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Infedele/fedele: n. 2

Post n°2 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da ageska

Respiriamo un attimo.

Ageska mi dice che per sciogliere il nodo dovrei narrrare a me stessa l'ORIGINE prima del mio primo incontro con il genere maschile.

 

Servirà?

 

Intanto, comunco al mondo che ANCHE OGGI 19 GENNAIO 2013 : "IO LO AMO".

 

 

Ma andiamo indietro nel tempo.

La mia mente corre veloce al 1990: come atto generativo in cui si è determinata la mia essenza di donna, fedele.

Nella mia anima sento che lo start x ricostruire inizia lì.

Allora è da lì che partirò per capire.

 

Il primo amore poi lasciato; come la lunga lista che ne è seguita, ognuna x ragioni diverse, da me lasciato: preciso che “lasciato” o “fattosi lasciare” cambia poco, tranne che in un aspetto.

Infatti “Lasciare deliberatamente” qualcuno al quale si è donato il nostro tempo totale è infatti – senza dubbio-  un atto di infedeltà, il più cruento ed egoista fra tutte le azioni deliberate di “vilipendio umano”.

L’immagine di quell’uomo accasciato a terra, col volto rigato di lacrime, mente Claudio Baglioni cantava dallo spalto centrale alla ribalta del suo concerto...

“ la mia sigaretta brilla rossa………insieme a luci di perifeeeria…dimmi cosa c’è che ci hanno fatto…dimmi cosa c’è che io non hooo….perchè tutto è finito come cenere in un piatto…e quei ragazzi che eravamo noi….non ci sono più…ùù ..ùù”   

Ed io che andavo via… ancor oggi mi fa sentire peggio di un verme e mi schifo al punto da volermi auto-schiaffeggiare: quell’uomo mi dava TUTTO se stesso.

  

Perciò ond’evitare di indagare sul nulla, ragionando per congetture, prendiamo le premesse da un dato incontrovertibile: ciò che è accaduto e perché, rielaborando sensazioni, motori del tutto.

Sensazioni.

 

La sensazione che io avverto di lui è di un peso. Hai presente un pugno sullo stomaco o un nocciolo in gola ? Esattamente identico.

Lui mi dava ogni cosa, ma mi ossessionava delle sue manie.

Nel corso degli anni poi ho capito che OGNI UOMO, tutti, hanno una mania.

 

La sua mania ossessiva era l’estetica ed il fisico, la bellezza e l’opulenza.

Inizialmente era carino avere un ragazzo che ha cura della tua persona, che ti suggerisce come mangiare, come truccarti, cosa indossare.

Ma dopo un po’ ero trasformata in una sua Barbie.

 

Sceglieva il giorno prima, persino cosa avrei dovuto indossare x recarmi ad una festa/incontro/ scuola lo smalto sulle unghie, il colore dei collant, la crema per il viso per l’atmosfera secca, il balsamo più adatto per la pettinatura che avrei fatto.

E’esattamente quello cui sono stata  esposta dall’età di 16 anni-fino a 21.

 

Sceglieva altresì il mio profumo ed abbinava il deodorante, criticando se la fraganza non era abbinata con il bagnoschiuma.

Aveva la mania per i miei capelli, che voleva sempre sciolti e ricci. Se trovava una doppia punta, mi sgridava perché non ne avevo cura.

Ma il problema è che avevo solo 16 anni!

 

Domanda: perché consentivi tutto ciò?

Risposta: per amore? Per sfida?

                                               

Forse era plagio. Lui mi esaltava a dismisura.

A 16 anni ancora non compiuti ero molto più femminile di oggi e sfoggiavo capelli lunghissimi con mille boccoli curatissimi. Sembravo una bomboniera viziatissima.

Ma dopo un po’ quella sua costruzione fantastica su di me, cominciava a molestare la mia anima: non accettavo quell’immagine di me.

 

Lui arrivò a proibirmi: mozzarella, nutella, fritture, carne di maiale, prosciutto…

Dio mio, avevo dimenticato quei momenti angoscianti.

Ma la sera, quando passeggiavamo, io ne ero affascinata: era il mio punto di riferimento, era stato così bravo a creare un legame fondato sul bisogno.

Non camminavo mai da sola, e quando capitava, mi sentivo monca.

 

Ero appagata nei miei bisogni adolescenziali, ma ero vuota negli affetti concreti.

 

Dentro di me si era dipanato un vortice di logorio quotidiano, ove io ero strumento di me stessa, oggetto da custodire come un bene materiale prezioso.

 

 

Ecco risposto: allora la rottura, la violazione del patto avviene x una mancanza?

Tradiamo – fisicamente o moralmente- quando avvertiamo il bisogno di un quid essenziale?

 

Beh, per me ha valore essenziale l’affetto nell’anima.

Quindi, rompo i legami se privi di connivenza affettiva.

 

Infatti, piuttosto che TRADIRE, io immediatamente lasciavo.

Con lui è iniziata la lunga serie di relazioni che ho gettato a mare.

Quindi, NON TRADIVO perché avevo possibilità di RECIDERE, sublimando, come dicevo, il tradimento al patto d’amore.

 

Dunque, il tradimento nasce dal bisogno di un qualcosa che MANCA?

Ma a me NON MANCA PROPRIO NIENTE.

A me ORA  manca solo LUI !!! Quanto lo AMO !

:)

 
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