Agorà

Sono una persona abituata a stare con tutte le razze e tutti i credi, una cittadina abituata a combattere tutti i soprusi e tutte le intolleranze, una laica senza tabù. Ma ora sono indignata con chi non sente il puzzo di guerra santa in arrivo, con chi ai figli di Hallah gliene concede un po’ troppe, anche quello che non chiedono. Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura, o presunta cultura, quando loro disprezzano la nostra? IO VOGLIO DIFENDERE LA NOSTRA e vi informo che il crocefisso mi piace più della mezza luna con una stella al centro, più del budda, più del totem, più di qualsiasi altro simbolo religioso. TE LO DICO IO QUALI SONO LE IMMAGINI MOLESTE. SONO QUELLE CHE MOSTRANO LE ESECUZIONI DELLE DONNE, NELLA PIAZZA DI KABUL, COLPEVOLI DI NON SI SA COSA. SONO I BURKAH CHE TI COPRONO IL VOLTO STRAPPANDOTI L’IDENTITÀ UNITAMENTE ALLA DIGNITÀ DI MOSTRARE IL TUO VISO E DI ESSERE UNA PERSONA, SONO IL DISPREZZO CON CUI I MUSSULMANI TRATTANO NOI DONNE. Infine sono indignata nei confronti delle persone che pur non essendo stupide o cattive ancora si cullano nella prudenza e nel dubbio. La nostra è una cultura cristiana e va difesa a prescindere dal laicismo individuale, è una libertà di espressione di un popolo frutto di millenni di tradizioni e non va soppressa. Con simpatia Cinzia

Io prendo ad esempio la civile e laica Francia. Nella scuola francese sono vietati tutti i simboli religiosi. Il concetto è che gli alunni, come del resto i cittadini, sono uguali davanti alla legge. In Italia si fa fatica ad accettare questo principio. Ciao, Franco.

Concordo col tuo post. Ciao, Gianni

Siamo in pochi. Da destra e da sinistra, per non parlare del centro, è una voce sola. Ciao, Franco.