"ARS NULLUM HABET INIMICUM NISI IGNORANTEM"
CORNELIUS de BIE
Un opera d'arte non è un ente intramondano nella rete dei rimandi, ma ente che dischiude un
suo mondo, istituisce un mondo di valori e di significati che provengono dalla materialità fisica
della terra.
M. Heidegger
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Post n°508 pubblicato il 24 Giugno 2013 da Alcestidgl2
L’Arena di Verona compie quest’anno CENT’ANNI. L’Arena fu utilizzata, al pari del Colosseo, per offrire ai cittadini veronesi svariate tipologie di ludi e di spettacoli, tra i quali anche lo scontro tra gladiatori. Restaurata da Teodorico, re dei Goti, la sua cavea fu adoperata come cava di pietre di marmo per la costruzione di edifici e case attigue, tutt’ora visibili. Dal 1600 sede di giostre e spettacoli come la caccia dei tori, l’Arena di Verona dal 1800 ospitò una serie di opere liriche, prima fra tutte La Santa Alleanza, con le musiche di Gioacchino Rossini. Pur tuttavia la prima stagione lirica fu nel 1913. Da quell’anno, anfiteatro veronese divenne il più grande teatro lirico all’aperto al mondo.
Marco Marcola Verona, 1740 - 1793 Commedia dell’Arte in Arena 1772 olio su tela, 115 x 84,2 cm Chicago, The Art Institute of Chicago Gift of Emily Crane Chadbourne Iscrizioni: siglato “M M” e datato al centro a destra 1772 Questo dipinto, concepito en pendant con “Spettacoli di Strada”, conservato oggi alla galleria Previtali di Bergamo, faceva parte, nell’Ottocento, della collezione veronese del conte Enrico Murari Bra. Ora esso si trova a Chicago ed è stato donato nel 1922 all’Art Institute of Chicago da Mrs Emily Crane Chadbourne che lo aveva presumibilmente ereditato dal padre Richard T. Crane, industriale americano e avido collezionista d’arte. La Mostra “Il Settecento a Verona, Tiepolo, Cignaroli, Rotari, la nobiltà della pittura” che ha avuto luogo al Palazzo della Gran Guardia a Verona dal 26 novembre 2011 al 9 aprile 2012, ha offerto per la prima volta la possibilità di vedere questo dipinto in coppia a “Spettacoli di Strada”. Marco Marcola, famoso per le sue tele con pitture di genere e artista di una vasta produzione diffusa principalmente in area veneto – lombarda, raffigura una rappresentazione teatrale eseguita all’interno dell’Arena di Verona in un teatrino effimero. Ai piedi del palcoscenico c’è una folla pittoresca e varia dove si mescolano aristocratici, teatranti, contadini ognuno definito nella sua personalità.
Un piccolo omaggio all’Arena di Verona, dalla quale ho udito spesse volte arie e romanze meravigliose.
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O mio Signore,
Non prendermi per schiavo,
perché ho in me il senso della libertà.
Non cercare di indovinare i miei segreti,
perché ho in me il senso del mistero.
Non costringermi alle carezze,
perché ho in me il senso del pudore.
Non umiliarmi,
perché ho in me i senso della fierezza.
Non abbandonarmi,
perché ho in me il senso della fedeltà.
Sappi amarmi ed io saprò amarti
perché ho in me il senso dell’amicizia.
"Il più piccolo felino è un capolavoro"
(Leonardo Da Vinci)