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Uccisione di Pier Paolo Pasolini da romaitalialab.it

Post n°11854 pubblicato il 02 Novembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

Pier Paolo Pasolini fu ucciso brutalmente nella notte tra l’1 e il 2 novembre del 1975. Il suo corpo venne ritrovato da una donna sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia, alle 6:30 del mattino.

pasoliniQualche ora più tardi il diciassettenne Giuseppe Pelosi venne fermato mentre guidava contromano l’auto di Pasolini, un’Alfa Romeo Giulia GT. In quell’occasione Pelosi confessò di aver ucciso lo scrittore, spiegando di essersi difeso alle avancessessuali da parte del poeta.

Nella ricostruzione dei giudici, in seguito ad una lite, i due scesero dalla macchina. Pelosi colpì con un bastone Pasolini fino a ridurlo in fin di vita. Lo scrittore, infatti, sarebbe stato ancora in vita quando il giovane salì in macchina e lo travolse diverse volte fino a causarne la morte. Pelosi fu condannato a nove anni e sette mesi per omicidio volontario in concorso con ignoti. Condanna che verrà in seguito confermata dalla Corte di Cassazione che, tuttavia, escluderà l’eventualità di una partecipazione da parte di altre persone all’omicidio.

La sentenza, tuttavia, non chiuse il caso che, anzi, negli anni si è alimentato con ricostruzioni e congetture alternative. È in particolare sulla presenza di ignoti che si è infittito il mistero sulla morte di Pasolini. Molti amici e intellettuali del poeta sostengono una teoria alternativa, adducendo all’assassinio ragioni diverse da quelle date dai giudici.

Secondo lo scrittore Enzo Siciliano, ad esempio, ci sarebbero alcune falle nel racconto di Pelosi, come quella che riguarda l’”arma” utilizzata. Siciliano sostiene che il bastone di legno (in realtà una tavoletta) non sarebbe potuta essere in grado di provocare le profonde ferite che aveva sul corpo Pasolini, essendo questa deteriorata e marcita a causa dell’umidità.

Dubbia è anche la dinamica dello scontro: è stato fatto notare come con il suo gracile fisico, Giuseppe Pelosi non abbia potuto sopraffare quello ben saldo di Pasolini, che aveva praticato sport fin da ragazzo a livelli anche agonistici. A due settimane dalla morte, la scrittrice Oriana Fallaci pubblicò un articolo nel quale avanza l’ipotesi della premeditazione e del concorso di almeno altre due persone.

Non totalmente chiaro resta il movente dell’omicidio. L’ipotesi più accreditata è quella che collega Pasolini alla “lotta di potere” nel settore petrolchimico, che vedeva come protagonisti Enrico Mattei eEugenio Cefis, rispettivamente fondatore dell’Eni e suo successore alla presidenza. Nel suo romanzo-inchiesta “Petrolio”, rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1992, Pasolini ipotizza infatti un probabile coinvolgimento di Cefis nell’incidente aereo che causò la morte di Mattei.

A riaccendere il focolaio della teoria del complotto sono arrivate nel maggio del 2005 le dichiarazioni fatte proprio da Giuseppe Pelosi nel corso di un’intervista alla trasmissione Rai “Ombre sul giallo”. In occasione dei 30 anni dall’assassinio, Pelosi ribalta tutto e si dichiara innocente. Indica invece come esecutori dell’omicidio altre tre persone, tra cui due giovani “con l’accento siciliano o calabrese”, che gli inquirenti hanno identificato nei fratelli Franco e Giuseppe Borsellino, due criminali romani, vicini all’Msi, morti di Aids negli anni Novanta.

Scettici sulla ricostruzione alternativa sono Ferdinando Camon, scrittore a cui Pasolini aveva scritto la prefazione dei suoi primi libri, e Guido Santato, uno dei maggiori studiosi delle opere di Pasolini e fondatore della rivista “Studi Pasoliniani”. Lo scrittore avrebbe più volte sfiorato la morte e, secondo Santato, quella del complotto sarebbe una teoria creata per custodire un’immagine mitica dello scrittore e per porlo al di sopra di ogni giudizio.

“Pasolini ci ha resi quasi orfani”, dichiarò Fabrizio De Andrè in un’intervista. Lo scrittore è stato infatti un padre generoso e ha lasciato a disposizione di tutti una ricca eredità, un patrimonio infinito tra poesie, film, traduzioni e saggi.

In occasione dei 39 anni dalla sua morte, all’Auditorium Parco della Musica, una mostra che raccoglie decine di fotografie scattate dal fotografo Domenico Notarangelo, durante le riprese del film “Il Vangelo secondo Matteo”. All’idroscalo di Ostia, per tutto il mese di novembre, è possibile ammirare la raccolta di fumetti tratti da “Intervista a Pasolini”, opera di Davide Toffolo.

 
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