Creato da blog8 il 27/11/2007

Blog, Che fare?

discussione sui problemi della nuova era

 

 

Travaglio ogni lunedì alle h.14

Post n°13 pubblicato il 19 Maggio 2008 da blog8
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Ogni lunedi' alle h.14,00 Travaglio sul Web parlerà in diretta in streaming audio/video

clikka qui per vedere la trasmisisone

http://www.beppegrillo.it/iniziative/passaparola/index.php?s=user

 
 
 

SI PREPARA L'EPURAZIONE NEI MASS MEDIA

Post n°12 pubblicato il 17 Maggio 2008 da blog8
Foto di blog8

16.5.2008

Beppe Grillo, Travaglio, Santoro, Di Pietro: sono loro al centro del mirino, in odore di esilio, dalla tv e dai media. E ieri sera ad Annozero duro scontro tra il giornalista e Roberto Castelli.

Che cosa sta succedendo?

Dì la tua 

Il sito Dagospia li ha definiti la banda dei quattro: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Michele Santoro e Antonio Di Pietro. «Tolti di mezzo questi, il Paese si può avviare verso la modernizzazione». Addirittura. Travaglio è colpevole di essere andato ospite a Che tempo che fa a dire certe cose su Schifani & Co., che peraltro erano state dette scritte tante volte in passato e ritenute veritiere da un giudice in seguito a una querela. Santoro è colpevole di ospitare Travaglio ad Annozero e di aver dato voce ai V-Day di Beppe Grillo, quasi oscurato invece dalla stampa nazionale. Di Pietro è colpevole di aver difeso Travaglio dagli attacchi dei suoi colleghi politici provenienti sia da destra che da sinistra: «Manovre contro il manovratore. L'ultimo tentativo per fermare chi ha ancora il coraggio di raccontare i fatti anche se sgraditi alla casta dei politici. Insomma verrebbe da dire: colpirne uno per addormentare la coscienza critica di cento. Ancora non è chiaro - aggiunge di Pietro - quali sarebbero i capi d'imputazione per Travaglio visto che ha solo raccontato fatti già noti e per i quali non si era levata alcuna indignazione. Episodi su cui molti cittadini, grazie all'informazione che hanno ricevuto, possono ora farsi un'opinione e giudicare liberamente». Beppe Grillo... Beh, Beppe Grillo è colpevole a prescindere no? Sempre per questioni di "casta".

Guai a toccare gli intoccabili, insomma. Tanto che, come abbiamo raccontato ieri, ora Travaglio s'è pure sentito dire da due dei maggiori quotidiani nazionali (si vadano a vedere le proprietà e gli azionisti) che lui va in vacanza in Sicilia e le spese del residence (pure bruttino tra l'altro) gliele paga la Mafia. Il quotidiano per cui lavora, la Repubblica, lo ha attaccato duramente tramite la penna di Giuseppe D'Avanzo e la redazione si è schierata dalla parte di Travaglio e contro D'Avanzo, per aver abbattuto a colpi d’ascia un collaboratore del giornale. E intanto sulle pagine del Venerdì esce oggi un pezzo di Gianni Barbacetto che dice su Schifani le stesse cose dette alla trasmissione di Fabio Fazio. Come mai? I tempi del settimanale sono lunghi e il pezzo è stato impaginato prima dell’exploit di Travaglio.

Ieri sera epico scontro ad Annozero tra Roberto Castelli e Marco Travaglio: ecco il video dei momenti più salienti:

film http://magazine.libero.it/televisione/generali/ne8074.phtml

«All'estero si usa così — ha detto Travaglio —, i giornalisti si scusano quando fanno errori, ma se dicono la verità a scusarsi sono i politici». Un monologo seguito con attenzione ai piani alti di viale Mazzini dove aleggiava la minaccia del dg Cappon: «Travaglio alla prossima è fuori». Ma al momento, secondo i vertici Rai, non sembra che emergano nuove violazioni. Insomma, se non oggi è domani. Preparatevi: i nuovi epurati saranno loro, i quattro della banda, Grillo, Di Pietro, Santoro e Travaglio. Che ne pensi? Dì la tua

17.5.08  18,20

Quello cui stiamo assistendo é ovvio: l'ELIMINAZIONE DI QUALSIASI VOCE PIù O MENO LIBERA...

 

Ritengo che sia un'illusione dei gruppi di potere.

 

Parlo ogni giorno con circa cento persone direttamente e non solo per email. L'opinione pubblica é bven altra. Sappiamo cosa stanno facendo e non si illudano che i risultati elettorali autorizzano i partiti a fare quello che stanno facendo da un pezzo. Se siamo in questa situazione lo dobbiamo a loro.

 

La rottura é sempre più totale.

 

Contro chi userà Bossi i suoi 300.000 fucilieri?

 

A chi dobbiamo se le tasse anche regionali e comunali sono aumentate e quasi triplicate mediamente in quindici anni?

 

Se c'é qualcuno che crede di andare avanti con le 'sparate' faccia bene attenzione. Potremmo andare alle TV IN MASSA.

 

 

 
 
 

AIUTIAMO IL POPOLO TIBETANO

Post n°11 pubblicato il 16 Marzo 2008 da blog8
Foto di blog8

15 Marzo 2008

No alle Olimpiadi di sangue

L’Italia non deve partecipare alle Olimpiadi di Pechino.

I Giochi Olimpici sono bagnati del sangue dei tibetani.

A Lhasa sono morte almeno 100

persone, alcune bruciate vive. Protestavano nell’anniversario

della sanguinosa repressione cinese del 1959.
Il buddismo non è una religione di conquista, non ha causato

stragi secolari come le religioni monoteiste.

Il buddista può essere ucciso,

ma non uccide. Il governo cinese minaccia nuove

stragi se i tibetani non cesseranno le manifestazioni

entro lunedì.

Li minaccia a casa loro, in una nazione occupata.

Minaccia un popolo costretto in gran parte all’esilio.

Di cui ha distrutto i monasteri. Di cui vorrebbe cancellare

l’identità con una immigrazione selvaggia.
I tibetani sono uno dei popoli più pacifici della terra.

Da decine di anni è in atto nei loro confronti

un piccolo olocausto dagli occhi a mandorla,

ma l’Occidente volta sempre la testa dall’altra parte.

Pecunia WTO non olet. Né Valium, né lo psiconano

hanno voluto ricevere il Dalai Lama in visita in Italia

lo scorso autunno. E’ stato trattato come un paria,

prima gli affari, poi i diritti civili. I nostri grandi statisti:

la vergogna internazionale d’Italia.
Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi.

Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore

azione della loro vita. Figli e nipoti ne saranno fieri.

Molti taliani gliene daranno merito.

Li ospiterò a casa mia durante le Olimpiadi e,

come rimborso, li pagherò come personal trainer.
Le Olimpiadi di Pechino non si possono celebrare

sui massacri di Lhasa. Per ogni finale olimpica,

per ogni premiazione ci sarà il ricordo di un tibetano

assassinato e di una Nazione stuprata sotto gli occhi

indifferenti del mondo. Ho incontrato il Dalai Lama 

a Milano. Ho incontrato un uomo buono, aperto,

disponibile, ma assolutamente determinato

a restituire la libertà al suo popolo.

Lo saluto da questo blog.
No alle Olimpiadi di sangue.

Postato da Beppe Grillo il 15.03.08 12:51 sul sito

[continua" target="_blank">http://www.beppegrillo.it/2008/03/no_alle_olimpia/index.html?s=n2008-03-15'%20class="Stile13"%20target="_blank"%20>[continua]=

----------------------------------------proposte e commenti

 From: al ber

Sent: Saturday, March 15, 2008 10:22 AM
Subject: Re: BOLLETTINO: TIBET-sviluppi della situazione in Tibet

Direi che una buona soluzione sarebbe
quella di boicottare le Olimpiadi,
nel nostro piccolo evitando
di seguirle in tv,
e più in grande credo sia una
questione di sensibilità degli
atleti per una eventuale
rinuncia a parteciparvi.
Mi ha più amareggiato rilevare
l'atteggiamento degli Indiani 
nei confronti
della protesta pacifica degli
esuli tibetani
in India.
Mi auguro che le persone arrestate
(credo per far scena di fronte alla Cina,
vicino ingombrante) siano rilasciate
al più presto.
Un saluto affettuoso.
Aldo.

--------------------BOLLETTINO: TIBET-sviluppi della situazione in Tibet
da  celestinian@iol.it  per il tuo commento puoi inviare una email o inserire il tuo commento sul blog -> http://blog.libero.it/BlogChefare/  
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Gravi avvenimenti inTibet durante le manifestazioni in corso.
Consigliamo di seguire la situazione e di aiutare come si può e si ritiene la popolazione tibetana.
partita il 10 marzo da Dharamsala e diretta alla frontiera
con il Tibet è tale che riceviamo notizie dirette più volte
al giorno dagli Italiani che vi partecipano.
Queste email vengono immediatamente pubblicate
sul sito di Italia Tibet.

Segui gli avvenimenti su

http://www.italiatibet.org/

Bo Gyalo

Con preghiera di diffusione a chi vuoi e puoi.
Cara amica, caro amico

la dinamica degli eventi intorno alla "Marcia verso il Tibet"

Senterah Kristos

 
 
 

La guerra dei media

Post n°10 pubblicato il 02 Marzo 2008 da blog8

dittatura mediale?

che fare?

Cosa ne pensi?

 Porta a Porta dedicata al delitto di Perugia la dottoressa Graziottin psicologa e sessuologa di chiara fama ha detto che "Internet e' l'anticamera della prostituzione giovanile". Vespa ha sorriso condiscendente.

vedi il filmato su Youtube

http://it.youtube.com/watch?v=pgdlEg9I4mo


Pubblichiamo una lettera aperta a Bruno Vespa che è stata inviata al blog di Grillo e che lo stesso invita a diffondere sugli altri blog e newsgroups. Diffondetela.

”Egregio Dott. Vespa,
Internet raggiunge nel mondo oltre un miliardo di utenti e in Italia circa 24 milioni di persone. Ogni giorno nascono circa 120.000 blog, per un totale di oltre 100 milioni di blog in tutto il mondo. Nel solo 2007, 44 milioni di persone si sono avvicinate con un ruolo partecipativo al più grande fenomeno sociale, culturale e democratico della storia recente,
In molti paesi autoritari i blogger difendono la libertà d'espressione e la democrazia sfidando la repressione e, talora, andando in prigione per questo. Nei paesi democratici i blogger estendono la libera circolazione delle idee, la comunicazione comunitaria e in definitiva la partecipazione alla vita sociale.


La Commissaria UE Viviane Reding ha più volte ricordato che il 50% della crescita del PIL europeo e' legata allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), di cui Internet costituisce la spina dorsale. La scarsa diffusione della banda larga è forse l'indice più significativo della nostra arretratezza nel settore decisivo delle tlc.
Secondo i recentissimi dati diffusi dall'organizzazione degli operatori TLC europei ECTA, il quadro italiano relativo alla banda larga è il seguente:
1. Diffusione della banda larga: L’Italia (16,5) si sta allontanando dalla media UE (19,8) ed è sempre più distante dai paesi comparabili come Francia, UK, Germania. Siamo lontanissimi, ovviamente, dai paesi nordici. Nell’Europa dei 15 siamo superati anche dall’Irlanda, e seguiti da vicino dal Portogallo. In sostanza, la banda larga in Italia è meno diffusa che in altri paesi, a prescindere da circostanze di omogeneità industriale e sociale.
2. Crescita della banda larga nel periodo settembre 2006-settembre 2007 : In Italia vi è stata una crescita del 3%, bassissima se paragonata con altri paesi comparabili, dove la crescita si attesta tra il 5% ed il 10%.
…la distanza con il resto d’Europea si va accentuando.
Una corretta comunicazione sui mezzi di informazione di massa riguardo le tecnologie ICT potrebbe contribuire in modo importante ad avvicinare sempre più persone alle telecomunicazioni, ad Internet e all'informatica con ricadute positive per l'intero sistema. Vorremmo sottolineare che Internet è oggi il principale sistema di comunicazione mondiale assieme alla rete telefonica fissa e cellulare, e rispetto a queste ultime è molto più esteso nelle funzionalità. Come la rete telefonica, Internet viene impiegato per comunicazioni lecite come per quelle illecite. La differenza è che le comunicazioni e le funzionalità di Internet sono nella grande maggioranza dei casi pubbliche e rendono così visibili anche gli usi banali, deviati o addirittura illegali e criminali che purtroppo, proprio per la loro maggiore visibilità in rete, vengono additati come peculiari solo di Internet.
Mai nessuno però, giustamente, ha pensato di criminalizzare in maniera generica la rete telefonica, pur essendo noto, antico, esteso e grave l'uso illecito e criminoso delle reti fisse e mobili, come è testimoniato dalle intercettazioni telefoniche rese pubbliche in diverse occasioni.” Firmata, tra gli altri, da:
Luca De Biase, Juan Carlos De Martin, Michele Ficara, Alfonso Fuggetta, Enrico Gasperini, Enrico Grazzini, Marco Montemagno, Layla Pavone.

Leggi il testo completo della lettera

 

 
 
 

SITUAZIONE SOCIALE E DEMOCRAZIA - CHE SOLUZIONI CI SONO?

Post n°9 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da blog8

Il tempo di questi anni passati sarebbe stato utile se molti si fossero accorti del precipitare di una situazione che continua a precipitare e il cui degenerare non si può fermare certo con le proteste.

La rabbia e le proteste servono a poco: forse anche a creare più confusione. Abbiamo sostenuto che occorreva prendere le misure adeguate e ne abbiamo indicate.

Ma fondamentalmente é vero che non si può modificare una situazione deteriorata con gli stessi modi di pensare che l'hanno provocata. Che fare?

L'idea che forme di democrazia diretta possano consentire col tempo di sviluppare una situazione di miglior coscienza collettiva é certamente utile anche se parziale e va integrata con altri aspetti come il lavoro su di sè, il passaggio da una cultura della delega ad una cultura della responsabilità più accentuata che in passato. Solo provvedimenti istituzionali -come prospettano in tanti- sono insufficienti.

La 'matrice' che si trasforma non é fatta di sole istituzioni ma prima di tutto di individui con la loro interiorità (ad esempio con una sensibilità ed un'etica, con una psicologia e una formazione mentale -idee. conoscenze, aspirazioni, progetti, relazioni interpersonali, ecc.), che determinano comportamenti e azioni; e viceversa non si può pensare che idee, concezioni morali e quant'altro si possano modificare solo perchè si fanno delle leggi senza un corrispettivo lavoro soggettivo. Occorre cioé un modo di agire INTEGRALE che dà i quattro aspetti: Individuale (interiore ed esteriore), collettivo (interiore, cioè idee condivise da gruppi sociali o da tutti - e forme materiali istituzionali esteriori in cui si concretizzano o con cui collidono quelle idee diventate collettive condivise).

Sul piano politico non si può prescindere da questi (almeno) quattro aspetti e ogni problema per il quale si crede di prescinderne complica ancora di più la situazione come é avvenuto e sta avvenendo sempre più velocemente praticamente con ogni cosa, dalla vita individuale interiore alla vita collettiva familiare e sociale, lavorativa ecc.

La Democrazia Diretta intesa come avanzamento e presa di responsabilità diretta di ogni persona consente meglio questo approccio.

Pensare a delegare come in passato non è più evidentemente un metodo adeguato (anche se lo pensano, appunto, molti che protestano...), e gli stessi equilibri tra le forme interne alla democrazia italiana costituzionale che prevede sia azione diretta che delegata non sono più adeguati (es. art. 75 sez.II della Costituzione che vieta referendum per trattati internazionali, leggi tributarie, di bilancio, amnistia e indulto).

Il pericolo che tra gli aspetti istituzionali e le istanze soggettive (sia individuali che collettive) si arrivi ad un conflitto sempre più aperto é sempre più evidente.

Il riequilibrio non può essere definito solo con le forme tradizionali che passano attraverso la delega. I fatti in particolare di questi ultimi anni e ultimi mesi lo dimostrano.

Riportiamo quanto abbiamo detto già altre volte e invitiamo ad entrare nel merito delle questioni e anche degli aspetti organizzativi senza i quali non è possibile fare il salto dalla semplice contestazione alla proposta fattiva.

-------testo: Che fare?-----------

I problemi che si accavallano sia individuali che sociali si ripercuotono sulla serenità e sulle prospettive individuali e sociali.

La domanda che ci poniamo é

Che fare?


deleghiamo ad altri la risposta ai nostri problemi?
e se si, in che misura è possibile alla luce dell'esperienza umana e sociale che stiamo facendo nella nostra società italiana?

Oppure: é possibile, spostando l'asse delle decisioni sociali verso i cittadini più che in passato, che questi possano decidere meglio di quanto fanno oggi i responsabili cui sono delegati poteri decisionali ai vari livelli?

Verso quali valori ci muoviamo?

E se riteniamo che taluni valori debbano cambiare o di accettarne il cambiamento in atto almeno in parte, quali valori vanno mantenuti del passato?

Questi sono solo alcuni dei problemi che si presentano in tutti gli àmbiti della nostra vita, lavoro, educazione, scuola, relazioni familiari e sociali, religione e spiritualità, organizzazione sociale e scopi della vita.

Questo blog é aperto a tutte le questioni che si pongono in questa nuova era.

E il confronto é parte essenziale della costruzione di una risposta.

A differenza della TV e della radio, sul blog - senza altri limiti che quelli della correttezza (ovviamente) - le persone possono scambiarsi in piena e paritetica interattività, e sostanzialmente senza limiti, le loro opinioni e le loro proposte compresa la discussione sulle forme organizzative sociali e collettive.

In questa fase storica sono infatti in crisi tutte le forme di organizzazione sociale, dalla coppia alla società mondiale nel suo complesso.


E quali esperienze che si stanno facendo in mezzo alla società possono essere utili ad una rielaborazione delle forme sociali e dei relativi valori ?

Anche per questo il blog promuove la condivisione di esperienze sia locali che di altre parti del mondo per guardarsi intorno ampiamente e avere una riflessione collettiva che con altri mezzi mediatici ci viene invece venduta confezionata  e pesantemente condizionante.

Ponete i problemi, poneteli il più possibile correttamente e ponete anche le vostre soluzioni e proposte così come i vostri dubbi

Se possiamo costruire un pezzo anche piccolo del nostro futuro migliorando e condividendo con i nuovi strumenti di comunicazione, facciamolo

Il moderatore

comunicazioni al moderatore possono essere inviate a

blog.e@libero.it

 

 
 
 

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