Creato da luigifuda il 30/01/2007
Caulonia: l'amministrazione, l'opposizione, la società civile
 

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CAULONIA

Post n°153 pubblicato il 08 Marzo 2009 da luigifuda

BRONZI, CHE MALEDIZIONE

Si creda o meno al malocchio, alla sfortuna, agli jettatori, ai menagramo, alla scalogna, alla sfiga, alla jattura, insomma alla jella, fatto è che alcuni di quelli che hanno avuto a che fare con i Bronzi di Riace, hanno avuto guai perlopiù seri. Tutto cominciò quel 16 agosto del 1972 quando le due statue vennero scoperte nel mare di Riace. E' certo, come qualcuno ha scritto tempo addietro, che molti addetti all'archeologia, siano stati colpiti da grandi disgrazie, e per restare nel nostro ambito, alcuni luttuosi avvenimenti lasciano molto da pensare. Stefano Mariottini, il chimico romano e sub dilettante, il ritrovatore dei Bronzi, perse la prima moglie (Maria Antonietta Pisani originaria di Monasterace, l'antica Kaulon) e il figlio Andrea, di appena un anno, in un pauroso incidente d'auto, appena quattro mesi dopo la scoperta delle sculture greche. Morì il Soprintendente Giuseppe Foti che ordinò che le statue dovevano essere immediatamente portate al Museo di Reggio Calabria e che egli stesso accolse a distanza di qualche giorno dal ritrovamento. E' stato un viaggio tragico quello effettuato con il camion che trasportò i due Bronzi da Riace a Reggio Calabria, il 22 agosto del '72. Quello stesso giorno il recupero venne portato termine e le due statue, poste su barelle imbottite di gommapiuma, vennero trasportate d'urgenza su un camion alla volta di Reggio Calabria. Alla loro partenza il sindaco di Riace del tempo, Giuseppe Zurzolo, cercò di bloccarle insieme alla popolazione, ma venne persuaso dai Carabinieri e dai Finanzieri. Il viaggio fu una vera e propria peripezia.

Negli anni avvennero altri piccoli fatti, sui quali resta il dubbio dell'evento soprannaturale, ma non si può tralasciare di menzionare l'ultimo accaduto a Caulonia, a pochi chilometri di distanza dal luogo di ritrovamento delle famose statue.

Il comune aveva deciso da poco tempo di installare sul lungomare due copie riproducenti le sembianze dei Guerrieri di Riace, a grandezza naturale.

Non passò molto tempo e una potente mareggiata spazzò via buona parte del lungomare. E nel popolo cominciò a girare la voce sulla fama di jattura dei Bronzi di Riace.

Il problema, a quanto ancora si sente dire dalle persone più anziane del piccolo centro di Riace, è che lo spostamento  delle sculture dal fondo marino non è stato altro che un'azione di profanazione di un sito che, nella credenza popolare, era dedicato ai Santi medici anargiri Cosma e Damiano, per i quali nel paese del reggino esiste una particolare venerazione. Il dato più interessante è il fatto che  proprio nel luogo in cui furono rinvenute le due statue, Porto Forticchio o Scoglio dei Santi, i fedeli di Riace a maggio si recano da sempre in processione con le reliquie dei due Santi Cosma e Damiano, come in un antico rituale pagano propiziatorio della pioggia, essenziale per l'economia agricola. Quanto mistero aleggia intorno ai Bronzi di Riace! E quale misterioso fascino emanano questi illustri sconosciuti: la loro presenza è in qualche modo inquietante, polarizzante. Non c'è protezione che tenga contro la “maledizione dei Bronzi di Riace”. Dopo tutti gli eventi successi,

sta a voi ora credere se la maledizione esista o se questi sono solo una serie di coincidenze... il dubbio rimane. Tanto che qualcuno particolarmente sensibile a queste credenze potrebbe pensare che meglio sarebbe abbandonare propositi di spostamenti.

Francesco Sorgiovanni

Tratto da Il Quotidiano del 7.3.09

 

 

 
 
 

SINDACO DIXIT

Post n°152 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da luigifuda

A CAULONIA STA PARTENDO LA "BONIFICA SOCIALE"

E’ definibile un vero e proprio intervento di “Bonifica sociale” quello operato dalla giunta comunale cauloniese guidata dal sindaco Ilario Ammendolia. Proprio ieri, nel corso di un incontro definito molto proficuo, al quale ha preso parte la giunta al completo, è scaturito un documento ed è stato “calendarizzato” il programma degli incontri per la discussioni, nel paese e negli organismi istituzionali, del bilancio comunale. «Lo faremo nella piena consapevolezza di aver mantenuto tutti gli impegni contratti con l’elettorato e nella certezza di avere radici profonde nel paese – ha dichiarato il sindaco - che ci ha dato oltre l’85 % dei consensi .Inoltre, ci sono sostanziali motivi per ritenere che la base del nostro consenso si sia ulteriormente ampliata e, certamente, non ristretta. Abbiamo dato vita ad una amministrazione che ha fatto dell’onestà, del disinteresse (praticato e non predicato) e della democrazia il proprio credo; una amministrazione che coniuga efficienza ad umiltà » – si legge nel documento diffuso ieri - «conseguendo risultati impensabili al momento del nostro insediamento . Ogni euro speso è controllabile tramite il sito del comune e, lo sarà ancora di più, appena ci collegheremo al nuovo portale. Ogni decisione è stata discussa pubblicamente e ad ogni atto s’è data la massima trasparenza. Tuttavia ogni giorno siamo i primi ad essere alla ricerca dei nostri limiti, a darci nuovi obbiettivi, a capire che dobbiamo lavorare per superarci  continuamente, per migliorarci, aperti alle critiche ed al confronto. Non ci sfugge certamente il valore dell’opposizione soprattutto quando questa è propositiva, corretta e tende  risolvere i problemi del paese. Non abbiamo mai criminalizzato le minoranze neanche quando s’è arrivati a denunce non sempre  riconducibili al piano politico». «Neanche verso chi ha cercato di colpirci per via giudiziaria abbiamo dimostrato risentimento, anzi – recita il documento – cogliamo l’occasione per invitare chiunque abbia un minimo dubbio sulla pubblica amministrazione di utilizzare gli strumenti che la legge offre loro e che sono ben più efficaci rispetto alla calunnia. Continueremo su questa strada non facendoci distrarre né dei denigratori anonimi né dai loro fiancheggiatori. Verso costoro non esprimiamo alcun giudizio, anzi proviamo verso di loro profonda compassione umana .

Non essendo uomini di potere non pratichiamo la politica del risentimento. Tutt’altro! Nell’approvare il bilancio ci faremo carico, confrontandoci con la gente, della necessità di bonificare gli anfratti più oscuri della nostra comunità, liberandoli dall’odio, dalla calunnia, della maldicenza, della contrapposizione sistematica che porta ad una vuota conflittualità.

Proporremo alle scuole, alle associazioni, alla chiesa, alla comunità evangelica, ai partiti politici una campagna di bonifica sociale, umana e culturale in modo da liberare il paese da questa antica piaga – conclude la nota - che ha fatto più danni di tutte le calamità che si sono succedute».

GIUSEPPE CAVALLO

Tratto da Calabriaora di oggi

 

 
 
 

CAULONIA

Post n°151 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da luigifuda

L’AFFONDO DI FRAMMARTINO

Caulonia, l’ex primo cittadino duro: «Situazione politica grave»

Sulla particolare e difficile situazione che stà vivendo il contesto socio politico cauloniese ha voluto esprimere il proprio parere Nicola Frammartino, già sindaco per diverse legislature, e ora consigliere di maggioranza. Il professore non ha voluto minimamente entrare nelle vicende e nelle divisioni, a dir poco polemiche, che stanno interessando parte della minoranza né ha espresso considerazioni sul proliferare di blog anonimi, di telefonate anonime e sulla mancanza di coraggio, da parte di alcuni soggetti non identificati, di esprimere liberamente ma alla luce del sole il proprio pensiero, critico che sia. Tutte le aree politiche cittadine hanno preso le distanze da questo «non modo di fare politica».

Frammartino, però, ha rilasciato delle dichiarazioni abbastanza inquietanti sostenendo che «La situazione politica a Caulonia è di una gravità eccezionale. I segni sono inequivocabili, purtroppo – ha proseguito – anche se non sempre meritevoli di apprezzamenti; ma comunque hanno il loro fondamento in certi comportamenti indecorosi di questa classe politica che è sentita dal paese come estranea e nemica. Il potere, il denaro, che i suoi detentori possono distribuire a piene mani ai propri clienti, non più di una trentina di persone in tutto il paese, le consentono di impedire l’esplosione delle contraddizioni sociali più acute».

Secondo Frammartino però, «Non c’è potere, non c’è denaro che possa nascondere un fatto – ha tenuto ad evidenziare – ossia il distacco tra questa classe politica e il paese che non è stato – ha tenuto a precisare - mai a memoria d’uomo così grande. Altro che “gnuri” e borghesia agraria! Oggi l’esercizio è più raffinato, più fuori tempo e, perciò più odioso. Io, da moltissimi anni intimamente convinto dell’esistenza di questo dramma nella vita del paese, ho cercato in tutti modi di aiutarlo ad uscire da questa situazione, ma il potere mi ha atterrato, con mezzi poco nobili. Ma nessuno, a nessun prezzo, perché non c’è prezzo che sia sufficiente ad acquistarmi – ha concluso il politico - “può impedirmi, pur nel rispetto delle scelte altrui, anche le meno condivisibili, di svolgere un ruolo di un osservatore nell’interesse del mio paese,

e della mia dignità».

Giuseppe Cavallo

 

 

 

 
 
 

CAULONIA

Post n°150 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da luigifuda

Frammartino:«Analizzare le cause alla base del disastro»

 In merito alla distruzione del lungomare

 

Piange il cuore a tutti a Caulonia, per la “dipartita” dello splendido lungomare ma ciò che più ha sconvolto l’opinione pubblica, compresi gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione consiliare, è il disinteresse mostrato dai mass media nazionali nei confronti del nostro territorio, devastato e distrutto da una calamità senza precedenti. Certo, bisogna fare molta attenzione a non paragonare questo “disastro ambientale”, ad un “disastro naturale” perché molte responsabilità e negligenze si evincono se si considera che per una intera costa, soggetta ad erosione, non è stato mai attuato un serio piano di difesa. Ogni anno gli stessi problemi: scarichi abusivi di liquami in mare, mare sporco e/o inquinato in vari punti, azioni speculative umane ai danni dell’ecosistema. E’ chiaro, dunque, che questi fenomeni naturali sono ascrivibili a eventi, che ricevono un effetto di amplificazione a causa delle attività antropiche. Tanto per fare un esempio, la deforestazione di un'area collinare causata da un incendio (quindi disastro ambientale) può trasformare un relativamente innocuo nubifragio in una frana devastante (che senza la mano dell'uomo sarebbe stata un disastro). Un parere importante, sulla problematica specifica è stato espresso da Nicola Frammartino, già consigliere provinciale e sindaco, per alcune legislature, del comune di Caulonia, ora consigliere comunale. «Dopo questa grande lezione che ci ha dato la natura – ha espresso - bisogna essere più umili e, quindi, la saggezza impone di non pensare alla realizzazione del lungomare o di altre infrastrutture lungo la costa se prima non si mette in sicurezza la spiaggia e le aree più adiacenti ad essa. E’ meglio studiare e approntare i rimedi – ha proseguito il professore Frammartino, - per evitare che si ripetano questi fatti così gravi». Tutti d’accordo, però, sulla possibilità di non ricostruire subito il lungomare, che andrebbe incontro ad una ridistruzione, se prima non si mette in sicurezza la fascia costiera dal fenomeno dell’erosione. Tanti i fattori che determinano quest’ultimo. A cominciare dalla cattiva gestione del territorio che risente di una lacunosa cecità da parte di chi avrebbe il potere per mutare lo stato delle cose. Ora, in regione, si ha notizia che è stata avviata una fase di discussione mirata, promossa dall’assessore regionale Liliana Frascà.

Giuseppe Cavallo

Tratto da Calabria Ora

 
 
 

Post N° 149

Post n°149 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da luigifuda

IL PROFESSORE AMMENDOLIA CONFESSA

 

Rispondendo a una domanda di Cosimo Dichiera (detto Jorgatos). Su facebook. Ecco il testo integrale.

 

 

Per Cosimo,
da quello che so i lavori relativi al recupero dell'area dinanzi all'affresco Bizantino hanno i relativi nulla osta, anche se i lavori hanno subito una variante.

Due osservazioni :
ammesso che non ci fosse stato il parere dei beni archeologici ! Il sindaco non ha una funzione burocratica, non controlla fascicoli ma recupera fondi, chiede celerità nel disbrigo delle pratiche, chiede una pronta consegna dei lavori. La legge vuole che ci siano altre figure (appositamente retribuite) a controllare i fascicoli. 
Veniamo ora all'Affresco.
I lavori non sono sull'affresco ma sull'area circostante.
Sono belli o sono brutti ?
Non tocca a me dirlo dal momento che ci sono progettisti, esperti e direttori dei lavori. Io nella vita ho fatto altre cose , e non sono presuntuoso.
Ci voleva l'autorizzazione della Sovraintendenza ai beni monumentali.
Il Comune l'ha richiesta , anche se - ripeto- non si va a recuperare l'Affresco ma l'area circostante, pensando comunque a difenderlo dai vandali, dagli uccelli( compresi quelli che nidificavano nella vecchia protezione , dalle "avversità" atmosferiche.
Ripeto ciò che ho avuto modo di dire. La nostra unica responsabilità consiste:
1) nell'aver recuperato le risorse in corso di revoca;
2)nell'aver appaltato i lavori in tempi rapidissimi in modo tale da non peder i fondi;
3) nel telefonare ogni mattina ai tecnici responsabili per chiedere il rispetto del contratto.( L'architetto Crisalli lo può testimoniare)
Avrei potuto fare di più ?
Forse ma non tutti siamo perfetti !
Certo è curioso che alcuni muovano critiche aspre a chi lavora, mente si sta in silenzio quando non si fà niente !!!
Infine, perchè questa contrapposizione. Non si poteva sedere intorno ad un tavole e proporre, parlare, discutere.
Obama propone questo metodo per guidare la più importante Nazione del mondo, sarebbe vergognoso se lo facessimo anche in un piccolo Paese ?

 

Ilario Ammendolia

 
 
 
 
 

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