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Parole inutili

Post n°37 pubblicato il 28 Novembre 2008 da antonio.facchiano
 

Parole inutili.

Questo è solo un grido amaro e inutile. Ma questo rospo lo rumino, lo rumino, lo butto giù ma torna sempre su. Proprio non vuole andare giù.
Il fatto che i piccoli siano ormai quotidianamente in cronaca nera fa accapponare la pelle. Il bambino venduto su e-bay (ANSA, 24 nov 2008) è solo uno dei tanti esempi; il padre che violenta le figlie per 25 anni con 19 gravidanze (Adnkronos, 25 nov 2008) ricalca una notizia simile di qualche mese fa, immediatamente coperta da un pietoso velo di vergogna, di disagio che montava dalle viscere anche solo a parlarne. Di fronte a queste cose la morte di milioni di bambini per fame, per AIDS o per morbillo diventa una notizia di routine, più fruibile, che si commenta ormai senza brividi, con la quale le nostre coscienze hanno già fatto i conti.
I cibi avariati o inquinati che vengono serviti nelle mense scolastiche, i giocattoli o il latte inquinati da sostanze tossiche, il bimbo che cade dalla finestra a scuola, il crollo di San Giuliano, e la tristezza infinita dei fratellini di Gravina di Puglia morti di paura nella cisterna... , sono ormai tutte fatalità senza colpevoli, fatalità di cui non è più obbligatorio vergognarsi. La deroga nelle scuole alla legge sulla sicurezza (la famosa 626), denunciata da Bertolaso in parlamento in questi giorni, sarebbe una vergogna insostenibile altrove, ma qui ad ogni singola legge si applica una eccezione, una deroga, una proroga, un indulto, uno sconto. E là, dove non arriva la fatalità maligna, là arriva la colpevole incuria, la mancata prevenzione, la diversione dei fondi verso altre esigenze considerate prioritarie.
E ancora più nera delle morti bianche, vediamo ormai quotidianamente la morte dei nostri angeli.
Hanno venduto un bambino su e-bay. E allora? Dove
è lo scandalo? Lo hanno solo venduto, non lo hanno mica mangiato!! Ora dovremmo stupirci per questo e non per il commercio bestiale degli organi di cui si parla da anni, non per la pedopornografia tollerata in qualche caso, o per i bambini-soldati, o anche per il lavoro minorile che cancella l'infanzia e il futuro ai bambini?
Quanto grave deve diventare il disinteresse e il quotidiano mercimonio dei piccoli (e dei grandi) per poter finalmente alzare una voce unanime che non sia solo belle parole di sdegno che si dimenticano un'ora dopo? E il sorriso sereno sul viso dei piccoli, garanzia di forza interiore, di vita intensamente sentita, di vita non sprecata, di voglia di vivere, questo sorriso è sempre più difficile da trasmettere, ma proprio per questo è oggi più che mai necessario.
Questo è solo un grido inutile, lo so; un grido inutile, accorato e sincero come "Ti voglio bene" detto con voce malferma al microfono di un funerale che non doveva esserci.
Queste sono solo parole... ma cos'altro potrei fare io?
Io non posso fare altro.

Antonio Facchiano

 
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