeschi che importa quando ci sono miliardi di bombe da utilizzare e discrete remunerazioni per chi decide di utilizzarle!

 

 
 
 

Brexit news

Post n°1361 pubblicato il 22 Luglio 2016 da accademiartigestione
 
Tag: Brexit
Foto di accademiartigestione

 Ma la Brexit non doveva essere un disastro? Eppure la disoccupazione è scesa in Gran Bretagna al 4,9% uno dei dati migliori al mondo.
Ovviamente non sono solo rose e fiori. Oggi le vendite al dettaglio sono uscite inferiori alle attese....anche se vorrei vederlo in Italia un +3.9% annuo...
D'altronde non ci voleva un genio, e in effetti c'ero arrivato pure io , per capire che unione, fatta solo di moneta (gestita peraltro con la logica di un solo paese) e burocrazia, lasciando fuori politiche strategiche comuni (guerre escluse) , fiscalità, condivisione del debito e priorità alla risorse e produzioni interne, si sarebbe rivelata un fallimento. E per questo chi ne esce vede la disoccupazione, che per me resta la base di tutto, diminuire.
Ricordiamo anche la rinascita della piccola Islanda che abbandonato il progetto e le dinamiche adottate per rientrare nei paramenti UE è rifiorita e ha la disoccupazione ai minimi storici.

 

 
 
 

Qualcuno rivuole il marco

Post n°1360 pubblicato il 21 Luglio 2016 da accademiartigestione
Foto di accademiartigestione

In settimana abbiamo visto uno Zew tedesco mai così negativo -6.8 contro attese a +9 non si vedeva da tempo.Qualcuno potrà sostenere che anche quello UE -14.7 contro attese a +12.3 non brilla. Sì, certo, ma, a parte il fatto che lo Zew europeo è un 'invenzione recente nelle logica egemonica teutone per cui anche dati tipicamente nazionali vengono ripresi a livello UE, resta comunque un dato sui cui riflettere. E molto!
E' evidente come anche il consenso interno alla politica tedesca fatta di ossessivo contenimento dell'inflazione  a fini di colonializzazione e non proprio di vantaggio per la popolazione locale (nessuno ce lo toglie dalla testa), sta cominciando a stancare anche i tedeschi. Se le spinte autoctone dovessero sommarsi ai problemi enormi del sistema bancario tedesco (sì, anche loro hanno" belle" grane da risolvere) non possiamo escludere che il risultato sia quello che già molta parte dell'opinione pubblica tedesca auspica : ovvero il ritorno al marco.
Per ora sia a due indizi... stiamo a vedere...

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: accademiartigestione
Data di creazione: 22/03/2010
 

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