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Addio all’Uomo della Luna: Neil Armstrong (2012 08 25)

Qualche giorno fa, il 25 Agosto, l’astronauta Neil Alden Armstrong è deceduto a seguito di complicazioni dopo un’intervento chirurgico di quadrulo bypass coronarico avvenuto il 7 agosto. Nato il 5 agosto 1930 aveva appena compiuto 82 anni, la sua scomparsa è rilevante in quanto è stato il primo uomo che  ufficialmente ha messo piede sulla Luna. Si può considerare uno fra gli uomini più importanti del XX° secolo, che ha aperto una nuova era per la nuova frontiera dello spazio, che ha fatto sognare varie generazioni nella speranza dell’esplorazione spaziale. Ovviamente lo sforzo dell’impresa è stato collettivo, ma il suo primato di pioniere è diventato il simbolo della conquista dell’uomo nello spazio. Purtroppo allo stesso tempo è anche il simbolo del non ritorno, in quanto dopo le imprese delle missioni Apollo non più nessuno si è cimentato in una simile impresa.

Il suo destino fu segnato il 25 Maggio del 1961, quando il presidente americano John Fitzgerald Kennedy, in risposta al predominio dello spazio dell’URSS, pronunciò il famoso discorso al Congresso degli Stati Uniti: «...credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Non c’è mai stato nessun progetto spaziale più impressionante per l’umanità, o più importante per l’esplorazione dello spazio; e nessuno è stato così difficile e costoso da realizzare… ».

Lo sforzo americano ha successo e infatti il 20 Luglio del 1969 si realizza la storica impresa. Armstrong comandò la missione di allunaggio dell’Apollo 11, durante la fase di avvicinamento guidò manualmente il modulo lunare Eagle e lo pilotò nell’allunaggio. Molte sue frasi sono diventate celebri, appena atterrato disse:  "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata".

Sette ore più tardi uscì dal LEM, toccò il suolo lunare alle ore 2:56 UTC, pronunciando una delle frasi più famose della storia dell’uomo che la storia ricorderà: « Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità ». Della conquista della Luna successivamente dirà:  "La cosa più importante della missione Apollo fu dimostrare che l'umanità non è incatenata per sempre a un solo pianeta, e che le nostre visioni possono superare quel confine, e che le nostre opportunità solo illimitate". Le date più importanti di Amstrong sembrano essere legate alla magia solare del periodo estivo: la sua nascita, l’allunaggio e la sua morte, ma tanto successo però non gli porterà molta fortuna, sono in molti astronauti ad aver subito una crisi interiore a tal punto da richiedere cure mediche. Al suo ritorno avrebbe potuto sfruttare la sua esperienza per arricchirsi, ma si chiuse in se stesso diventando il più sfuggente e riservato astronauta, rifiutò conferenze, interviste, incarichi. Dopo la Luna non volle partecipare ad altre missioni spaziali lasciando dietro di sè tante domande che adesso non troveranno mai più alcuna risposta.  Senza Neil, adesso la Luna è ancora più lontana.