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Messaggi del 21/03/2017

 

Gran Torino

Post n°13698 pubblicato il 21 Marzo 2017 da Ladridicinema
 

Locandina Gran Torino

Walt Kowalski ha perso la moglie e la presenza dei figli con le relative famiglie, al funerale non gli è di alcun conforto. Così come non gli è gradita l'insistenza con cui il giovane parroco cerca di convincerlo a confessarsi. Walt è un veterano della guerra in Corea e non sopporta di avere, nell'abitazione a fianco, una famiglia di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla birra, sono il suo cane e un'auto modello Gran Torino che viene sottoposta a continua manutenzione. La sua vita cambia il giorno in cui il giovane vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, si introduce nel suo garage avendo come mira l'auto. Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo assisterà a una violenta irruzione dei membri della gang con inatteso sconfinamento nella sua proprietà. In quell'occasione sottrarrà Thao alla violenza del branco ottenendo la riconoscenza della sua famiglia.
Clint Eastwood non smette mai di stupirci. Dopo averci narrato di Iwo Jima vista dai due fronti e di un'altra intrusione dello Stato nella vita degli individui (Changeling) ci immerge ora nel privato di un uomo che ha fatto dell'astio nei confronti dei diversi da sé (siano essi asiatici, neri o più semplicemente giovani) la sua ragione di vita. Si è murato vivo nella sua casa e la prima pietra dell'edificio è stata collocata a metà del secolo scorso quando ha conosciuto la violenza e la morte in Corea. Il suo personaggio si chiama (e lo ribadisce al fine di evitare appellativi troppo confidenziali) Kowalski. 
Eastwood ha una cultura cinematografica così vasta da non poter aver scelto a caso questo cognome. Stanley Kowalski era il brutale protagonista di Un tram che si chiama desiderio da Tennessee Williams interpretato da un Marlon Brando al suo top. Anche Walt è brutale, in maniera così rozza che nessuno fa quasi più caso alle sue offese di stampo razzista. È come se, ormai anziano, il mondo attorno a lui gli facesse percepire la sua inutilità anche da quel punto di vista. Il suo andare sopra le righe ad ogni minima occasione lo apparenta con l'altrettanto anziana vicina di casa asiatica che sa solo inveire e lamentarsi sul portico di casa. 
Saranno però i giovani 'diversi' (Thao e sua sorella Sue) ad aprire una breccia nelle sue difese. Hanno l'età dei detestati nipoti ma, a differenza di loro, hanno saputo conservare dei valori che l'Occidente non si è limitato a dimenticare ma ha addirittura rovesciato. Una parte della critica americana ha deriso il 'buonismo' di questo film e chi non lo ha attaccato si è spesso trincerato dietro la fredda analisi che vorrebbe trovare in Kowalski una sintesi dei personaggi interpretati nella sua lunga carriera dall'attore. Può anche essere ma Eastwood non è un regista che assembla ruoli per cinefilia compiaciuta o per autoesaltazione. 
Walt è un personaggio sicuramente nella linea di quelli da lui già portati sullo schermo ma è molto più complesso di quanto non possa apparire a prima vista. Il suo rapporto con l'auto e con le armi (straordinario e determinante il segno di pollice e indice a indicare la pistola come nei giochi dei bambini) ma anche quello con l'unico essere umano che si potrebbe definire suo amico (il barbiere) sono solo alcuni degli elementi che, insieme all'insorgere della malattia, costituiscono il mosaico della personalità di un protagonista non facile da dimenticare.

 
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Passengers

Post n°13697 pubblicato il 21 Marzo 2017 da Ladridicinema
 

Locandina Passengers

A bordo della nave stellare Avalon si sta compiendo la più grande migrazione di massa dalla Terra verso una colonia tutta da costruire ed abitare, su un nuovo pianeta, Homestead II. Cinquemila persone viaggiano addormentate in capsule all'avanguardia. Durante lo scontro con un meteorite, però, la nave riporta un incidente imprevisto e una capsula si sblocca. Jim si sveglia, così, con novanta anni di anticipo sulla data prevista. Poi è la volta di Aurora. Soli, senza alcuna possibilità di tornare indietro, i due sono condannati a finire la loro vita sulla Avalon. Ma la nave va in avaria e a rischiare la vita ora sono molti di più. 
Le coordinate spaziali di Passengers sembrano situarsi da qualche parte tra Wall-E e Gravity, in un luogo in cui il tempo ha compiuto il suo giro e il futuro è un ritorno alla coppia adamitica e ripone la sua nuova speranza in una fogliolina, emblema della superiorità dell'organico, per quanto fragile e mortale, sull'inanimato. Chi segue questa rotta troverà un film confezionato per non scontentare alcuno, e destinato, dunque, a non entusiasmare nessuno. 
Noiosetto come una crociera extra lusso una volta che si sono già esplorati e sperimentati tutti gli ambienti, questo film non riesce a mantenere il livello d'interesse destato dal primo colpo di scena (prevedibile ma comunque intrigante, un bell'interrogativo morale) e deve aggrapparsi agli appigli offerti dai luoghi comuni del genere, per riprendere l'afflato filosofico solo nel finale, in maniera ben più sbrigativa e superficiale. C'è però un'altra strada per arrivare alla stessa meta, che incrocia Titanic con un romanzo rosa e scopre le carte in partenza: in Passengers la fantascienza è un fondale, un'ambientazione esotica, quel che conta è il romance tra il meccanico di terza classe e la scrittrice newyorkese che si è imbarcata per tentare il colpaccio editoriale, la storia d'amore tra Chris Pratt, il duro che non teme i sentimenti, e Jennifer Lawrence, l'icona sexy dall'aumentata forza di resistenza. 
Nonostante le prodezze tecniche e la bellezza sporadica ma reale di certe scene, come quella della mancanza di gravità nella piscina, il film di Tyldum va preso col sorriso sulle labbra, raccomandando occhi e cervello alla leggerezza. Altrimenti, troppi sono i punti che non tornano e a dir poco ridicoli appaiono i costumi e gli ambienti. Meglio vedere la nave-prigione come una metafora del matrimonio, con le sue abitudini e i suoi dubbi amletici, gli scherzi del destino e la possibilità salvavita di darsi al giardinaggio.

 
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La bella e la bestia

Post n°13696 pubblicato il 21 Marzo 2017 da Ladridicinema
 

Ventisei anni dopo l’uscita del film d’animazione, il film live action de "La Bella e la Bestia" è uscito nelle sale. La trasposizione Disney sempre all’insegna della tradizione, fa parte di un piano più ampio di trasformazione di molti classici Disney in film. E quale può essere più de "La bella e la bestia", il classico per eccellenza da trasformare? Chi ricerca l’originalità a tutti i costi, in questa rivisitazione ne troverà poca in quanto giustamente viene riprodotto il film d'animazione nella quasi totalità delle sequenze, delle atmosfere, degli ambienti, delle canzoni e anche nelle caratteristiche dei personaggi. Un film che chiaramente vuole riprodurre affetto per chi ha amato il film d'animazione, e farlo riscoprire in una nuova vesta disneyana

 
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La bella e la bestia è il miglior esordio dell'anno

Post n°13695 pubblicato il 21 Marzo 2017 da Ladridicinema
 

Box office Italia
Miglior esordio dell'anno per La bella e la bestia, che grazie ad una performance spettacolare anche di domenica, sfiora (ma non supera) i 7 milioni di euro con quasi 1 milione di spettatori. Missione compiuta per Disney che si conferma leader in Italia e, come vedremo oggi e domani, nel mondo.
Gran battaglia per il secondo posto assoluto del weekend che viene vinta da The Ring 3, con 772mila euro davanti alla coppia Kong: Skull Island (2,5 milioni di euro complessivi) e John Wick 2, che si porta a casa 766mila euro. Ancora buona la performance di Logan e ottima quella de Il diritto di contare che finora ha ottenuto 1,6 milioni di euro. Le pellicole italiane pasturano nelle zone basse della classifica con incassi tra il mediocre e l'insoddisfacente (il migliore del gruppo è Beata Ignoranza con quasi 4 milioni di euro). Questa settimana arrivano ElleLa cura dal benessereLife: Non oltrepassare il limite e gli italiani Non è un paese per giovani e Slam - Tutto per una ragazza. La sensazione è che La bella e la bestia non abbia di che temere per il primo posto... 

Box office USA
Negli USA...È record! La bella e la bestia cresce rispetto alle aspettative quel tanto che basta per raggiungere la cifra 170 milioni (stimati, i dati corretti verranno resi disponibili solo da martedì) che basta e avanza per diventare il miglior incasso di apertura di sempre per il mese di marzo (nonché il settimo in assoluto). Con La Bella e la Bestia Disney occupa ora sei posti su sette tra i migliori sette esordi cinematografici in ottica box office. La Bella e la Bestia ha fatto anche segnare un record sui circuiti IMAX, dove ha ottenuto oltre 21 milioni di dollari. A livello mondiale il film è già a quota 350 milioni, 14esimo miglior esordio di sempre per un film a livello globale ed è arrivato primo in tutti i paesi in cui è stato rilasciato con l'eccezione di Turchia, India e Vietnam. Visto che il passaparola pare molto positivo, il film dovrebbe dominare le prossime due, tre settimane, con un obiettivo finale molto vicino ai 500 milioni di dollari. Insomma, Disney ha fatto ancora centro.
E gli altri? Kong: Skull Island regge bene e tocca quota 110 milioni complessivi, Logan diventa (per pochi giorni) il miglior incasso del 2017 con 185 milioni, mentre Get Out continua la sua corsa e raggiunge i 133 milioni di dollari. The Belko Experiment apre con 4 milioni, mentre T2 Trainspotting esordisce in release limitata con 180mila dollari. La prossima settimana arrivano ben cinque film medio forti: CHiPs, la versione cinematografica della serie tv degli anni '80, Power Rangers, lo sci-fi Life, lo sport drama Slamma Jamma e la commedia Wilson.
Ieri su MYmovies.it 722.748 visitatori: +180,29% vs Comingsoon.it. Fonte Audiweb - dati della giornata di domenica 19 marzo 2017. 

 
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