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Messaggi del 28/09/2016

 

EVA GREEN STAR DEL NUOVO THRILLER DI ROMAN POLANSKI da ciak

Post n°13393 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Ladridicinema
 

Eva Green
L'attrice francese sarà la protagonista insieme ad  Emmanuelle Seigner di "True Story", adattamento di un romanzo di Delphine de Vigan 

 

L'opera segna il ritorno di Polanski dietro la macchina da presa dopo Venere in pelliccia e la curiosità di vedere l'attrice francese lavorare accanto alla signora Polanski rende il progetto ancor più interessante. Intanto a dicembre potrete ammirare la bella Eva sul grande schermo con Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, firmato da Tim Burton. Le riprese di True Story inizieranno a Parigi in novembre.

 
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Eva Green: dalla copertina di Glamour alle Alpi con Alicia Vikander e Charlotte Rampling da glamour

Post n°13392 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Ladridicinema
 

Ecco che cosa farà (e che cosa non farà) l’attrice e cover girl del numero di agosto

Eva Green. Ph. Ellen von Unwerth.

Eva Green. Ph. Ellen von Unwerth.

Quando l’abbiamo incontrata a Parigi, la sua città natale, ci ha fatto una promessa: «Presto sentirete parlare del prossimo progetto a cui ho deciso di prendere parte. Per ora è top secret. Posso solo anticipare un dettaglio della trama: ruota attorno al rapporto non convenzionale tra due sorelle, che intraprendono un viaggio».
Quel momento è arrivato. Eva Green, splendida cover girl di Glamour agosto, sarà la protagonista diEuphoria, esordio in lingua inglese della regista svedese Lisa Langleth. Insieme alla diva scoperta da Bernardo Bertolucci, un’attrice che è già un mito: Charlotte Rampling, e un’attrice che ha tutte le carte per entrare nel mito: Alicia Vikander (siamo proprio curiose di vederla in azione accanto a Matt Damon nel blockbuster di fine estate Jason Bourne).
Le riprese dovrebbero cominciare a brevissimo, i primi giorni di agosto, in una zona ancora non ben definita delle Alpi tedesche.

Forse, è questo il motivo per cui Eva non parteciperà alla 73esima Mostra di Venezia. Fino all’ultimo, i rumour l’hanno data per corteggiata. Avrebbe dovuto arrivare in Laguna per presentare Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, ultima opera del visionario Tim Burton, nelle sale italiane a dicembre. E invece, nulla di fatto. Peccato.
Però, possiamo trovare consolazione a partire dal film di apertura – in concorso – del festival  cinematografico: La La Land, scritto e diretto da Damien Chazelle, il regista di Whiplash. I protagonisti? Emma Stone e Ryan Gosling, impegnati in numeri spettacolari di canto e di ballo che sono un sorprendente omaggio alla stagione d’oro del musical americano.

Dal musical "La La Land", con Emma Stone e Ryan Gosling.

Dal musical “La La Land”, con Emma Stone e Ryan Gosling.

E per saperne di più sul ruolo di Eva Green in Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, sul suo ultimo viaggio in solitaria, sul vecchio negozio-chicca di Parigi dove alimenta la piccola collezione di farfalle, non perdete l’intervista di copertina di Glamour agosto, da pagina 65.

 
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Eva Green ostenta alla premiere di Miss Peregrine da kikapress

Post n°13391 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Ladridicinema
 

L'attrice è la nuova musa di Tim Burton, che l'ha voluta nel suo ultimo film.
Eva Green - New York - 26-09-2016 - Eva Green ostenta alla premiere di Miss Peregrine
(KIKA) - NEW YORK - Eva Green ostenta trasparenze alla premiere di Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali , il nuovo film di Tim Burton presentato a New York.

La pellicola, adattamento cinematografico del romanzo La casa per bambini speciali di Miss Peregrine del 2011 di Ransom Riggs, racconta le avventure dell'adolescente Jacob Portman che casualmente trova lavoro su un'isola misteriosa. Qui conosce un gruppo di bambini orfani che però hanno un talento speciale e vivono nella residenza di Miss Peregrine. Il protagonista farà di tutto per proteggere questi ragazzi dalle creature spaventose che li vogliono distruggere.

Il film, presentato a New York, uscirà in Italia il 15 dicembre prossimo.

 
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Black Mass - L'ultimo gangster

Post n°13390 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Ladridicinema
 

Gabriele Niola     * * - - -
 
Locandina Black Mass - L'ultimo gangster

Nato e cresciuto a Boston Jimmy Bulger è un criminale di zona, ha una gang, è rispettato e amato dai locali, specialmente da John Connolly, ora diventato agente dell'FBI che con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è cresciuto. Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo informatore, così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà di agire indisturbato.
L'idea che a metà degli anni '70 e per tutti gli anni '80 la polizia federale si sia associata e abbia lasciato prosperare un criminale è un affare di famiglia, una storia interna ai quartieri di Boston, a due esseri umani che si devono favori e si aiutano a vicenda. Tenendosi ben lontano dalla grandezza dinastica del Padrino o dall'ordinaria malvagità deiSoprano, e anche a distanza di sicurezza dal terrore e dalla follia di quartiere di Quei bravi ragazzi, Scott Cooper si muove evitando i paletti del cinema già visto e già passato. Il suo Jimmy Bulger, capomafia, padre, marito e fratello è una personalità sfuggente, i cui tratti somatici sono più chiari e memorabili del suo carattere, un mafioso come tanti che, nell'economia della storia rischia addirittura di essere oscurato dal viscido pesce piccolo John Connolly. Quest'atteggiamento contrasta totalmente con la maniera in cui è interpretato: se Bulger sceglie un profilo bassissimo, Johnny Depp come sempre ne predilige uno altissimo, mascherato, invisibile e proprio per questo ancora più in evidenza, finendo per far vincere l'attore sul personaggio, l'interpretazione sulla finzione. Vediamo un criminale come molti ma il film lo racconta come fosse unico.
Di nuovo, dunque, la condanna di Scott Cooper è di non riuscire a creare nelle sue storie quel movimento tra epica e grande affresco che desidererebbe, lasciandole arrancare ad un passo dalla meta. Alla fine è più evidente cosa il film non sia. Black mass non è un film radicato a Boston per davvero: la città ne è quasi assente (come del resto Il fuoco della vendetta non riusciva a fare dei suoi scenari peculiari un punto di forza, lasciandoli solo nello sfondo), nè è una parabola coinvolgente (come del resto Crazy Heart non è riuscito a imprimere il suo musicista nell'immaginario collettivo, nonostante un Oscar aJeff Bridges), vuole somigliare al resto del cinema gangsteristico moderno perchè ne ha la scansione e la struttura ma a più riprese desidera distaccarsene per affermare la propria originalità senza successo. Nonostante racconti più di 20 anni di storia americana non è nemmeno un film a cui preme mostrare il mutamento, l'evoluzione o l'involuzione del paese raccontato, non è la costruzione o distruzione di una comunità il suo campo da gioco. Tantomeno Black mass è realizzato per essere un intrattenimento di genere: ha l'ambizione di creare intorno a Jimmy Bulger un mondo tra legale, statale e locale che riesca a dire qualcosa di più e la soddisfazione epidermica dello spettatore non gli interessa.
Non ci sono dubbi che a Cooper non manchi la determinazione per portare a termine film impeccabili e formalmente raffinati, spesso anche dotati del cast giusto nelle parti giuste, è tuttavia nella scrittura che ogni volta crolla. Nei suoi film lo stile fiero che rifiuta di piegarsi alle regole e alle consuetudini dei generi affrontati non si fa mai ardore registico, non si tramuta mai in un punto di vista realmente radicale. Chi siano davvero i gangster di Black mass non è mai messo a fuoco; che impatto abbiano sulla comunità, quanto il loro stile di vita, le loro idee o il loro senso del branco siano specchio di un'idea più alta, della società in cui vivono o del nostro tempo, non pare essere suo interesse; se le loro azioni siano una versione più onesta e meno ipocrita della politica occidentale nemmeno è il punto di questo film che racconta tanto e con molta chiarezza ma mai ha la capacità di imporre al proprio stile un'idea di mondo.

 
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