Tracce di rossetto.
Emozioni, sentimenti, esperienze di vita a confronto, sotto la lente d'ingrandimento della memoria.
Post n°14 pubblicato il 07 Aprile 2007 da SeFossiMichelle
Da sempre restia a trattare pubblicamente le mie vicende personali, oggi ho ritenuto opportuno concedere una deroga alla mia riservatezza, per esporre a voi, amici bloggers, la terrificante esperienza che ieri ha coinvolto, in primis, il mio cane, Laika, e necessariamente anche me.
Questa opinione scaturisce dalla consapevolezza che quanto sto per raccontare possa produrre una qualche utilità, non solo a coloro che, come me posseggono un cane e sono legati a questo da un sentimento di autentico affiatamento, ma anche a coloro che per dovessero casualmente imbattersi in un litigio tra cani.
Nel pomeriggio di ieri stavo conducendo Laika, un cane meticcio vispo, giocherellone e affettuosissimo, di piccola taglia e dal mantello nero, a passeggio in un’area, adibita allo sgambamento dei cani, che il Comune di Ferrara ha mirabilmente istituito.
Nel corso della consueta camminata giornaliera in un luogo dove riesco pure a distanza ad identificare i cani, perché ormai li conosco, ho notato che si stava avvicinando a Laika con fare ben poco amichevole, un cane di razza pitt-bull. In un lampo quest’ultimo, ringhiando, cominciava ad alitare con irruenza attorno al mio cane. A questo punto ho alzato Laika, per sorreggerla tra le mie braccia, visto che manifestava molto spavento. Il pitt-bull con un balzo ha poggiato le sue zampe anteriori sul mio torace, continuando con insistenza ad annusare Laika fra le mie braccia. Lei, dimenandosi per lo spavento è sfuggita alla mia presa, divenendo così preda delle fauci implacabili del pitt-bull, che con i denti la stava afferrando ripetutamente all’altezza del collo.
Terrificata da ciò che i miei occhi stavano vedendo, incurante del rischio che io stessa stavo correndo, ho bloccato il pitt-bull trattenendolo con forza dalle cosce. E’ poi sopraggiunta, sotto choc, la proprietaria di Mina, questo è il nome del cane, che prontamente è riuscita ad allacciargli il guinzaglio. Laika sanguinava al naso e al labbro inferiore e piangendo con strazianti guaiti, si riparava attorno alle mie gambe.
Ora stà bene e le è già tornata la voglia di correre e giocare. A me invece sono rimaste impresse quelle orribili scene…
Non ho fatto nulla di speciale, perché chiunque umanamente avrebbe cercato di salvare una vita. Naturalmente non provo alcun risentimento nei confronti di Mina, il bellissimo esemplare di pitt-bull, autore dell’aggressione a Laika.
Resto piuttosto sgomenta sul carente addestramento che ricevono questi cani, i quali, per legge, debbono essere denunciati come si fa con il porto d’armi.
Io cerco di seguire i basilari rudimenti dell’educazione del cane, perché so che da essi dipende il rapporto stabile, improntato anche sull’obbedienza, che si deve instaurare tra proprietario e cane.
E’ notorio, infatti, che il cane “concepisce” la famiglia, nella quale entra a far parte, come il proprio branco ed è proprio con i membri del branco che esso comincia a relazionarsi, seguendo la sua naturale inclinazione a manifestare più o meno dominanza.
Spetta proprio ai membri della famiglia-branco, con una serie di esercizi indispensabili, a mostrare di essere “superiori in grado” rispetto al cane.
§ Tutti sappiamo che in Natura il capo-branco mangia per primo ed è questa la prima regola da mettere in atto quando si adotta un cane.
§ Varcando la soglia di casa occorre sempre precedere il cane, perché anche in Natura il capo.branco, stà davanti ai suoi simili e provvede ad ispezionare il territorio.
§ Il proprietario deve sempre mantenere l’iniziativa dei comportamenti, perché anche in Natura è il capo-branco che decide sempre per primo e per tutti.
§ Ci si deve mostrare buoni capi con determinazione, coerenza e rispetto della natura del cane, senza mai manifestare debolezza.
§ Il biscottino, cioè il premio che serve a gratificare il cane non deve mai essere “gratuito”, ma deve essere col tempo captato come uno strumento di insegnamento.
Anche grazie al suddetto strumento didattico, soprattutto in città, sono irrinunciabili alcuni esercizi che servono al cane per: stare “AL POSTO”; prestare attenzione (“ATTENTO”); la posizione da “SEDUTO”; “A TERRA”, “ALT”, “IN PIEDI”; il richiamo “VIENI”; e portare la museruola e il guinzaglio…
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Post n°13 pubblicato il 29 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Il silenzio di questi giorni, care amiche e cari amici bloggers è scaturito dalle ripetute tensioni vissute in ufficio, che hanno prosciugato la mia vena, la mia verve e la mia ironia...Conto tuttavia di tornare domani a salutarvi con la consueta allegria e solarità che mi contraddistinguono. Lavorando in un Ufficio Comunale a stretto contatto con i problemi più significativi della popolazione, può talora accadere che un utente con l'acqua alla gola per uno sfratto o con l'angoscia della disoccupazione imminente ed una famiglia a carico, metta in campo tutte le iniziative e le risorse che la fantasia in quel momento di disperazione gli suggeriscono. Può capitare così di sentirsi dire bruciapelo da un utente in preda ad una crisi di collera o ad uno sfogo delirante che "Tra poco torno con il fucile da caccia", oppure "Se trovate le taniche di benzina lungo il corridoio, sapete chi le ha portate..." Superfluo precisare che solo chi vive situazioni analoghe in ufficio è ben consapevole che la denuncia alle Forze dell'Ordine non è la strada sempre perseguibile. Occorre saper mediare, fare opera di diplomazia e sfoderare quella capacità di ascolto, che è più un dono, una vocazione che non un elemento acquisito grazie all'esperienza professionale. Scusatemi se in questi giorni di tensione, il mio umore a terra non mi ha permesso di passare da voi per un saluto e per un sorriso. Da domani tornerò più pimpante che mai. Ve lo prometto! Buona serata. |
Post n°12 pubblicato il 25 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Adattate le risposte alla vostra personalità e pubblicatele. Ciascuno di noi conoscerà qualcosa in più degli amici blogger. Buon divertimento! · IL TUO PUNTO DEBOLE: La mia sensibilità. |
Post n°11 pubblicato il 25 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Eccovi il fac-simile del ricorso vincente, che ho presentato al Giudice di pace competente per territorio ad esaminare le mie rimostranze ad infrazione,rilevata con autovelox e notificatami a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. A prescindere dalle motivazioni soggettive, che possono integrare il ricorso, gli articoli di legge da me citati, in particolare l'aspetto dell'incostituzionalità della norma che prevedi di comunicare i dati del conducente, è oggetto di dibattito da tempo e al riguardo si è arricchita la giurisprudenza di settore. Qualora vi fosse stato recapitato un verbale di accertata violazione, eccovi qualche suggerimento per compilare il ricorso, con l'auspicio che il Giudice di Pace sia magnanimo. I sessanta giorni di tempo per la presentazione del ricorso, dalla data di notifica del verbale di contestazione sono TASSATIVI. Città lì, Giorno/mese/2007 AL SIGNOR GIUDICE DI PACE DI VIA , n° (C.A.P.) – FE
OGGETTO: RICORSO EX ART. 22 bis e ART. 23 L. 689/81, AVVERSO VERBALE DI CONTESTAZIONE N°1--------– Prot. Gen.------- DEL ----------, ELEVATO DA PATTUGLIA DEL COMANDO DI POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI ------------(Prov).
La sottoscritta --------------------------, nata a ----------- (Fe) il --/--/----, residente a ------------------(Prov.), in via -----------------------n° ------, telefono: -----------------------------,
RICORRE Avverso il verbale di accertata violazione al C.d.S. citato nell’oggetto, notificato in data --/--/----, a mezzo raccomandata A.R., che si allega in copia.
PREMESSO CHE:
- nel sopracitato verbale viene contestata la violazione dell’art. 142, comma VIII del vigente Codice Stradale;
- con l’atto di accertamento indicato in premessa, la Polizia Municipale di --------------------contesta la violazione che avrebbe accertato a mezzo apparecchiatura elettronica, denominata AUTOVELOX MOD 104/C-2, richiamata genericamente dall’art. 4 D.L. 121 del 20/06/02, convertito in legge n° 168 del 01/08/2002 e successive modifiche ed integrazioni;
- tale accertamento non è stato contestato immediatamente al conducente ed effettivo trasgressore, ma è stato comunicato soltanto nella predetta data --/--/---- all’odierno ricorrente, proprietario del veicolo e co-obbligato in solido, con notifica a mezzo posta del relativo verbale, così come sopraevidenziato;
- che i verbalizzanti quindi non hanno provveduto all’identificazione dell’effettivo conducente;
- che il ricorrente ritiene incostituzionale la norma che impone di fornire le generalità del trasgressore, venendo meno in questo caso il diritto alla difesa, da parte di quest’ultimo (art. 24, Costituzione);
- che il ricorrente nella data riportata sul verbale impugnato si trovava, come tutti i sabati e le domeniche, presso la piscina Comunale, nella fascia oraria riservata al pubblico (13:00-16:00) e a tale proposito si allega copia dell’abbonamento necessario per accedere al nuoto libero; - che solo dalla contestazione immediata del veicolo si sarebbe individuato il trasgressore certo della violazione contestata e che in funzione di ciò si reputa oltremodo ingiusta una sanzione ad una infrazione non commessa, poichè la sottoscritta raggiunge a piedi la piscina comunale, trovandosi a soli 50 metri di distanza dalla propria abitazione;
- che i verbalizzanti nell’atto notificato non hanno esplicitato, in modo dettagliato, il Giudice di Pace competente per territorio, tralasciando di riportarne l’indirizzo esatto (peraltro non reperibile sull’elenco telefonico provinciale), in considerazione delle difficoltà che trova l’automobilista ad individuare l’Autorità competente ad esaminare il ricorso e;
- che l’atto di accertamento è inoltre da ritenersi nullo o comunque annullabile, in quanto risulta del tutto inadeguata l’indicazione dei motivi, che hanno reso impossibile la contestazione immediata della violazione;
- che la strada in cui è stata rilevata l’infrazione (Raccordo Autostradale ---------------------, km 19+700, direttrice di marcia Ferrara O INDICARE ALTRA STRADA), non è PUBBLICAMENTE segnalata tra quelle individuate dal Prefetto, “per le quali non è possibile il fermo di un veicolo senza recare pregiudizio alla sicurezza della circolazione, alla fluidità del traffico e all’incolumità degli agenti operanti o dei soggetti controllati” (art. 4 D.L. n° 121 del 20/06/2002, convertito nella Legge n° 168 del 01/08/2002 e successive modifiche ed integrazioni);
TUTTO CIO’ PREMESSO,
considerato e ritenuto che ogni numero della premessa motiva la nullità e/o l’annullabilità dell’accertamento e che lo scrivente ricorrente reputa che l’art. 201 del Codice della Strada sia viziato di incostituzionalità, su cui si richiede al Giudice di Pace di sollevare la relativa eccezione, innanzi alla Corte Costituzionale;
Per quanto sopra,
CHIEDE
All’Illustrissimo Signor Giudice di Pace, PREVIA emissione di Ordinanza di SOSPENSIONE degli effetti del verbale di accertamento e relative sanzioni, di voler annullare e comunque dichiarare inefficace l’atto di accertamento impugnato.
Città, lì ______________
IN FEDE
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Post n°10 pubblicato il 22 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
"La sedia e' l'ideale per chi e' tanto stanco e vuoleriposaree' giusta la poltrona per chi vuole far salottoe chiacchieraree' comoda l'amaca per restare all'aria a IL MATERASSO, Renzo Arbore. Tutti noi che veleggiano intorno alla quarantina ricordano come se fosse ieri la leggendaria trasmissione Tv di Renzo Arbore con tutta la ciurma di "Quelli della Notte" del 1985. Non sono anocra le sette del mattino e dopo essermi girata e rigirata nel letto per ora, dalle 4e15 per l'esattezza, ho pensato bene di mettere nero su bianco le mie elucubrazioni notturne. Vi svelo un segreto: il MATERASSO E' NUOVO DI ZECCA, ma a mio avviso è difettoso! Avrò forse diritto di reclamare i disturbi del sonno che mi procura alla ditta che me lo ha venduto meno di un mese fa? Insomma anzichè presentarsi LISCIO, RIGIDO, con le caratteristiche del materasso ortopedico da me richieste al momento dell'ordine, presenta dELLE INSENATURE, COME DIRE DELLE ONDULAZIONI, quindi non è omogeneo, liscio nella sua struttura. Inoltre, udite, udite, tenendo la postura supina, distesa, sia sul dorso che sull'addome, il mio corpo, che è di peso inferiore a chi mi dorma a fianco, tende inesorabilmente a scivolare verso il centro del materasso, cioè in direzione dell'altro corpo disteso accanto al mio! Questa è la palese dimostrazione che il materasso non è lineare, ma curvo e insomma...permettetemi lo sfogo. Sono inferocita, perchè la situazione può essere gradevole solo per i momenti di condivisione e di effusioni...MA NON PER DORMIRE!!! Come si fa a dormire ineluttabilmente ancorati come un peso inscindibile ad un altro corpo, incapace così di compiere qualsivoglia movimento? Ditemi, posso reclamare alla ditta il rimborso della somma spesa o la sostituzione del materasso che non ha ancora compiuto un mese di vita? Ora mi catapulto sotto la doccia per ritemprarmi e via di corsa in ufficio con qualche ora di sonno perduta per colpa del MATERASSO. Il materasso è la felicità? Buona giornata a tutte e a tutti. |
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